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Luis Enrique: "Mi piacerebbe giocare i derby con undici uomini. Prendiamo gol troppo spesso sui calci piazzati"

di Gabriele Chiocchio

Luis Enrique a Sky Sport

“Il mio stato d’animo? Mancano 12 partite, il mio lavoro è continuare fino alla fine. Se parliamo di derby, mi piacerebbe ogni tanto giocarlo in 11. Un commento? Giocare con 10 o con 11 uomini è lo stesso. Non parlo mai dell’arbitro. E’ chiaro che qualche volta mi piacerebbe giocare fino alla fine con 11 giocatori. Tanto cuore nei giocatori? Forse abbiamo fatto errori infantili, l’espulsione viene da un errore che non si deve commettere, dopo questa partita è difficile parlare. Dal minuto 5 sei in svantaggio di un uomo, non posso dire niente ai calciatori perché hanno fatto di tutto e hanno cercato durante la partita di trovare il pareggio, non è arrivato ed è un peccato grandissimo. Abbiamo visto tanta gente con una voglia incredibile. Non so cosa ho fatto per meritarmi questo, ripeto mi piacerebbe giocare in 11 ogni tanto. Troppi gol su calcio piazzato per una grande squadra? Chi ha detto che siamo grandi? Sono d’accordo, questo dei calci piazzati è un lavoro che noi facciamo, non c’è un uomo in meno. Succede a tutti, ma a noi troppo spesso. Abbiamo preparato per tutta la settimana una partita diversa, poi arriva quell’episodio. Difesa a zona sui calci piazzati? Sì, ma non ben fatta. Non parlo dei singoli, quando c’è un errore l’allenatore dev’essere il primo a dire cosa succede alla squadra. Se c’era il fallo di su Klose? Non parlo dell’arbitro, sono lontanissimo dall’azione. Mi interessa essere concentrato su quello che posso fare, ma mi piacerebbe ogni tanto giocare in 11. E’ troppo difficile una partita del genere in inferiorità numerica. Cambiare la regola? Non sta a me parlarne ma è troppo fastidioso. Oggi sono molto deluso perché pensavo che potevamo vincere questa partita facendo il nostro meglio perché la Lazio mi sembra una squadra forte, se tutto va via al minuto 5 è un peccato. Non so che ho fatto per meritare questa m…a. Meglio la marcatura a uomo sui calci piazzati? Facciamo uomo contro uomo sui calci d’angolo e soffriamo, parlare dopo è facile, purtroppo devo farlo dopo”.

Luis Enrique a Rai Sport

"Mi piacerebbe giocare in undici i derby, non so cosa ho fatto per meritarmi questo. Regola sbagliata? Non parlo di arbitri, avevo preparato questa partita in un modo e l’espulsione ha cambiato tutto. Difficile fare un giudizio sulla partita dopo che siamo rimasti in inferiorità così presto. Crisi? Bisogna saper stare nelle buone e cattive condizioni, il mio lavoro è quello di allenare in queste ultime dodici partite, vedremo alla fine cosa avrà fatto la squadra. Terzo posto credibile dopo la sconfitta di oggi? Ora mi interessa solo la partita con il Palermo, più in avanti vedremo la situazione e i giudizi li lasciamo per la fine della stagione, io non mi nascondo. Non sono arrabbiato con i calciatori, ma con me stesso, da fastidio vivere di nuovo questa situazione. Non dico che sia giusto o ingiusto, ma mi infastidisce".

Luis Enrique in conferenza stampa (a cura dell'inviato all'Olimpico Alessandro Carducci)

Cosa salverebbe ad oggi di questa stagione?
"Parlare dopo una sconfitta come questa mai sarà facile e infatti non lo è. Il mio compito è di migliorare nelle partite che ancora mancano. Oggi è più difficile rialzarsi, alla fine dell'anno vedremo dove saremo arrivati e vedremo cosa sarà successo. Siamo molto lontani ora dal terzo posto ed è molto più difficile. Finché mancano ancora dei punti e possiamo farlo dobbiamo cercare di farcela".

