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Fabbricini: "I nostri calciatori sono tra i nostri influencer principali"

di Redazione Vocegiallorossa

Andrea Fabbricini, Fan Stadium Activation Manager della Roma, è intervenuto ai microfoni di sportthinking.it.

Il suo attuale ruolo, nella Roma, è quello di Fan & Stadium Activation Manager. Come si sviluppa il suo lavoro, quali sono le principali attività che coordina e come si evolve il modello di comunicazione e marketing di una società sportiva di altissimo livello come la vostra?
“Sono arrivato alla Roma nel mese di settembre, in una fase di rinnovamento e sviluppo dell’Area Marketing nell’ambito della quale è stata strutturata un’area Brand che lavora in sinergia con quella Revenue. In questo contesto è stata creata la posizione che ho il privilegio di occupare e che si focalizza principalmente sul Match Day, con lo sviluppo e il coordinamento delle attività finalizzate ad un miglioramento dell’esperienza stadio. Parallelamente, sono costantemente impegnato nel lavoro del Team Brand, con lo scopo di creare contenuti e progettualità utili allo sviluppo sia del nostro marchio che di quello dei nostri partner. È, quest’ultimo, un aspetto a cui teniamo molto, sul quale stiamo crescendo e che sta dando i suoi frutti.”

Il panorama sta cambiando, siamo testimoni di un cambiamento. CRM, membership loyalty. I dati sono al centro dell’interesse e delle strategie delle aziende per generare nuove possibilità di advertising, sponsorship e monetization. E, per arrivare ai dati, è necessario generare una continua esigenza di contatto coi supporter: il tempo è il campo sul quale si gioca la partita di un business in cui si punta a vincere l’attenzione del pubblico. Le aziende, quindi, in primis quelle sportive, si stanno trasformando in vere e proprie media company, organizzandosi come evolute redazioni per generare contenuti da diffondere sfruttando le nuove tecnologie. Cosa ne pensa? In che modo state lavorando, in tal senso? Quali sono gli strumenti su cui avete puntato per la Roma? Come è strutturata la vostra area Marketing&Comunicazione e quali sono le figure professionali che la compongono?
“Non ci sono dubbi, su questo. La Roma ha intrapreso il processo di cambiamento già da qualche anno, con una vera e propria digital transformation, dal 2015, e già oggi è a tutti gli effetti una Media Company. Un canale televisivo in chiaro sulla piattaforma Sky, una radio di proprietà, un sito apprezzato e riconosciuto a livello internazionale, 28 piattaforme digitali che comunicano quotidianamente in 14 lingue, rappresentano evidentemente una grandissima forza a disposizione del brand e dei nostri partner, ma danno anche l’idea di quale sia stato l’investimento della società per gestire in-house la produzione di questa mole di contenuti. La ricerca di contenuti rilevanti, originali e in grado di parlare a pubblici diversi non può che essere centrale in un quadro del genere, nel quale è fondamentale, e per noi è sempre più costante, l’integrazione tra Area Marketing e Area Media.“

I social media giocano un ruolo sempre più importante e rappresentano degli asset strategici fondamentali, tra i quali rientrano sempre più le fanbase degli stessi atleti. Questi ultimi stanno diventando veri e propri sport influencer, media a propria volta, che integrano ed amplificano la portata di diffusione delle società e le opzioni di visibilità da monetizzare. Cosa ne pensa? Quali sono le vostre strategie di fan engagement e in che modo coinvolgete i calciatori?
“I nostri calciatori sono indubbiamente tra i nostri influencer principali, direi più naturali. L’apertura di profili ufficiali, in tante lingue diverse, non è evidentemente un caso, ma frutto di una chiara strategia di sviluppo del brand su nuovi mercati internazionali, molto spesso guidata proprio dalla provenienza dei calciatori. Esempio più recente è l’apertura dell’account Twitter in lingua turca, dopo l’acquisto di Cengiz Ünder. Sono evidentemente i primi protagonisti di molti contenuti social, o di campagne di comunicazione che sviluppiamo come società, e lo diventano con i propri profili. È, quest’ultimo, un tema evidentemente molto delicato, che le società sono al lavoro per disciplinare al meglio.“

 


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