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Heinze: "Il gruppo deve essere unito. Le valutazioni vanno fatte alla fine". FOTO!

di Redazione Vocegiallorossa
Alessandro Carducci

Ha avuto luogo a Trigoria la conferenza stampa di Gabriel Heinze. Queste le sue parole:

Organizzazione difensiva: avete parlato del fatto che spesso vi trovate due contro tanti?

"Una difesa non è composta solo dai difensori ma dall'organizzazione difensiva generale. I primi due gol a Bergamo sono stati frutto di contropiedi in cui sono stati commessi degli errori, io in particolare. Altre volte in casa abbiamo giocato bene, questa volta no. Con Luis Enrique parliamo di tutto".

Avete provato a convincere il mister a schierare De Rossi?
"Preferisco non parlarne in pubblico".

Hai già parlato del rinnovo?
"No ma non c'è alcun problema. Mancano ancora molte partite, sia io che la società pensiamo solo a far bene ora".

Il derby può salvare la stagione? Credete alla Champions?
"Una partita non può salvare una stagione, ne ho giocati parecchi di derby, è una partita speciale ma conterà poi vedere dove arriveremo a fine anno. Per la Champions ragioniamo di partita in partita. Non so nemmeno dove sia ora la Roma in classifica".

Da cosa dipende l'alternanza di risultati, mancanza di personalità?
"Se si ha la personalità in casa si ha anche fuori casa. Poi abbiamo tanti giocatori nuovi, che hanno dovuto cambiare Paese e questo conta tanto. Manca un po' di convinzione di poter vincere ovunque ma questo arriverà col tempo".

Le è mai successo di veder punire in questo modo un giocatore che ha fatto tardi alla riunione tecnica?
"No, è la prima volta".

Arriva destabilizzata la Roma al derby, dopo quello che è successo?
"La risposta l'avrete tutti domenica alle 15.00. Noi lavoreremo al massimo per fare bene".

Senza De Rossi, la difesa soffre troppo?
"Non credo. Abbiamo giocato bene anche senza di lui, ovviamente è un giocatore importante che conosciamo tutti ma non può essere una scusa".

Rendimento pessimo dopo i provvedimenti disciplinari. Il gruppo non li digerisce?
“Il calciatore professionista deve sapersi adeguare alle decisioni. Non credo che le decisioni del mister abbiano determinato prestazioni negative. Se si verificano situazioni del genere, il gruppo dev’essere in grado di reagire meglio”.

E’ differente il regolamento interno della Roma rispetto ad altre squadre?
“No. Sono stato in club in cui non esisteva il ritiro sia in casa che fuori e in club dove si andava in ritiro tre giorni prima, ma no ncredo che questo influisca. Credo che conti la vita privata che il professionista conduce, poi ogni allenatore ha i suoi modi e li applica, ci sono cose positive e negative. Il mister pone poche regole da rispettare, poi sta al giocatore condurre una vita da professionista, viste anche le ripercussioni che ci sono”.

La trasparenza della società può creare problemi ai giocatori?
“In questo gruppo non esistono problemi di nessun genere, è difficile spiegarvelo perché voi scrivete e commentate. E’ chiaro che se filtrano bugie è difficile venire qui a spiegare e giustificare quello che è successo. Non ci sono stati problemi né con Osvaldo né con De Rossi. Il gruppo deve crescere, essere solido e importante. E’ un gruppo nobile, che adesso deve essere più unito che mai”.

Perché gli allenatori leggono sempre bene il vostro gioco? Può essere un problema il sistema di gioco?
“L’allenatore avversario fa il suo lavoro. Fa di tutto per cercare di farci male. La nostra proposta di gioco è chiara: vogliamo prendere l’avversario nella sua metà campo e avere il pallone. Parlare di stagione da salvare non ha senso, le conclusioni si traggono alla fine. Se avremo ottenuto buoni risultati bene, altrimenti verranno altri calciatori. A fine stagione parleranno i fatti”.


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