.

Doni: "Ci penserei mille volte prima di esonerare Di Francesco. Due volte vicino alla Juventus"

di Redazione Vocegiallorossa

Alla vigilia di Juve-Roma, Doni, ex portiere brasiliano in Serie A coi giallorossi, racconta a La Stampa i suoi ricordi di questo big match. C'è spazio poi anche per un retroscena: "Prima volta non felicissima all’Olimpico: perdemmo 1-4. Era una Juve fortissima: Capello in panchina, Ibrahimovic, Trezeguet, Nedved e tanti altri campioni in campo. Mi tornano in mente anche due punizioni che mi ha segnato Del Piero. Incubi? No, due opere d'arte".

Fu mai vicino alla Juve?
"In due occasioni. Dopo i primi mesi romanisti, quando il mio riscatto era incerto, Juve e Barça si interessarono. Poi al termine dell’esperienza al Liverpool: cercavano un portiere da mettere alle spalle di Buffon, ma non andammo oltre una chiacchierata".

Le piace Olsen?
"Non è da tutti capire il calcio italiano come lo sta facendo lui, un errore può capitare a chiunque".

Che sensazione fa vedere Totti in giacca e cravatta?
"Strana, lo vedo ancora giocatore. Nei momenti difficili però, ha sempre preso le decisioni giuste. Sarà così anche da dirigente".

L’allenatore lo fa Di Francesco, è giusto che sia finito sulla graticola?
"Una persona perbene, faccio il tifo per lui. Io prima di esonerarlo, dopo aver portato la Roma in semifinale di Champions, ci penserei mille volte".


Altre notizie
PUBBLICITÀ