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De Marchi: "La stagione della Roma? A fine anno tireremo le somme". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

A Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio, l'ex calciatore e agente Marco De Marchi ha parlato dei temi del giorno:

Un commento sull'Italia fuori dal Mondiale?
"Un dispiacere enorme, non ce lo aspettavamo. Quantomeno di passare il turno con la Macedonia sì, ma ormai è andata. Ci sarà da riflettere un po' su questo".

Juventus-Inter con i nerazzurri che si giocano tanto.
"In poco tempo si è ribaltato il trend. Fino a qualche settimana fa viaggiava verso un titolo scontato. Credo sia un crocevia per i nerazzurri. La Juventus è sorniona, è lì e pensare che sia solo a -7 dal Milan e a -1 dall'Inter che ha comunque una partita in meno, non starei così tranquillo se fossi in una di quelle lì davanti. Tutte e due le squadre si giocano una fetta di campionato, in special modo l'Inter che non sta passando un bel momento".

Cosa farà la differenza nella lotta scudetto?
"Le tre squadre davanti dovrebbero cedere tutte per sperare di vincere. Ci sono delle partite, come il Napoli che andrà a Bergamo e poi la Fiorentina, ossia due partite complicate. Il Milan mi sembra quello che ha preso la rincorsa più lunga e cerca la fuga. Da Juventus-Inter magari potrà uscirne fuori con entusiasmo, se dovesse battere il Bologna. Se pareggiassero a Torino, potrebbe sfruttare questa giornata per allungare".

Si aspettava l'addio di Dybala?
"Che ci fosse una fine del film così, dopo mesi di tentennamenti, si avvertiva. Purtroppo Dybala, che ha dimostrato a tratti di essere un grandissimo talento ma anche un campione, non ha avuto la continuità dei grandi. A tratti ha dimostrato colpi da campione ma gli infortuni lo hanno fermato. La Juve poi sta cambiando qualcosa nella gestione e hanno voluto rivedere certi accordi. Credo che abbia la possibilità comunque di essere un grande professionista. Anche senza il rinnovo, uno deve dimostrare fino all'ultimo di portare a casa risultati".

Che ne pensa di Allegri?
"Ha comunque un pedigree invidiabile, è tornato a casa sua ora. In un momento poi di piena trasformazione. La Juventus rincorre da anni la Champions e anche quest'anno è andata così. Forse non c'era una squadra così temibile da far pensare a una eliminazione precoce. E' rimasta la Coppa Italia, che è sempre un trofeo importante. E il profumo dello Scudetto che è lì a pochi passi. Non so quante chance abbia, ma credo che questa stagione sia servita per costruire le prossime".

Meglio Zaniolo o Raspadori in un 4-3-3 della Juventus futuro?
"Forse Raspadori non è un esterno d'attacco. Ha avuto una crescita straordinaria, che si è costruito giorno per giorno con il lavoro, non sbagliando mai i modi di approcciarsi a questa professione. È un ragazzo sul quale punterei molto, perché è genuino, si diverte e non ha grilli per la testa. Per me è da Juve, potrebbe far innamorare il popolo bianconero. Dà il massimo, ci mette passione, è sempre sul pezzo".

Capitolo Roma. Mourinho sta lanciando diversi giocatori.
"Il mondo Roma è complicato da leggere, però la personalità di Mourinho la conosciamo tutti. Deve prendersi in mano la Roma. Nonostante il gioco non sia brillantissimo, ho visto le partite di Conference League ma sono riusciti a passare. Mi aspetto qualcosa in più ma ci vuole del tempo e lasciamolo lavorare. A fine stagione tireremo le somme. Non mi piace il cinema che fa durante le partite, questo è vero, ma fa parte del suo personaggio".

Nicolato, CT dell'U21, ha sottolineato come Serie B e C debbano diventare il serbatoio da cui andare a pescare. È un allarme che va recepito.
"La differenza tra C e A è enorme. È ovvio che quando uno battezza un giocatore della C, che sta facendo bene, è rischioso. In A non si ha pazienza a inserire certi giocatori, anche il permettergli di sbagliare non è permesso. Però bisogna ripartire dai settori giovanili. Ma è lo stesso disco rotto che esce fuori in certe occasioni. Bisognerebbe avere persone come lo era Favini che si dedicano con passione a certi mestieri, che scovano talenti nei vivai e li fanno crescere per arrivare in alto".


Marco De Marchi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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