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Losi: "Situazione societaria? Io ne ho passate di peggio"

di Guido Zeviani
Fonte: Radio Power Station-Vox Populi Romani

Giacomo Losi, indimenticato capitano della Roma negli anni cinquanta e sessanta, è stato intervistato durante la trasmissione Vox Populi Romani, in onda su Radio Power Station 100.5.

“E’ proprio un periodo nero”, esordisce Losi.

Che idea ti sei fatto del momento buio della Roma?

“La squadra ci mette l’impegno, ma arriva sempre seconda sul pallone, non ha la potenza atletica che avevamo constatato l’anno scorso”.

Tu hai allenato Tonino Tempestilli, attuale responsabile del settore organizzativo e logistico dell’AS Roma.

“Tonino Tempestilli era un calciatore dalla volontà di ferro, ne parlavano tutti bene, ho sempre detto che aveva un valore che gli poteva permettere di giocare ad alti livelli”.

Ci vuoi spiegare il Tonino Tempestilli prima maniera? E’ vero che diceva di essere laziale?

“Non so se era laziale, in quel caso io lo avrei cacciato subito. Tonino pendeva dalle mie labbra, con me non avrebbe potuto dire una cosa simile” (ride, ndr).

Lui quando giocava al Como aveva dichiarato di essere di fede laziale.

“Ora quando lo vedo glielo dico.( ride ancora, ndr)
Aveva 19 anni quando l’ho fatto debuttare, mi deve tanto”.

Quando si sta nello spogliatoio, mentre la situazione societaria è così instabile, si è insofferenti?

“Io ho passato momenti molto peggiori, a volte non arrivavano per mesi gli stipendi, ci salvavamo per il rotto della cuffia. E’ importante lo spogliatoio. Magari i calciatori non si sentono sicuri, ma non possono pensare a queste cose, devono pensare al proprio dovere. Rosella Sensi tra l’altro è sempre lì, presente a Trigoria, con grande volontà e grande voglia di fare”.

La squadra è in grande difficoltà.

“Non è così grande, lo sembra perché dopo l’anno scorso ci aspettavamo grandi cose; ma anche l’anno scorso partimmo male, poi ci siamo risollevati. La Roma ha una rosa importante, non è una squadretta. Siamo alla pari di Inter e Milan, io ci credevo e continuo a credere in questa squadra”.

Rosella Sensi ha avuto un briefing con i giocatori e ha chiesto il ritiro; questi ultimi l’hanno rifiutato.

“I ritiri non sono così importanti, non sono così influenti. Deve cambiare la mentalità, mentre il tifoso pensa che occorra cambiare l’allenatore. Sono i giocatori che devono tornare a essere forti, sono loro che vanno in campo. E il pubblico deve tornare a sostenerli, con l’entusiasmo che solo Roma sa dare”.
 


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