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De Sisti: "Tra Roma e Lazio ancora è tutto aperto. La Sud è un orgoglio per tutti"

di Danilo Magnani
Fonte: tuttomercatoweb.com

La Lazio supera la Roma in classifica e nella Capitale, sponda giallorossa, inizia a montare un forte malcontento. "Questo superamento temporaneo della Lazio provoca scontentezza, è normale", spiega Giancarlo De Sisti, gloria del passato della Roma, per Tuttomercatoweb.com: "Però è tutto aperto, ci sono gare da giocare ed il derby alla fine. Non era previsto che ci fosse questo sorpasso, è normale il disagio dei tifosi. Se i risultati non vengono, o non sono corrisposti dai desideri, anche lì c'è scontentezza".
Ieri, in risposta al mancato ricorso del club per la chiusura della Sud ed alle frasi di Pallotta, in Curva campeggiava uno striscione: 'idiots'.
"Se perseguiamo la linea del bene e della giustizia, allora non possiamo entrare nelle discussioni che riguardano questi striscioni. Non sono da condividere, sicuramente: la strada non è questa e la cosa strana non è l'atteggiamento di Pallotta. Che li definisca 'idioti' è un conto, ma la riqualificazione di un rapporto tra nostalgici di un tempo e Roma di oggi, l'ha portata lui. Doveva venire un 'tizio' dall'America per riallacciare un feeling che si era perso, che la stessa società aveva perso nei confronti dei giocatori di un tempo".
Il tema resta caldissimo.
"La competizione sportiva non deve superare dei limiti. La Sud è una curva intera, tanti che frequentano, la maggioranza, non sono sicuramente d'accordo. La Sud è un orgoglio per tutti, anche per la società: si deve evitare di tornare su certi temi, ci vuole maggior distensione da parte di tutti, senza speculazioni ed attacchi. Pallotta voleva appunto sanare la situazione: si è arrabbiato per questo, ma per principio è giusto non fare ricorso, il modo in cui si è comportato".
Lei sta con Pallotta, par di capire.
"E' un presidente che non pensa solo al futuro, ma pensa anche al passato. Si è ricordato di tanti ex che si sono sentiti anche gratificati. Non parlo solo dei Falcao, del Re di Roma, ma anche di tutti gli altri. Pallotta guarda anche alla storia della squadra, gliene va dato merito".


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