Cufrè: "Sarei rimasto a vita. Prima o poi tornerò nella Roma"
Fonte: Radio Ies
Queste le dichiarazioni di Leandro Cufrè, ex terzino della Roma, rilasciate su Radio Ies nella trasmissione Radioies Summer Edition.
Il tuo rapporto con la città e gli ex compagni?
"Mi ha fatto piacere il calore dei tifosi quando sono andato via. Io sarei rimasto a vita. A Roma ho lasciato moltissimi amici dai dirigenti (Pradè, Conti) ai giocatori come De Rossi, Aquilani o Francesco Totti, con il quale vedo a cena ogni volta che torno nella capitale".
Come ti vedresti in una difesa per 3/4 argentina con Burdisso ed Heinze?
"Sarebbe stato un sogno giocare con la Roma argentina avendo come compagni di reparto Heinze e Burdisso".
Va via Mexes arriva Heinze: riflessioni?
"Mi dispiace per la cessione di Mexes. Senza il francese la Roma perde un grande giocatore in campo ed un trascinatore nello spogliatoio. Con Heinze la Roma prende un difensore di sicuro affidamento con esperienza internazionale che potrà solo fare del bene".
Com'è il calcio in Croazia?
"Gioco in Croazia da due stagioni: è un calcio in crescita, si sta bene, si vive tranquilli e c'è la giusta atmosfera per giocare al calcio. Pensate che la Dinamo nel ranking internazionale è 10 posizioni sopra alla Roma".
La tua esperienza romana?
"Sono arrivato a Roma dopo lo scudetto, squadra piena di campioni, era difficile trovare spazio ma è stata un grande esperienza. Poi sono ritornato dopo la parentesi a Siena e mi sono trovato nell'anno dei quattro allenatori. C'era confusione ma mi sono trovato alla grande. L'ambiente, la città ed i tifosi sono eccezionali ed inarrivabili".
Che ne pensi di Lucho Gonzalez, Lamela e Osvaldo?
"Lucho Gonzalez è un giocatore importante, ho giocato insieme a lui in nazionale. E' forte può far fare il salto di qualità.
Lamela ha cambio di ritmo, è molto forte. Se riuscirà ad adattarsi al calcio italiano ed alla pressione che si vive in città potrà fare grandissime cose. Giocatore con un carattere particolare sicuramente lo hanno gestito meglio in Spagna che in Italia. Credo sia un buon giocatore".
Differenze tra Capello e Spalletti?
"Capello è un uomo diretto, dice sempre la verità, mentre con Spalletti non mi sono trovato né bene né male, ma non era schietto come Capello".
Un ricordo della presidenza Sensi?
"Mi è dispiaciuto che la famiglia Sensi abbia lasciato la Roma. Con me si sono comportati benissimo, sarò sempre grato a loro. Mi hanno dato la possibilità di venire a Roma e di conoscere una realtà fantastica. Dei tifosi eccezionali una città unica".
Sugli americani?
"Peccato che il proprietario attuale non sia italiano, ma rimarranno sempre gli splendidi tifosi della Roma".
Pensi di tornare prima o poi a Roma?
"Prima o poi tornerò, non so se come giocatore o come dirigente. Sento che la stima dei tifosi è intatta. Sono stato a Roma lo scorso fine settimana ho affittato un macchina e quando sono andato dal concessionario per prenderla ho trovato cinque tifosi che mi aspettavano per chiedere autografi e fare le foto".
Ti diamo il numero di Luis Enrique così lo chiami e ti proponi come quarto centrale?
"Vengo anche a nuoto, magari".