Dybala: "La chiamata di Mourinho è stata importante. Magari un giorno potrò indossare la maglia numero 10". VIDEO!
Ecco la prima intervista di Paulo Dybala da giocatore della Roma:
Prime sensazioni?
"Sono molto contento di essere qui, molto felice di poter iniziare dopo l'attesa avevo voglia di conoscere i miei compagni, il mio allenatore e tutti coloro che lavorano per la Roma".
Come hai vissuto queste ore frenetiche?
"Tutto molto veloce. Avevo voglia di iniziare, quindi abbiamo preso la decisione molto velocemente. Dopo tutti i controlli e le considereazioni che doveva fare la società, abbiamo potuto firmare e iniziare questa avventura".
Cosa ti ha convinto?
"Tante cose. La chiamata del mister, del direttore, il parlare con i proprietari: queste sono stati punti molto importanti, mi hanno dato tante certezze. Il mister è stato chiaro con le sue idee, è stato una delle cause principale. Giocare per questa squadra, per ciò che rappresenta per la città, il paese e nel mondo è qualcosa di bello".
Chi vuoi ringraziare?
"La mia famiglia e i miei amici che mi sono stati vicini e mi hanno spinto a venire. Sono molto contenti. E a tutta la gente della Roma ch ha fatto di tutto per portarmi qui".
Mourinho?
"Tutti lo conosciamo per quello che ha fatto e che farà. Abbiamo parlato tanto, abbiamo avuto una bella chiacchierata. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi giocatori della storia e oggi posso dire di lavorare per uno degli allenatori migliori".
I tuoi obiettivi?
"Rimettermi in forma, per essere all'altezza della squadra. Poter aiutare la squadra per continuare a vincere per la mentalità che hanno raggiunto lo scorso hanno, che ha il mister e ciò che ho fatto in passato. Chiaramente, con un Mondiale vicino la preparazione sarà mirata per fare il meglio possibile con la squadra e poter arrivare nella migliore condizione e arrivare a fine anno in condizione di vincere qualche trofeo".
Che idea hai della Roma?
"La Roma è un club internazionale, già da prima che venissi in Italia. Negli ultimi anni si è vista una crescita, la società è seria. Credo che il trofeo vinto è stato chiaro per il lavoro che stanno facnedo. Hanno tanti obiettivi e speriamo di raggiungerli".
Era nel destino la Roma.
"Sono appassionato di storia e sicuramente era nel destino".
Il numero 21?
"Ho parlato con il direttore e mi aveva proposto di prendere la 10, che qui è molto importante per quello che ha fatto Totti. Quella maglia deve essere sua ancora. Ho ringraziato molto perché per portare una maglia così ci deve essere tanto rispetto e responsailità. Magari un giorno potrò portarla, ma oggi sono contento di portare il 21: un numero a cui sono legato e con il quale ho iniziato a vincere".
I tifosi?
"Quando giochi all'Olimpico contro la Roma è come giocare in Argentina, in Brasile. Le sensazioni da avversario sono bello, perciò giocare con la Roma nel suo stadio deve essere qualcosa di magnifico".
Sai del legame tra tifo e città?
"Sì, ho visto le immagini del 26 maggio. Ho anche parlato con i miei compagni, loro sono rimasti impressionati per il ringraziamento della gente. Ciò dimostra il calore che ha questa città per per queta maglia. Questo è importante per un calciatore".
Un messaggio ai tifosi?
"Li ringrazio per i messaggi, sono tantissimi. Spero di poterli conoscere il prima possibilie a Roma e di dargli tante gioie".