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Impallomeni: "Dybala soffre la supremazia di Messi. Le squadre di Mourinho non sono mai morte". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

Stefano Impallomeni, ex calciatore e giornalista, ha parlato a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, dei temi del giorno.

Un pensiero sull'Inghilterra?
"Pensavamo che Southgate, molto criticato, avesse problemi invece gioca un ottimo calcio. Sta sorprendendo in positivo. Non mi aspettavo un'Inghilterra così sciolta. Ora affronterà il Senegal, per me può fare bene. Ha dei talenti importanti. Questo Mondiale ci sta lasciando una generazione Z importante, che va a certificare il lavoro profondo che non si fa in Italia. C'è una massa di talenti nati dal 2000 in poi che fa ben sperare". 

Il Belgio perché non riesce ad affermarsi?
"Ho sentito le voci che vengono dallo spogliatoio, stanno deludendo. Sono a fine ciclo, ci si immaginava che il Belgio potesse crescere definitivamente. e non lo farà, si ripartirà da capo. Il Belgio ha dei caratterini al suo interno non semplici. Non ci aspettavamo una squadra così nervosa, ha talento infinito ma non raggiunge mai la completezza. Per adesso è la delusione del Mondiale. Ma se passa agli ottavi può succedere di tutto".

Argentina, Dybala fuori per motivi tecnici.
"Scaloni ha parlato di scelta tecnica. Lui è l'alternativa a Messi, quindi è dura che giochi. Visto che il gioco sta latitando per il momento, non vedo dove possa giocare Dybala. Credo che Fernandez diventerà titolare a furor di popolo, mentre vedremo cosa farà con Alvarez. Dybala purtroppo, ce lo racconta la storia, soffre la supremazia di Messi. Paulo per ora è in attesa".

C'è chi comincia a lamentarsi del gioco e di Mourinho.
"Le squadre di Mou non sono mai morte. Gennaio e febbraio saranno mesi cruciali per la Roma. La caccia alla Champions è apertissima, vedremo come andranno a finire gli scontri diretti. La Roma può rientrare".

Da Mourinho ci si aspetta che parli di più di calcio?
"Mou è così. Lui è disperato, non ce la fa più perché si chiede chi sto allenando. Lo dice ma non lo dice sul serio. Lui ha rispetto dei calciatori ma non è nel suo ruolo, nella sua dimensione. È una situazione che fa fatica a nascondere. Ranieri disse che era da quinto-sesto posto e che per andare in Champions serviva altro, da allora non è cambiato molto".


Ospiti: Stefano Impallomeni, Massimo Bonanni, Tancredi Palmeri e Marco Piccari - Maracanà con Alessandro Sticozzi e Susanna Marcellini
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