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De Rossi: "La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenere Spalletti. Il futuro? Dovrò affrontare il discorso con la società"

di Luca d'Alessandro

Questa un'anticipazione dell'intervista realizzata dalla rivista Unidici a Daniele De Rossi: "Sto bene. Sono felice. È un annetto che ho ricominciato a sentirmi un calciatore fino in fondo. Un calciatore di livello alto.​

 Su Spalletti: "La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo. È stato l'allenatore che mi ha condizionato di più. Ho cominciato a vedere il calcio con i suoi occhi ed è un bel vedere. Al di là di cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe trattenerlo perché sarebbe più forte".

Sul futuro: "È una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società. Ma non ci penso. Ma voglio continuare a giocare ancora per un po'. Vivere senza Roma sarebbe stata una cosa che mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid-Barcellona, o di non aver calcato gli stadi inglesi più belli, di non aver vinto determinate cose".

L'esperienza con Conte in Nazionale: "Mi ha folgorato. Io amo le persone dirette. Amo chi dice la verità. Tatticamente è un mostro. È un animale da campo. Non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo. Ranieri? È quello con cui ho vissuto la stagione più esaltante".

Su Zeman: "È stata la prima stagione in cui ho giocato di meno, non mi sentivo indispensabile. Non credo che Zeman sia un disonesto. La sua carriera e la sua storia parlano per lui, ha dimostrato spesso di avere una grande rettitudine, non vedo perché con me l’avrebbe dovuta compromettere".

Speciale il legame con Totti: "Io mi sono permesso in questi 16 anni un lusso che a Roma si sono permessi in pochi: viverlo non solo come un idolo. Stare tutti i giorni con lui ti porta a vivere come una cosa normale l’essere accanto a un calciatore che non è normale".

Nel futuro di De Rossi potrebbe esserci la carriera da allenatore: "Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori del mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique. Con un altro, Guardiola, ho giocato, e se dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare".


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