Cufrè: "La Roma è la mia vita. Per me esiste un prima e un dopo la Roma. Lo schiaffo a Del Piero? So perché l'ho fatto"
Leandro Cufrè ha parlato a "S.R.Q.R - Sono Romanisti e Quasi Romani", il podcast di Radio Romanista.
Stagione 2004-2005: Roma-Juventus 1-2, lo schiaffo a Del Piero.
"Sono cose che in campo possono succedere, soprattutto se uno gioca con il cuore e mette tanta passione. La mia però è stata una reazione, non mi è piaciuto farlo e infatti non ho mai commesso una cosa del genere in tutto il resto della mia carriera, non voglio giustificarmi ma so perché l’ho fatto".
C’è mai stato un chiarimento con Del Piero?
"No, e non mi interessa farlo".
Quella partita finì anche nell’inchiesta “Calciopoli”: l’arbitraggio di Racalbuto condizionò fortemente la partita, addirittura Montella disse al guardalinee “Non puoi vedere solo bianconero”.
"Ti assicuro che in campo si avvertiva perfettamente che ci fosse qualcosa di strano. L’arbitro fischiò un rigore su Zalayeta per un fallo avvenuto un metro fuori area e convalidarono un gol di Cannavaro in fuorigioco. Mi dispiace essere così netto ma quella sera provai solo schifo. Era impossibile giocare perché quella squadra, che non voglio neanche nominare, doveva vincere per forza e noi in campo lo avevamo capito benissimo. Quella partita non avremmo mai potuto vincerla, perché dovevano essere loro a portarsi a casa i tre punti e fecero di tutto per indirizzare la gara. La partita è stata rubata, c’è poco da aggiungere".
C’è anche un altro episodio di cui ti volevo chiedere: Champions League 2001-2002: Roma-Galatasaray. Nel finale c’è una rissa in cui viene coinvolto soprattutto Lima, però qualche anno fa tu tornasti sull’episodio dicendo che quel giorno “avevamo difeso casa nostra”. Ci puoi dire cosa accadde negli spogliatoi?
"Beh, finimmo per pareggiare e quindi andammo a compromettere la qualificazione nel girone. Tutto nacque per un episodio che coinvolse Batistuta a fine partita, quando ebbe un diverbio con alcuni di loro. Poi nel sottopassaggio Gabriele si è trovato da solo e noi abbiamo cercato di difenderlo, soltanto questo. Poi si sono spente le luci e non mi ricordo più niente (ride, ndr)".
Cos’è la Roma per Leandro Cufrè?
"La Roma è la mia vita. Per me esiste un prima e un dopo la Roma, quando qualcuno mi nomina questa squadra mi fa brillare gli occhi. La squadra, la città e i tifosi rimarranno sempre nel mio cuore".