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Emerson Palmieri: "Se potessi scegliere, rimarrei a Roma a vita. Dobbiamo essere più forti nella testa"

di Gabriele Chiocchio
Fonte: AS Roma Match Program

Il romanista Emerson Palmieri ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program: “Mi trovo benissimo a Roma. Nulla che non vada. Se potessi scegliere io, rimarrei tutta la vita. Sento un po’ di Brasile qui…”. 

Per parlare di futuro non possiamo non partire dal passato, Cosa è accaduto nelle due ultime gare, dopo una striscia lunghissima di ottime prestazioni e molti risultati positivi?
“Nelle ultime due gare abbiamo fatto meno di quello che avevamo fatto prima e per questo abbiamo perso. Però anche i nostri avversari hanno meritato di vincere. Ora dobbiamo tornare a lavorare per tornare alla vittoria, il più velocemente possibile”.  

Siamo in un momento intenso di impegni ma nei minuti finali della gara contro il Napoli si è visto che siete in buona condizione. Avete avuta una reazione di orgoglio che lo ha confermato…
“Sì è vero, nel finale della gara contro Napoli abbiamo dimostrato che non è colpa delle tante partite ravvicinate, che non siamo stanchi. Stiamo bene, dobbiamo tornare a giocare come abbiamo fatto negli ultimi dieci minuti, per tutta la partita. Abbiamo le qualità per pressare forte, per impressionare l’avversario, e dobbiamo fare sempre di più”.

Con tanti impegni così ravvicinati è più difficile mantenere la condizione mentale o quella fisica?
“Dobbiamo essere più forti nella testa. Il nostro compito è mantenere chiaro e forte il pensiero di vincere perché a volte le gambe non vanno a mille all’ora e la testa deve essere di aiuto. Non può e non deve essere una alibi per noi la stanchezza perché questo è il nostro lavoro, dobbiamo sempre essere al massimo”.

Siamo agli ottavi, quali sono le squadre più forti?
“È normale che siano arrivate agli ottavi le squadre più forti. Anche il Villarreal era fortissima, ma lo abbiamo battuto. Ora ci vuole la massima concentrazione e non possiamo sbagliare”.

Incontriamo il Lione, che gara sarà?
“Sarà molto difficile, il Lione gioca in modo molto offensivo, dobbiamo stare attenti. Però è una partita di 180 minuti e dobbiamo cercare di fare bene nella prima gara in Francia. Dobbiamo fare il nostro gioco”.

Crede che giocare la prima fuori casa sia un fattore positivo?
“Sì giocare la prima fuori casa per me è positivo. Ma il gioco che si fa dentro il campo, in teoria non cambia in casa o trasferta. Ma poi in casa è diverso… Dobbiamo provare a giocare in Francia come facciamo all’Olimpico”.  

Ha dichiarato che ama studiare anche da solo gli avversari, come gioca il Lione?
“Sì, li ho guardati un po’, li ho studiati… Hanno esterni offensivi veloci, una punta veloce. Tutta la squadra ha grande qualità, in mezzo al campo sono ben messi. Giocare nel loro stadio è difficile, dobbiamo stare molto attenti. Andiamo lì per vincere…”.

Quali sono i loro punti di forza?
“Il pericolo maggiore viene sempre dagli attaccanti, dobbiamo stare attenti e marcarli bene”.

Il Lione è in un momento positivo…
“Vero, sono in un buon momento, proprio come noi. Abbiamo perso le ultime due gare ma stiamo facendo bene in questa stagione. Insomma si incontrano due grandi squadre, mi aspetto una bella gara”.

Che momento sta vivendo personalmente?
“Sto vivendo il miglior momento della mia carriera, sono molto contento. Devo continuare così, posso crescere ancora, lavorando con umiltà so che posso fare di più, per arrivare più in alto possibile”.

Spalletti cosa chiede nello specifico a voi esterni? Spesso infatti cambia il modulo di gioco.
“Il mister a me i miei compagni di reparto, chiede di dare una mano in attacco, farci trovare lì per aiutare gli attaccanti. Anche nei confronti della difesa si aspetta il nostro supporto, a volte dobbiamo fare la linea a quattro e poi tornare. Possiamo andare in attacco e aiutare a fare gol, fare assist. Ma il compito principale rimane sempre aiutare la difesa”.

Uno degli aspetti in cui sono più evidenti i suoi miglioramenti sono proprio in fase difensiva..
“Sì è vero, dopo l’arrivo di Spalletti del suo staff, sono migliorato molto. Loro lavorano con me ogni giorno, e si vedono i risultati; sono cresciuto, non voglio fermami ma fare sempre meglio”.

Prima di salutarla dall’esordio in maglia giallorossa ad oggi quanto è cambiato?
“Molto, quando sono arrivato nessuno mi conosceva. Oggi guardo indietro e mi accorgo che sono molto cambiato, sono contento di quello che ho fatto e voglio fare molto di più”.


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