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Giannini: "E' un momento particolare per la Roma. Il rigore di Osvaldo? Totti forse troppo permissivo"

di Claudio Lollobrigida
Fonte: Radio Rai

L'ex bandiera giallorossa, Giuseppe Giannini, è intervenuto ai microfoni di Radio Rai per dare un giudizio sul match perso ieri dalla Roma contro la Sampdoria. Queste le sue dichiarazioni.

Da osservatore interessato, quale è la sua analisi?
"Situazione particolare, non troppo positiva. E’ un momento difficile per la Roma e per i tifosi però credo che debba uscirne fuori con l’unione, il gruppo, la forza di reazione che ieri si è vista poco. Era partita bene poi alle prime difficoltà si è sciolta, si è fermata, forse per una questione psicologica".

Zeman era la scelta giusta? E’ l’unico responsabile?
"Nel momento in cui è stato chiamato ero convinto che fosse la soluzione migliore. Montella era sfumato, si è puntato verso Zeman che è molto stimato nell’ambiente giallorosso, il motivo credo sia stato quello di soddisfare la piazza e la reazione c’era stata, perché gli abbonamenti erano aumentati. In tutto questo sono sorte delle difficoltà, anche a livello di numeri, come l’attacco, però l’aspetto difensivo è stato leggermente trascurato. Il problema è riuscire a trovare l’equilibrio".

Il rigore scippato di Osvaldo a Totti: Giannini lo avrebbe permesso?
"Raccontavo ieri ad amici che era capitata anche a me la stessa situazione in un Bologna-Napoli, ero arrivato da tre giorni, perdevamo 1-0, Mazzone aveva già dato le indicazioni negli spogliatoi, il rigorista era Bellucci. E’ arrivato Calderon e ha sbagliato e non puoi immaginare cosa sia successo negli spogliatoi, è successo un pandemonio. Le direttive di un allenatore vanno rispettate. Ieri mi è sembrato che Francesco sia stato troppo permissivo, è arrivato un calciatore a tirarlo, Osvaldo, che non attraversa un momento positivo a livello di testa".

Quale è la prima cosa che avresti fatto se fosse toccato a te ad allenare la Roma?
"E’ un tasto che ormai da molto tempo viene suonato. Ogni tanto gira nell’etere romano il mio nome però dopo l’indirizzo va sempre da qualche altra parte, non so per quale motivo, anche io me lo chiedo. Capisco che chi è a capo di questa società non vede in me uno che possa avere delle qualità per allenare la Roma. Bisogna conoscere dall’interno alcune cose che secondo me vanno al di là dell’aspetto tecnico".

Rendimento di Totti e De Rossi: soprattutto il secondo sembra estraneo.
"Qui c’è una pecca piccola di Zeman, quando si ha a che fare con grandi campioni e anche per validi motivi li metti in discussione rischi di perderli. De Rossi non sta giocando con la tranquillità con cui giocava con Luis Enrique".


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