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Di Francesco: "Partiti bene ma poi abbiamo perso tanti duelli difensivi e la testa. Chi non ci crede stia a casa"

di Gabriele Chiocchio

Di Francesco a Premium Sport

"Era una gara differente da quella col Barcellona, siamo partiti veramente bene. Ma se perdiamo tanti duelli difensivi e non scappiamo coi tempi giusti, perdiamo la testa, la capacità di rimanere in gara. Abbiamo preparato alcune cose di cui si è verificato il contrario e siamo andati in difficoltà. Rimpianto di non aver cambiato prima? Nei primi minuti l'equilibrio c'era, ogni idea va a morire se perdi duelli, tutto il resto non conta. I giocatori più lucidi hanno dato forza alla squadra per reagire, ben venga la reazione per dar senso alla partita di ritorno. Dobbiamo crederci e avere l'atteggiamento del finale. Altra rimonta? Nel calcio tutto può accadere, ovvio che non è sempre facile. Sarà una partita diversa, ma il desiderio di ribaltarla c'è. Non mi piace il fatto di fare processi. La squadra ha raggiunto cose importanti, per 50 minuti non ha avuto impatto nella gara, il sistema di gioco diventa relativo se si perdono duelli e contrasti e non si riesce a fare passaggi semplici a 5 metri. Quando sviluppi non aspetti che il centrocampista perda palla, se loro ci concedono il 3 contro tre vuol dire che possiamo sviluppare con più uomini. Manolas non deve far girare Firmino e dargli la possibilità di scaricare, abbiamo dimostrato di essere al di sotto della nostra forza e della nostra fisicità. Il desiderio deve esserci, dobbiamo crederci fino alla fine. Lo credo totalmente, non bisogna buttarsi giù, si può anche prendere delle sberle, ma la squadra ha perso troppo la capacità di rimanere in gara. Ci siamo disuniti, oggi non abbiamo fatto bene, mi auguro di rivedere una squadra con una determinazione differente. Perché i duelli persi? Dovevamo avere forza, qui si perdono le partite. Il perché fa parte del calcio, ci sono giocatori di alta qualità, ti sei giocato duelli contro giocatori importanti e li hai vinti, oggi li abbiamo persi con troppa facilità. Quando c'è una palla leggibile, non si può restare fermi. Erano letture facili che abbiamo reso difficili".

Eusebio Di Francesco a Roma TV

“Cosa è successo? Le partite non si vincono su lavagne e video ma con l'atteggiamento giusto. Noi, tranne i primi 25' iniziali e i 20' finali, abbiamo letto troppe situazioni male e quando succede questo nel calcio, prevale la squadra che vince i duelli. Avevo preparato i movimenti dei due attaccanti che all'inizio avevano fatto bene, poi non ci siamo mossi con la stessa continuità. Abbiamo concesso troppo palleggio e dietro leggevamo male le situazioni, perdevamo tutti i contrasti. Alla fine la differenza è data dall'atteggiamento, lo abbiamo dimostrato in passato. Se vinciamo 3-0 all'Olimpico vinciamo la Champions? È giusto avere l'ansia prima di certe gare ma dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Avere meno paura in certe gare, lo voglio al ritorno. Dovremo essere un'unica entità e ribaltare il risultato. Lo abbiamo fatto una volta e non è un miracolo, è un lavoro fatto da una squadra che credeva in quello che faceva. Chi non ci crede può stare a casa, voglio in campo e sugli spalti gente positiva per prendere un risultato dove la Roma non è mai arrivata. Non ci dobbiamo accontentare perché abbiamo la possibilità di fare un capolavoro, abbiamo 90 minuti per farlo e ripeterci. Mancanza di personalità? A volte non siamo scappati con i tempi giusti, grandi errori a livello tattico e questo ti distrugge. Le responsabilità sono mie, però dobbiamo avere la capacità di vivere le gare con più tranquillità e maggiore convinzione. Siamo usciti sconfitti a Barcellona, oggi secondo me abbiamo preso i gol che dovevamo prendere per gli errori fatti però abbiamo anche tirato fuori la grinta nel finale. Cosa è successo dopo il gol mangiato da Mané? È una verità quella di uscire mentalmente dopo un'azione, ci è capitato anche in campionato. Ho cambiato degli interpreti che hanno dato nuova vitalità. Il problema è che ci fermiamo troppo a cosa successo invece di pensare alla partita, dico sempre di non fissarsi su un errore, ma lavorare su altre cose. Ad esempio Manolas che ha fatto diversi errori su Firmino. Fare qualcosa prima? Si può fare tutto meglio, sono il primo responsabile e lo dico con serenità, le responsabilità è giusto prendersele. Adesso dobbiamo viverla con l’entusiasmo e non la paura e i timori avuti dopo aver preso gol. Quello non mi piace, possiamo metterci come ci pare, alla fine mi sono messo a 5. Qualche giocatore ha subito la partita come Ünder, è entrato poco in partita e questo non aiuta. Non puoi permettertelo in determinate gare. Il Liverpool può vivere altri black-out? Gli abbiamo dato una mano noi, loro ti portano a farlo con la loro grande aggressività, ma abbiamo fatto poco bene i compiti generali”.

Eusebio Di Francesco in conferenza stampa

“La Roma deve crederci? Deve esserci la speranza altrimenti non facciamo questo lavoro. Deve esserci il fatto di crederci ancora e non parliamo di miracoli. Tutto questo nasce dal lavoro, come abbiamo fatto col Barcellona ci dobbiamo credere col Liverpool, che ha caratteristiche differenti, ma noi ci dobbiamo credere perché l’abbiamo dimostrato davanti al nostro pubblico che sarà sicuramente numeroso e ci dovrà appoggiare dall’inizio alla fine. Nella storia della Roma è la prima volta che arriva nella semifinale di Champions, è arrivata nell’80 e passa. Tante abitudini a queste partite non ci sono, però questo è un momento di crescita. Poi ribadisco per l’ennesima volta che non è finita e l’abbiamo già dimostrato in passato. Chi non ci crede può restare a casa, ma anche sugli spalti. In generale ci dobbiamo credere perché è giusto crederci. Siamo tutti rammaricati, io sono il primo colpevole di questa sconfitta in semifinale però di Champions e questo lo vorrei ricordare”.


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