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Karsdorp: "Ho ancora 2 anni con la Roma, vorrei riprovare in estate"

di Luca d'Alessandro

Queste le parole del terzino della Roma, Rick Karsdorp, quest'anno in prestito al Feyenoord, rilasciate ieri a AD.nl

Non è esattamente l'addio che hai sognato?
"No, certamente no. Avevo riconquistato il mio posto in squadra, mi sentivo sempre meglio. Ad ogni modo, il mondo sembra improvvisamente molto diverso. Nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe stato così a causa di un virus infettivo".

Continuerai ad allenarti con Feyenoord questo mese. Pensi ancora che il campionato non possa essere continuato?
"Nessuno può fare nulla lì, questo è chiaro. Indipendentemente dal fatto che tutti siano colpiti dal virus, è stata una situazione molto sfortunata. Quando sono venuto a Feyenoord la scorsa estate, in un'intervista avevo detto che non avrei firmato per il terzo posto. E negli ultimi mesi mi è sempre sembrato di più avessi ragione. Nessuno saprà mai fino a che punto saremmo potuti davvero arrivare".

Ritenevi più forte il Feyenoord di molte altre squadre:
“Pensavo già che avessimo un buon gruppo. Si conosce solo la storia: avevamo troppi giocatori che provenivano da una situazione in cui avevano appena giocato. Anch'io appartenevo a quel gruppo. In due stagioni all'AS Roma, sono stato per lo più infortunato. E ho visto quanto tempo ci vuole per rimettersi davvero in forma. Dopo il mio periodo all'AS Roma, volevo davvero giocare a calcio. Ho giocato con un infortunio all'inguine che non mi ha dato tregua, poi di comune accordo con lo staff ho deciso di star fuori. Quindi devi aspettare il tuo turno, non importa quanto possa essere difficile. Perché è stato molto difficile". 

Appena arrivato dalla Roma, in rete è circolato un video di te ubriaco:
“Preferirei non ingigantire la storia. Ma lasciami dire questo: dopo l'ultima partita del 2019, che abbiamo vinto contro l'FC Utrecht, siamo usciti con alcuni giocatori, era la sosta invernale ed è stata una vacanza. Avevo bevuto, esatto. Qualcuno che ho incontrato per la prima volta quel giorno mi ha filmato e inoltrato quel video. E a quanto pare qualcuno ha anche pensato che fosse necessario metterlo su Internet. La gente diceva persino che avessi assunto droghe. Credetemi, non sono orgoglioso di quel video. Ma tutti quelli che mi conoscono sanno che non avrò mai quel casino. Mai". 

Sei ancora sotto contratto con la Roma, pensi che dovrai adattarti di nuovo, dopo una stagione in Olanda?
“In Italia vivono il calcio in modo completamente diverso. Si parla sempre di tattiche. Per un difensore, quasi nulla è più importante che proteggere le reciproche distanze. A volte ci siamo allenati per ore senza palla. Ed è tutto più individuale che nei Paesi Bassi. Il mio primo allenatore, Eusebio di Francesco ci faceva allenare in maniera tranquilla e voleva che accelerassimo le partite. Il suo successore Claudio Ranieri era davvero un grande uomo. La sua formazione era simile al modo in cui lavoriamo qui. Ho avuto a che fare con Fonseca durante la preparazione estiva. Mi ha subito detto che mi era stato permesso di andarmene. Volevo tornare al de Kuip, nel club in cui sono cresciuto". 

L'avventura in Italia è stata un fallimento?
"Alcune persone lo diranno. Prima di calciare un pallone con la maglia della Roma ho dovuto subire un'operazione al ginocchio. Ho avuto problemi al ginocchio durante la stagione e col Feyenoord negli ultimi tre mesi, ma volevo così tanto vincere quel titolo di campionato che ho giocato con un'iniezione quasi ogni settimana. L'operazione con la Roma mi richiesto tre mesi. Quando sono tornato, ho strappato rapidamente il mio legamento crociato contro il Crotone. E più tardi, quando sono tornato dopo otto mesi, ho avuto un infortunio al tendine del ginocchio. Bene". 

E adesso?
"Mi restano ancora due anni con la Roma. Vedremo cosa succederà la prossima estate. Vorrei riprovare". 


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