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Fazio: "Contro l'Austria Vienna tre punti per il primo posto e per abituarci a vincere: deve essere la normalità"

di Gabriele Chiocchio
Fonte: asroma.com

Federico Fazio ha rilasciato un'intervista ad asroma.com.

“Dobbiamo cercare di conquistare i tre punti per consolidare il primo posto. Così eviteremo di giocarcelo nelle ultime partite che giocheremo fuori casa, in condizioni climatiche di freddo. Giovedì sarà importante ottenere i tre punti per la classifica del girone e il morale della squadra, per continuare a vincere e abituarci a vincere, che deve diventare la normalità”.

Su Napoli-Roma.
“È stata una vittoria molto importante non soltanto perché contro un’avversaria diretta che lotterà con noi per il titolo e per i primi posti della classifica ma anche perché dà slancio a noi e significa un duro colpo per il morale dell’avversario. Sono 3 punti pesanti conquistati in casa di un avversario molto forte che potrebbero fare la differenza a fine stagione”.

Contro il Napoli Juan Jesus ha giocato più centrale. È sembrata quasi una difesa a 3. Cosa vi aveva chiesto il Mister?
“Il piano tattico era di avere il possesso della palla e impostare la manovra da dietro. In fase di possesso eravamo a 3 dietro per far girare meglio la palla; in fase di non possesso eravamo una linea di 4 con Florenzi che stringeva da terzino destro”.

Con Manolas sembri aver trovato l'intesa…
“Finora ho sempre giocato in coppia con lui, mi sento a mio agio, è un grande calciatore ma abbiamo una grandissima squadra, oltre 20 elementi di grande livello, e tutti danno il loro contributo anche in allenamento e questo ci dà grande fiducia”.

L'uomo del momento in casa Roma è Dzeko: tu che lo vedi ogni giorno in allenamento, quale è la sua qualità migliore?
“Lui lavora sempre con grande impegno, in questo momento attraversa un ottimo momento di forma in chiave realizzativa, ma anche quando non è così per qualsiasi motivo, non smette mai di lavorare per la squadra, è un grande calciatore e professionista che dà sempre il meglio di sé per raggiungere gli obiettivi”.

Ora che avete raggiunto il secondo posto, l'obiettivo qual è?
“Il campionato e la stagione sono lunghi, siamo impegnati su tre fronti e vogliamo lottare fino a maggio per conquistarli. Credo che il campionato sia l’obiettivo principale ma sarebbe bello vincere un titolo e vogliamo giocarci fino in fondo le nostre chance sia in Coppa Italia che in Europa League. Il campionato è ancora lungo ma dobbiamo continuare come nelle ultime giornate e lottare fino alla fine”.

Domenica affrontate il Palermo, mentre la Juventus gioca in trasferta contro il Milan. È una giornata particolarmente importante?
“Sì, la Juventus ha uno scontro diretto contro il Milan, noi dobbiamo restare concentrati sul nostro lavoro, non dobbiamo guardare i risultati degli altri ma soltanto giocare per i tre punti e guardare a noi stessi e continuare a fare punti perché a fine stagione saranno molto importanti”.

Hai esordito da titolare con il Viktoria Plzen all'andata e noi sei più uscito dal campo. Ti aspettavi di giocare così tanto quando sei arrivato qui a Roma?
“Quando si arriva in una squadra nuova si vuole sempre giocare e aiutare la squadra, non importa se partendo dall’inizio o dalla panchina. Dobbiamo continuare così, essere solidi e avere regolarità nel lavoro e nei risultati”.

Sembra che non hai fatto fatica ad ambientarti nel calcio italiano e nel suo stile di gioco: a cosa pensi sia dovuto?
“Guardavo sempre il calcio italiano in televisione quando era bambino. Ogni campionato è diverso dall’altro - vedi quello spagnolo o inglese - ha delle proprie caratteristiche, ma alla fine sempre di calcio si tratta, siamo professionisti, è il nostro lavoro, giochiamo da molti anni e in fondo non è così difficile ambientarsi, ci sono delle varianti, anche all’interno dello stesso campionato, non tutte le squadre giocano allo stesso modo, ci sono stili diversi, allenatori diversi, partite diverse che vanno giocate e affrontate in modo diverso, ma siamo abituati a questo e lo facciamo da molto tempo”.

Quali sono gli aspetti che secondo te differenziano la Serie A dagli altri due campionati in cui hai giocato?
“Ho giocato molto tempo nel campionato spagnolo. La differenza principale con la Premier League risiede soprattutto nel possesso palla, molto più marcato in Spagna. Il calcio inglese è fatto più di strappi, molto verticale e le squadre tengono poco la palla e cercano poco di muovere l’avversario. Il campionato italiano è un po’ una via di mezzo, il che non mi sorprende perché vedevo molte partite del campionato italiano e molti compagni di squadra che avevano giocato in Italia me lo avevano raccontato. E’ un campionato molto affascinante e bello da giocare”.

Come ti stai ambientando in città? Quanto, al riguardo, è utile avere amici come Perotti che ti aiutano in tal senso?
“Con Diego abbiamo un rapporto molto speciale, giochiamo insieme da molto tempo. Non capita spesso oggigiorno di giocare così a lungo e in club diversi con un compagno che è soprattutto un amico. Roma è una bellissima città, per certi versi mi ricorda Buenos Aires. Le abitudini italiane e argentine sono simili. Adesso che vivo in Italia capisco meglio anche certe cose che la mia parte di famiglia italiana faceva e diceva in Argentina quando ero bambino”.

I tifosi sembrano essersi già affezionati a te: se e quanto senti il loro supporto nei tuoi confronti?
“Il tifoso romanista è appassionato, me lo diceva sempre anche il mio compagno di squadra ‘Coco’ Lamela. Lo vedo e lo sento quando esco per strada. Soprattutto quando giochiamo in casa è bello ricevere il sostegno della tifoseria, che è straordinaria ed è molto importante per raggiungere gli obiettivi. È bello quando la squadra dà qualcosa ai tifosi e i tifosi lo sentono e ricambiano con il proprio sostegno. Percepiamo il loro sostegno e questo è importante per la fiducia della squadra, soprattutto quando giochiamo in casa ed è vitale ottenere i tre punti”. 


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