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HELSINKI FOOTBALL STADIUM - Mourinho: "Il campo artificiale non è calcio, è un altro sport, ma non mi lamento. Segniamo poco per quanto creiamo"

di Marco Campanella

Alla vigilia di HJK Helsinki, parlerà José Mourinho, in conferenza stampa. Come di consueto, Vocegiallorossa.it seguirà in diretta l'evento. 

Prima volta in Finlandia. 
"Sono concentrato sulla partita, non sulla Nazione. Serve un successo, per dipendere da noi stessi. Ho visto le altre partite dell'HJK, contro Real Betis e Ludogorets, non è stato facile per loro. Non siamo in vacanza, vogliamo continuare in Europa League, senza difendere la Conference League vinta lo scorso anno". 

Il terreno di gioco?
"Non mi lamento, anche perché non avrei vantaggi. Sarà una partita da vincere, senza pensare al terreno. La mia opinione è che, su questo campo non si gioca a calcio, ma a un altro sport. Cambiano molti gesti tecnici, sono avvantaggiati". 

Cosa teme della squadra avversaria?
"Devo essere preparato. All'andata gli ho fatto i complimenti, perché ho visto una squadra organizzata. Negli ultimi anni, queste zone sono in grande espansione calcistica, a differenza di 10/20 anni fa. Sono organizzati e preparati, così li ho visti all'andata. Era una squadra che sapeva quello che faceva. Se avessimo giocato 11 vs 11 era complicata per noi. Domani dobbiamo giocare una gara di livello, perché l'avversario è difficile". 

Sarà la partita della resurrezione?
"Quando si parla bene della squadra, sono felice di esaltare l'individualità. Quando si parla male, non mi piace. Qualche volta ti esce, ma per principio non mi piace. Siamo noi squadra a dover segnare di più, non i singoli".

Il ranking mostra un divario tra le due squadre. 
"Non mi interessa. Giocando contro loro, non ho sentito queste differenze. Il ranking è come la statistica della gara. Gli unici numeri sono i gol che si segnano, che non si segnano e i punti in classifica. Gli altri non sono utili. Per me, loro sono una buona squadra. Del campo, ho già parlato: loro sono abituati a giocare su questo terreno e sarà un vantaggio. Potevamo giocare su un altro campo, ma dipende dalla UEFA. Lo scorso anno, ci abbiamo giocato due gare: entrambe sconfitte, di cui una storica. Poi nella gara della verità, abbiamo ammazzato il Bodø/Glimt. Con loro non può succedere, se perdiamo siamo fuori. Non c'è da piangere: dobbiamo giocare e vincere". 

Nella manovra, sta vedendo delle difficoltà degli esterni nel saltare l'uomo?
"Non sono d'accordo. Una squadra che ha questa problema, non crea. Se nell'ultima partita contro il Napoli non abbiamo creato, contro l'Atalanta ne abbiamo create di occasioni. La manovra è positiva. Non abbiamo mai giocato con gli stessi esterni: Zalewski dovrebbe giocare a sinistra, Celik è da tempo infortunato, Spinazzola ha difficoltà a giocare 5/6 partite per 90 minuti, a causa dell'infortunio. Per adesso abbiamo segnato poco, per quanto creiamo".


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