Chierico: "La Roma può fare bene a Cesena. Garcia deve essere psicologo"
Fonte: AS Roma Match Program
L'ex giallorosso Odoacre Chierico ha rilasciato un'intervista ad AS Roma Match Program. Ecco le sue parole.
Domenica che match si aspetta?
"Sì, per entrambe le formazioni è un match importantissimo. La Roma è chiamata a dare un segnale forte, ha fretta di fare una buona prestazione per poter ripartire. Purtoppo non si potranno recuperare le occasioni perse, ma deve chiudere la stagione con onore e puntare alla Champions League".
Crede possibile quindi una buona prestazione dei giallorossi?
"Assolutamente sì. Sono certo che potrebbe essere l'occasione per riproporre il bel gioco a cui ci avevano abituato".
Che partita immagina quindi?
"Non so che gara aspettarmi. Certamente si riparte da quello che ha detto ieri Garcia. Il gruppo dovrà tirare fuori il carattere, che ha nei suoi giocatori. Il mister sa sicuramente cosa fare, è un opttimo psicologo che conosce bene il suo gruppo. Ed è anche un motivatore".
Quando abbiamo incontrato il Cesena nel girone di andata eravamo primi in classifica, cosa non ha funzionato?
"Da persona esterna è molto difficile fare certe valutazioni. Si possono fare solo delle supposizioni. Io non sono solito nascondermi, cercare alibi, ma credo non si possa non dare una parte di responsabilità alla sfortuna. Sfortuna legata agli episodi degli infortuni. Se proviamo a pensare alla scorsa stagione, quella squadra si basava su una difesa solida con Castan e Benatia, e da lì poteva ripartire il gioco. Se oggi ci fossero Strootman e Castan non saremmo secondi a nessuno. Io sono spesso a Trigoria e troppi elementi in infermeria alla lunga nella stagione pesano. Con tutto l'organico a disposizione staremmo a parlare di altro".
Come si esce da momenti come questo?
"Il vero problema ora è il fattore psicologico. Per questo molto del lavoro oggi spetta all'allenatore".
Anche a lei saranno capitati momenti difficili, allora come se ne usciva?
"Era un altro calcio, ma non sotto l'aspetto del gioco. Per prima cosa la rosa è più ristretta, gruppi da 18/20 elementi al massimo. Oggi poi ci sono molti stranieri, di cultura, religione e usanze diverse. Diventa più difficile quindi fare gruppo. Poi i risultati... sono il miglior produttore di serenità. Basterebbe infatti una buona prestazione per far tornare serenità, se con un buon risultato meglio, ma sarebbe già comunque determinante produrre bel gioco".
Torniamo a domenica, da dove deve partire la Roma per affrontare nel modo giusto la partita?
"Dovrà cercare motivazioni per dare una svolta al trend delle ultime gare. Dopo la serata di giovedì all'Olimpico, con la contestazione educata dei tifosi, ci aspettiamo una reazione. La Roma contro la Fiorentina è stata penalizzata subito da due ingenuità dei singoli e non ha saputo reagire, non dovrà commettere lo stesso errore".
Un'ultima curiosità, a Cesena si giocherà sul sintetico. Una difficoltà in più per i giallorossi?
"Io non lo amo. Purtroppo loro sono avvantaggiati perché sono abituati a giocare su quel campo, ma essendo un sintetico di altà qualità i nostri calciatori non troveranno grandi difficoltà".