Capello: "La Roma ha tutto per vincere"
Fonte: AS Roma Match Program
L'ex tecnico di Roma e Juventus Fabio Capello ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program
Roma-Juve, che gara sarà?
“Una partita molto importante e molto difficile”.
Che influenza ha il fatto che sia la seconda giornata di campionato?
“È un punto a vantaggio della Roma. Molto meglio affrontarla ad inizio stagione piuttosto che più avanti”.
Come valuta gli organici delle due squadre?
“La Juventus deve ritrovarsi dopo aver perso tre pedine importanti e deve far di tutto per non far sentire la loro mancanza. Per questo prima la si incontra, meglio è. La Roma, è una delle favorite nella corsa allo scudetto. Deve fare il salto di qualità, di testa”.
Il mercato non è ancora chiuso, ma come giudica la campagna acquisti della Roma?
“La Roma quest’anno ha più equilibrio, ha inserito giocatori di livello nei ruoli in cui aveva bisogno. A questa Roma non manca nulla, ha tutto per vincere”.
La Juve, con l'innesto di Cuadrado, come la vede?
“Dipende... Se Cuadrado è quello della Fiorentina, Allegri ha un giocatore molto forte a disposizione. Se invece è quello del Chelsea non sarà facile per loro inserirlo”.
Buttando uno sguardo alla griglia di partenza, come vede le altre squadre?
“Nelle due stagioni precedenti c’era solo la Juventus con la Roma che ha cercato di rendere loro la vita non facile. Quest’anno il gruppo delle squadre competitive è più nutrito, in molte stanno operando in maniera ottima sul mercato”.
Un giudizio su Allegri?
“Ha dimostrato di saperci fare. Lo ha dimostrato prima al Milan e poi lo ha confermato a Torino. Sa tirare fuori il meglio dai suoi giocatori dando serenità al gruppo”.
E Garcia?
“In Francia ha vinto il terzo anno... e questo è il terzo anno alla Roma...”.
La Juve non aveva mai perso alla prima giornata...
“I record sono fatti per essere battuti, ma non credo sia di gran valore alla luce del campionato”.
Lei ha vinto a Torino e anche a Roma, è così difficile fare bene nella capitale?
“Vincere a Roma è più difficile solo per una questione di mentalità. Dopo che abbiamo vinto lo scudetto si è festeggiato per sei mesi. A Torino, Milano e Madrid non è cosi, il giorno dopo si guarda avanti al prossimo obiettivo e si mette la coppa in bacheca”.
Quale fu l'elemento determinante per vincere lo scudetto?
“Mettere le pedine giuste dove mancavano. Mancava un quid in alcuni ruoli e comprammo i giocatori giusti”.
Si dice che l'anno successivo la squadra fosse ancora più forte, è vero?
“A quei tempi c’era molta competizione, fino alla fine era una lotta a sei. E bastava perdere un colpo per fallire, noi perdemmo lo scudetto a Venezia”.
In quel gruppo c'era anche Daniele De Rossi.
“Lo lanciai insieme ad Aquilani. Mi resi subito conto che De Rossi era già maturo per stare alla Roma, invece Alberto avrebbe dovuto farsi le ossa fuori. Daniele certamente si vede-va che aveva più qualità sin dai primi momenti”.
Il calcio sta cambiando, le società diventano sempre più aziende, con l'ingresso di azionisti stranieri, cosa ne pensa?
“Il mondo sta cambiando e chiaramente cambia anche il calcio. La Roma prima e l’Inter poi hanno visto l’ingresso di nuovi azionisti di riferimento con grandi risorse e progetti seri”.
Cosa fa oggi Fabio Capello?
“Guardo un po’ di TV e mi rilasso”.
E non le manca l'adrenalina della sfida?
“Certo come manca la sigaretta a chi smette di fumare, io almeno non fumo...”.