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Di Francesco: "La tournée? Meglio rispetto allo scorso anno anche se gli spostamenti creano problemi. A Liverpool non ho gestito bene alcuni momenti, c'è rammarico per il ritorno". VIDEO!

di Redazione Vocegiallorossa

Eusebio Di Francesco è il protagonista della rubrica Coast to Coast, pubblicata sul sito ufficiale della Roma: "A Trigoria lavoravi a casa, con continuità, qui gli spostamenti danno un pochino di problemi ma sono migliorate le cose, rispetto allo scorso anno. Sono contento. Una volta era normale andare in ritiro 4 settimane. L'esercizio serve per migliorarsi, la ripetitività degli esercizi porta i giocatori a crescere. Chi non ha un occhio prettamente calcistico magari non vedere l'ora che arrivi la partitella. Ma la partitella nasce da un percorso fatto in precedenza. Fermarmi con i giovani a fine partita? Credo sia una cosa normale, lo fanno anche i più grandi, magari non insieme agli altri al campo per non farsi vedere, ma anche loro chiedono e vogliono conoscere a cosa serva un esercizio. Il giocatore è il primo a voler capire, a giudicarti. Ti giudicano anche per come ti comporti, per quello che dici. Si deve creare empatia tra squadra e allenatore. Non bisogna fare ai ragazzi quello che, da calciatore, non mi piaceva che facesse il mio allenatore, anche se a volte bisogna essere duri. Ognuno di noi deve sfruttare la propria occasione, a qualsiasi età. Impegno e serietà. Prima e dopo gli allenamenti si ride, durante mai. Voglio serietà e impegno, devono stare sul pezzo. Facciamo un lavoro, siamo dei professionisti, credo poco al baciare la maglia. Credo il fatto di amare la maglia che indossi. Oggi sono alla Roma e mi auguro di rimanerci tanto ma solo l'ipocrisia porta a dire di rimanere per sempre in una squadra, è una speranza certo. Se mi è mai capitato di perdere il sonno per un dubbio formazione? Credo sia l'aspetto più positivo. Quando hai troppe certezze sulla formazione c'è qualcosa che non va. Quando sento di aver già chiara la formazione da troppo tempo prima c'è sempre qualcosa che non va. Se devo parlare di una partita parlo dell'andata con il Liverpool. Partita condizionata da tanti fattori, motivazionali, testa. Non sono stato bravo a gestire quei momenti e questo ha compromesso il sogno di andare in finale. Tutti hanno però dato il massimo. Credo sia stato fatto un grandissimo percorso, la gente ha apprezzato lo sforzo di cercare di recuperare contro il Liverpool e c'è il rammarico per gli ultimi minuti, nei quali loro erano allo sbando. Come abbiamo subìto noi a Liverpool in quella mezz'ora avrebbero potuto subire loro. Il calcio non è una scelta esatta".


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