Di Francesco: "Un disastro tecnico e tattico, spero che ci serva da lezione. Nel primo tempo il Celta ci ha massacrato"
Ecco le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco, dopo l'amichevole persa per 4-1 contro il Celta Vigo: "Un disastro tecnico e tattico. Non mi è piaciuta per niente la squadra, non mi è piaciuto l'approccio. Poca intelligenza tattica".
Due dati: sei gol subìti in 180' in Spagna e sei gol subìti con tante riserve in campo. Il secondo dato la solleva da riflessioni sul primo?
"Al di là dei gol è la prestazione di tanti giocatori che hanno giocato meno a Siviglia. Sono valutazioni importanti che farò nelle sedi opportuni. I ragazzi erano chiamati in campo a dimostrare, le responsabilità sono dell'allenatore. Spero che ci serva da lezione per l'approccio alle partite. Si gioca come ci si allena, dobbiamo alzare la qualità degli allenamenti".
Vede il suo calcio in ritardo?
"Sicuramente c'è tanto da lavorare, non mi appoggerei tantissimo a una questione di filosofia, ma di atteggiamenti. Determinate partite vanno preparate in modo differente, al di là dell'aspetto tecnico tattico. L'aspetto su cui devo battere è quello di preparare le gare in un certo modo, siamo a 7 giorni dalla partita, devo cancellare questo primo tempo, per il resto ho sempre visto una squadra in crescita. Dico che a Siviglia ho visto una squadra in miglioramento fisico, oggi siamo andati in crisi sull'aspetto tattico".
A calciatori come Fazio, Gonalons, si può veramente insegnare l'approccio?
"Come no. Lo devo allenare. Credo che gli errori che ci sono stati, che hanno determinato una partita differente, il primo gol che abbiamo preso non conta se fosse fuori o dentro, potevamo prenderne 5-6. Non mi aspettavo un primo tempo del genere, avevo bisogno di far recuperare alcuni giocatori per il campionato. Abbiamo trovato una squadra che nel primo tempo ci ha massacrati, nessuna scusante. Eravamo sempre in ritardo. Le partite non si preparano in qualche ora, ci vogliono giorni. Abbiamo fatto praticamente il contrario di quello che avevamo preparato".
Abbiamo detto che la Roma ha 22 titolari, la differenza di rendimento è nella differenza di assimilazione dei suoi metodi? Nel primo tempo la squadra ha provato a giocare corta ma ha faticato, è un discorso collegato?
"Possono esserci aspetti singoli ma anche collegati, oggi era più pressione individuale, fatta male. Questo portava loro a uscire in palleggio, la linea difensiva è stata costretta a scappare, anche se poteva uscire prima. Sul palleggio non abbiamo creato una azione, non c'è stata una verticalizzazione. Siamo andati nel pallone, fortunatamente era una amichevole. I giudizi saranno pesanti, ma personalmente faremo una grande gara a Bergamo".
Ha appena detto che era una amichevole e che le gare non si preparano un'ora prima o un giorno prima, pensa che la squadra abbia sottovalutato l'impegno? Ha tratto spunti per pensare se sia il caso o no di intervenire nuovamente sul mercato?
"Con Monchi parlo sempre, parliamo anche di prosciutto e di altro. Ritengo che questa partita sia stata importante per le valutazioni del momento. Non mi piace farne di definitive. Ci sono delle cose da migliorare, le valuteremo. In base a questo dobbiamo continuare a lavorare sul nostro percorso e il mio obiettivo è far capire ai ragazzi che non esiste una gara presa sottogamba, è inaccettabile. Adesso non so se sia stata preparata bene o male, siamo stati in ritiro una settimana, mi sembra un paradosso. Sta a significare che si preparano con la testa".