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Gandini: "Dopo la Juventus c'è la consapevolezza che possiamo giocarcela con tutti. Salah aveva chiesto la cessione"

di Veronica Sgaramella
Fonte: SkySport

Umberto Gandini, AD della Roma, ha parlato ai microfoni di Sky Sport a margine dell’International Sports Conference di Dubai: "La concentrazione c'è sempre. Quello che è rimasto dopo la gara contro la Juventus è la consapevolezza di essere in grado di giocarsela con tutti. Siamo una squadra in grado di competere fino alla fine e ce la possiamo giocare alla pari con le squadre che abbiamo davanti".

La Roma è da scudetto?
"Per vincerlo ci vogliono tantissimi fattori e non ultimo, gli avversari. Nel nostro sistema competono in 20, in realtà 4-5 e poi, vince una sola squadra. Bisogna tenere conto di questo. Siamo competitivi e allenati bene".

In Champions League invece?
"Anche lì abbiamo fatto un ottimo percorso. Ci siamo qualificati per la fase a eliminazione diretta e andiamo a giocarcela con un avversario che è da prendere con le molle. Ci siamo conquistati la chance di giocare il ritorno in casa e abbiamo un piccolissimo vantaggio così rispetto a loro".

In quanto tempo si può costruire una Roma che non abbia paura di affermare di poter vincere la Champions?
"Siamo a un buon punto. Il nuovo Stadio è una realtà e abbiamo la possibilità di attingere a quei ricavi che oggi ci mancano. Abbiamo realizzato il progetto di Pallotta e dei suoi investitori. Siamo diventati un brand tra i migliori in Europa".

Quindi Champions col nuovo Stadio?
"Direi che è evidente che i risultati dipendono da tanti fattori. Il game-change è indubbiamente legato al nuovo Stadio".

Pentiti di aver ceduto Salah?
"Momo merita simili traguardi. Lui chiedeva questo trasferimento ed è una situazione che si è sviluppata al momento giusto nei tempi giusti. È stata un'operazione che è andata in porto per la soddisfazione di tutti. Sicuramente Salah sta facendo molto bene, si è adattato al gioco di Klopp e ha avuto la fortuna di essere uno dei protagonisti nella qualificazione al Mondiale dell'Egitto. Italia? Non si può giudicare il lavoro di una stagione da una partita, quando è stato fatto il sorteggio, tutti erano convinti di poter arrivare secondi. Il problema è non ci siamo arrivati nella condizione ideale. Ora si può ripartire lavorando".


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