De Rossi: "Resterò alla Roma per sempre, con la Sensi rapporto particolare"
Fonte: Repubblica.it
"Squadre come la Nuova Zelanda, l'Italia deve batterle. Ci mancherebbe altro... La cosa che ci fa essere ottimisti è la condizione fisica che continua a migliorare". Con il Paraguay (anche se si è autoaccusato come primo responsabile del gol subito) Daniele De Rossi è stato tra i migliori se non il migliore. La partita, anche a prescindere dalla rete del pareggio, l'ha tirata su lui: "Non la giudico una falsa partenza". Oggi, a due giorni dalla gara con gli "all white" che gli azzurri devono vincere assolutamente, gli tocca parlare. Lo fa col suo stile sempre più sobrio che, con il tempo, sembra venarsi di saggezza.
Gli si chiede della fase offensiva che, agli occhi di tutti, è parsa la più difficile per la nazionale. E Lippi, ieri, nell'allenamento lo confermava gridando ai ragazzi impegnati in una serie di scambi veloci con tiro in porta: "Non segnate mai! Non segnate mai!". "Certo - dice De Rossi -, la fase offensiva è un problema: siamo stati poco pungenti, ma non sono preoccupato per questo. Ma il 4-4-2 può essere anche iperoffensivo. Non fissatevi sui numeri". Poi, tornando al Paraguay: "Non era una partita facile. Il pallone era bagnato, si scivolava. Riduttivo parlare solo della poca propensione al gol". L'assenza di Pirlo? "E' importante, perché lui è pieno di talento. Ma Pirlo e Montolivo sono più simili di quelo che pensate. Fanno la fase difensiva più di quello che sembra". Il turnover? "Aspettate, magari ci sarà dopo la terza partita".
Gli chiedono se si sente ormai un "capo": "Non so... quattro anni fa avevamo tanti leader. Io voglio aspettare a proclamarmi tale. La Nazionale la vivo come una seconda pelle. Più o meno come la Roma". La Roma, a proposito: "Con la mia squadra non è cambiato niente. Due giorni fa, Rosella Sensi ha respinto al mittente l'offerta per me. Per adesso penso solo alla Nazionale. Il mio rapporto con la dottoressa Sensi è particolare, eccellente, e non ho bisogno di chiamarla in continuazione. E lei ha detto quel che penso anch'io: resterò alla Roma per sempre. Parleremo e ci metteremo d'accordo. L'altra volta abbiamo risolto tutto in dieci giorni. Totti e la Nazionale? Starà soffrendo ma ha deciso insieme a Lippi. Certo, io e lui siamo due che diciamo sempre le cose in faccia... Magari questo non l'ha aiutato con la Nazionale".
Domanda sul tifo contro l'Italia. Quello della Padania, per intenderci: "Finché è un'emittente così piccola come Radio Padania, non ci preoccupiamo... Vorrà dire che quando la Padania farà il mondiale, le faremo il tifo contro".
Ora, comunque, l'obiettivo è andare avanti. Certi risultati ci stanno facilitando il tabellone? "Sì, però è presto. Intanto pensiamo anche alla differenza rete. La Francia quasi fuori? Per me sarebbe importante che la Spagna non vincesse il suo girone". Le altre? L'Argentina? "La squadra di Maradona è favorita. Sono forti, compatti... E si permettono di tenere Milito in panchina... L'attaccante più forte del mondo".