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De Rossi: "Ci hanno tolto i nostri tifosi, una brutta figura. Rinnovo? Discorso economico ultimo dei problemi"

di Gabriele Chiocchio

De Rossi a Roma TV

"Se meritavamo? Abbiamo creato tantissimo, Skorupski è stato il migliore in campo, sono stati bravi in fase difensiva, attaccavamo in tanti. Un peccato, non è stata la nostra migliore partita, ma abbiamo creato tanto ed è stata una delle pochissime partite in cui non abbiamo concretizzato. Brucia, ma il campionato è lungo, l'atteggiamento della squadra è stato quello giusto. I tifosi? In casa ce li hanno tolti, ce li godiamo in trasferta, lo spettacolo da parte loro è stato degno dell'amore per una squadra di calcio. Il tifoso deve essere libero di tifare, non solo a 100 km di distanza ma anche a casa propria, sempre nei limiti della correttezza e comportandosi come si deve, ma punire in maniera preventiva non è giusto e succede solo da noi. Non va bene, è un peccato vero. Un passo falso, una brutta figura. Differenza con la Juventus? Prima di questa partita, se vediamo la classifica, potremmo riassumerla in Cagliari e Empoli, due partite che la Roma dovrebbe vincere in modo netto. Partite che non abbiamo vinto, ma molto diverse tra loro. Oggi la prestazione è stata fatta, a volte sono episodi, non tiro in ballo la sorte, ma a Cagliari non mi andrà mai giù, mentre oggi non sento di poterci rimproverare. Bastava un miracolo in meno e la classifica e l'umore sarebbero stati diversi. Nervosismo? Dal punto di vista dell'attenzione c'era il rischio di scoprirsi, abbiamo rischiato in una circostanza. Siamo stati compatti. Sono partite che sai che devi vincere, c'è stato nervosismo ma non ho visto cose clamorose, successe col Sassuolo o col Palermo. Anche il campo non era il massimo, rendeva più nervosi sia noi che loro, chiunque avrebbe preferito un campo più facile per restare in piedi".

De Rossi a Premium Sport

“Queste partite sono la differenza con la Juventus? Numericamente come punti adesso sì sono queste partite, noi abbiamo perso 4 punti con Cagliari ed Empoli però bisogna anche analizzarle queste partite. A Cagliari malissimo, eravamo in vantaggio e non avevamo difeso come fa la Juventus, ma da Cagliari a oggi abbiamo fatto dei passi avanti. Non è che abbiamo giocato benissimo oggi, ma non abbiamo mai mollato e posso dire che questa è la strada giusta. Juventus su di me? Oggi sono 15 anni di Roma e sono contento, grazie. Spero che ci siano altri traguardi da raggiungere e sto qui anima e corpo affinché succeda. Di altre cose non so nulla, la Juventus ha dimostrato di comprare i più forti e ha la forza di comprare giocatori più forti di me e non so neanche se sia vera questa cosa. Il mio futuro? Non abbiamo parlato, anche se dovessi andare via, mi aspetto che la società mantenga lo stesso atteggiamento, questa piazza prima o poi deve vincere. Abbiamo tempo per parlare del futuro, il discorso economico, se volessi o dovessi rimanere, è l'ultimo dei problemi. Poca rotazione di palla? Avevamo visto loro che giocavano con questo rombo e abbiamo servito molto i nostri esterni, però onestamente avremmo dovuto fare meno tocchi e avremmo avuto più tempo per puntare gli avversari. Potevamo fare meglio, però quelle 6-7-8 occasioni chiare le abbiamo avute, la prestazione non è stata la migliore ma il risultato non deve distrarci, forse abbiamo fatto qualche tocco di troppo. Il portiere ha fatto il fenomeno, l'altro giorno parlavamo del fatto che i giocatori prestati in Italia giocano contro le loro squadre, mentre in Inghilterra non si può. Skorupski è stato bravo, ma il campionato è lungo e ci sono tanti punti a disposizione. Perché pochi giocatori del settore giovanili non fanno il salto in Prima Squadra? Panucci (in studio, ndr) conosce bene la Roma e sa che non è facile il salto dalla Primavera alla Prima Squadra. Molti ragazzi sono tifosi della Roma e hanno un carico notevole e questi prestiti servono per far loro fiducia e prepararli, anche Florenzi è andato in prestito. La Roma ha una grande rosa, una volta abbiamo avuto 4-5 allenatori ed esordirono tanti giovani. Lo hanno fatto perché eravamo forti o eravamo deboli? Se la Roma è così forte, è difficile che esordiscano tutti, oggi abbiamo visto Skorupski, speriamo che questi giocatori facciano una carriera splendente alla Roma”.

De Rossi a Sky Sport

“Noi ogni tanto ci fermiamo, purtroppo si. Il campionato è ancora lungo, la Juve ha una squadra fortissima, è inutile ripeterlo. Oggi non mi sento di criticare i miei compagni, il campo era difficile poi abbiamo trovato un nostro ex compagno che ha fatto il fenomeno, bisogna accettare la sconfitta. Si forse abbiamo perso un po' di cattiveria nel mezzo della gara. Inizialmente siamo andati forte, pensando che il gol sarebbe arrivato e che Skorupski non avrebbe continuato a parare così tanto. Però non possiamo fare affidamento sulla speranza. Non è facile venire qui a giocare perché loro sono organizzatissimi. Creare tutte quelle occasioni nei primi minuti non è da tutti. Se avessimo sbloccato la partita non avremmo pareggiato. Però dobbiamo accettare il risultato, non abbiamo fatto benissimo però neanche male. Sto rivedendo le parate e a volte è anche il caso di dire bravo all'avversario. Il mio rendimento migliore con Spalletti? Premetto che posso solo ringraziare Garcia, ci ha preso in un momento molto triste e ci ha dato una mano, sia mentalmente che calcisticamente. L'anno scorso abbiamo fatto tutti male e quei mesi gli sono costati la partita. Detto ciò si, lo vedevo che giocavo meno bene, ho avuto anche qualche infortunio. L'esperienza all'Europeo con Conte è stato qualcosa di forte. Rivedere la vostra intervista con gli occhi lucidi mi ha fatto lo stesso effetto. Lui mi ha fatto credere di poter fare ancora il calciatore ad alti livelli, tenendo anche dei ritmi bestiali, o ti ammazzi di lavoro o non vai avanti. Quest'anno ho iniziato benissimo con quell'espulsione però adesso sta andando bene. (Parte l'intervista realizzata a Conte dove ricorda l'uscita dall'Europeo con la Germania, ndr). Il calcio di queste esperienze ne ha create diverse però aver vissuto un'esperienza del genere con una persona così importante soprattutto a livello umano, una persona difficile, particolarissima ma leale e pulita nel rapporto da allenatore/calciatore. Di quell'Europeo rimane un rammarico gigante, anche per me nel non aver giocato quella partita, non aver tirato il rigore. Se non si fosse creato quel gruppo anche io avrei lasciato la Nazionale, però non potevo lasciare questi ragazzi”.


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