Fimiani: "Rui Patricio saprà gestire la pressione della città di Roma"
Patrizio Fimiani, ex portiere della Roma cha ha disputato la doppia finale di Coppa Italia contro il Torino nella stagione 1992/1993, è stato intervistato da "Bar Forza Lupi", trasmissione in onda sulle frequenze di Centro Suono Sport. Queste uno stralcio delle sue parole:
Cosa ricordi della doppia finale contro il Torino?
“Ci fu una doppia squalifica dei portieri Cervone e Zinetti nella semifinale di ritorno contro il Milan, fu una partita molto calda. Successe qualcosa nel sottopassaggio con l’arbitro Pezzella e ci ritrovammo con i portieri squalificati”.
Con le nuove regole della UEFA, in quell’occasione sareste andati ai supplementari (andata sconfitta 3-0, ritorno vittoria 5-2, ndr)…
“All’epoca c’era quel regolamento, certo se avessimo vinto avremmo probabilmente scritto la storia dopo il 3-0 subìto all’andata. Ci siamo andati molto vicino, la fortuna finì con la quinta rete e con Giannini che colpì il palo, oltre a due grandi parate da parte di Marchegiani”.
La tua avventura con la Roma?
“Ho esordito contro il Parma perché fu espulso Zinetti, vincemmo 1-0 con gol di Rizzitelli. Successivamente, giocai le due gare finali con la Sampdoria e Udinese, che sono finite 2-2 e 1-1”.
Rui Patricio, Olsen e Pau Lopez?
“Comunque sia, sia Olsen che Pau Lopez non hanno dato grandissime garanzie negli anni in cui hanno giocato con la Roma. Il problema del portiere è un qualcosa che la Roma si porta dietro da anni, Rui Patricio è un profilo importante, può essere la scelta giusta. Sappiamo tutti che Roma è una piazza esigente, penso che Rui Patricio abbia la personalità per gestire la pressione di Roma”.
Si avverte la pressione di Roma quando si gioca con i giallorossi?
“All’epoca mia non c’erano tutte queste radio, però la passione c’era perché la piazza è sempre stata molto vicino alla squadra. Roma è una città che vive di calcio, 200 radio che ne parlano tutto il giorno e sei sempre sotto l’occhio del ciclone”.
Italia tra le favorite per l’Europeo?
“Per quello che si è visto sono d’accordo, l’Italia ha sempre giocato bene. Naturalmente, non c’è da sottovalutare niente e nessuno perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. C’è voglia di normalità dopo un periodo durissimo e penso che anche questo riversarsi verso la normalità possa portare un po’ di serenità”.