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Lobont: "Sulla carta siamo più forti dell'Astra, ma in passato abbiamo avuto dei problemi"

di Gabriele Chiocchio
Fonte: AS Roma Match Program

Il portiere della Roma Bogdan Lobont ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program: “Non sono solo il dodicesimo, ma anche il tredicesimo e il quattrordicesimo uomo in campo. Abbiamo bisogno del supporto dei nostri tifosi per poter raggiungere risultati importanti”

Che situazione vive il calcio in Romania?
“Stanno vivendo una situazione rivoluzionaria, non sono tempi facili. In questo campionato ci sono solo quattordici squadre. Tante società, infatti, stanno vivendo gravi problemi finanziari, moltissime sono fallite”.

Un giudizio sull’Astra?
“Lo scorso anno hanno vinto il campionato con merito e approfittando della debacle dello Steaua. Hanno giocato un buon calcio, ma poi si sono privati di alcuni giocatori importanti. Anche loro hanno avuto qualche problemino in classifica. Ecco perché al momento non sono ben messi in campionato”.

Il tipo di calcio che giocano?
“Non sono continui, cambiano schema a seconda dell’avversario che incontrano. In Romania hanno giocato anche con la difesa a tre, invece in Europa si schierano a quattro dietro”.

Il loro allenatore, Sumudica, lo conosce bene, avete giocato insieme in Romania.
“Siamo stati compagni di squadra nel Rapid Bucarest, insieme abbiamo vinto il campionato. Anche il Rapid è fallito e sta ripartendo dalla quinta divisione regionale. Non era il titolare fisso, ma quando entrava era sempre determinante. Da allenatore ha già una certa esperienza, ha allenato diciassette squadre e ha fatto anche un’esperienza all’estero, negli Emirati. Adesso cerca di tirare fuori dai suoi il meglio”.

A chi bisogna fare particolare attenzione?
“Forse su tutti Alibec, ma anche Sapunaru e Badescu. E poi il portiere Lung è figlio d’arte, suo padre è stato un numero uno forte in passato”.

Come dovrà impostare la gara la Roma?
“Sulla carta siamo più forti, ma vale il campo, sempre. In passato, in Europa con il Cluj abbiamo già avuto dei problemi. Quest’anno anche il Plzen ci ha messo in difficoltà, avremmo dovuto fare tre punti. Pensavamo che sarebbe stato facile, invece noi dobbiamo mettere il doppio dell’energia perché contro di noi tutti vogliono vincere”.

Come valuta il girone della Roma?
“Bisogna sempre non tenere conto di quello che dice la carta. La Roma deve affrontare ogni partita per vincere. Sarebbe troppo importante portare a casa un trofeo europeo”.

Le squadre italiane faticano a dare il giusto peso a questa competizione, come mai?
“Si tratta di un grande errore. Sarebbe troppo importare vincere qualche cosa. Mentalmente ci si approccia a certe sfide un po’ scarichi invece no, ce la dobbiamo mettere tutta. Poi va ricordato che vincere l’Europa League dà accesso diretto alla Champions League”.

Prima di salutarci, un giudizio sui suoi compagni di reparto?
“Siamo un gruppo molto forte e affiatato anche con Crisanto e Romagnoli. Szczesny e Alisson sono portieri completi e moderni, sono forti tra i pali, ma hanno anche buoni piedi. Poi entrambi hanno il ruolo nel sangue. Wojciech è figlio di un portiere professionista e credo il fratello di Alisson giochi in Brasile”.

 


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