Piccolo fallimento se finisse così?
"Per me è importante ciò che pensano la società e i tifosi. Non voglio essere il tecnico di una squadra se non piaccio alla società o ai tifosi. Vedremo a fine anno, merito almeno di finire la stagione. Dodici gare: mi rialzo, mi costa rialzarmi, vado a rialzare i giocatori. Per essere grandi manca tanto. Anche oggi ho visto delle cose interessanti, non ho nulla da rimproverare alla mia squadra".

La Roma commette sempre gli stessi errori, come si può correggere?
"Una squadra che cerca di giocare e che ha il possesso palla farà sempre degli errori. Oggi c'è stato un errore chiarissimo nostro e mi dispiace. Oggi mi spiace ancora di più di non riuscire a giocare un derby in 11. Ho visto la squadra fare anche delle partite a livello alto. Gli errori ci saranno sempre, spero siano di meno. Oggi è stato commesso un errore incredibile da parte di chi solamente non li commette. Non ho nulla da rimproverare oggi, la squadra può andare con la testa alta".

Ti senti accettato dal calcio italiano?
"Sia dalla società sia dalla gente che incontro per strada, sì. Vedremo poi a fine anno, chi mi dice che la squadra non possa vincere le prossime 12 gare. Il primo responsabile a fine anno, nel bene o nel male, sarò io".

Taddei si sarebbe lamentato del fatto che non ci lamenti mai per gli arbitraggi, cosa ne pensa?
"Non so cosa abbia detto. E' normale che dopo una gara come questa ci sia delusione. Mi stai dicendo che dovremo iniziare a piangere? Io non lo farò mai".

Un appello ai tifosi?
"Non credo di essere io la persona a dover dire qualcosa ai tifosi. Oggi ho vissuto l'avvicinamento allo stadio più bello che io abbia mai vissuto, anche come calciatore. Mi spiace non averli ripagati.

Cori razzisti per Juan: interrompere la gara?
"Non si giocherebbe mai. Mi dà fastidio, succede purtroppo ovunque, non solo qui. Non so se ci sia una soluzione".

Luis Enrique a Mediaset

"Dove finiscono i nostri errori e dove iniziano quelli dell’arbitro? Non è facile ma non dobbiamo parlare di arbitri perché poi inizi a piangere come certi e noi non dobbiamo fare questo. Dobbiamo lavorare su questi errori, sul rigore è chiaro l'errore nostro, dobbiamo migliorare quel che possiamo migliorare. A volte sbagliano, non è mai facile per loro. Oggi è stato un peccato terribile, pensavo che non sarebbe risuccesso di giocare con uno in meno. Così è stato dal minuto 3, e siamo stati in 10 e in svantaggio pure. Nel secondo tempo la squadra è calata? E’ pesante giocare così, dopo il pareggio ancora potevamo fare qualcosa. Purtroppo sul calcio piazzato siamo stati distratti. Poi abbiamo creato delle palle gol per andare a pareggiare. Mancanza di concentrazione sul gol di Mauri? No, non è quello, sono degli errori. E’ difficile parlare di un errore individuale, è certo che dobbiamo migliorare perché non penso sia stata tutta sfortuna, noi siamo responsabili di quel che abbiamo fatto. L’avversario poi fa in modo che noi facciamo degli errori. E’ un punto da migliorare ma non possiamo avere tutto, avere la palla e non prendere rischi. Loro sono più squadra di noi? La Lazio ha individualità di grande livello, Klose e Hernanes, Mauri, sono di un livello importantissimo. La Lazio ha la sua qualità, in tutto il campionato è su in classifica. Hanno esperienza, sanno cosa fare. Lo sapevamo dall’inizio e sapevamo che era difficile. Ma nei due derby non ho visto la mia squadra inferiore a loro. Cosa dirò alla squadra? E’ facile da dire, siamo professionisti della Roma e dobbiamo rialzarci e pensare che mancano ancora 12 partite, che siamo lontani dal terzo posto ma finché non finisce la stagione non dobbiamo pensare ad altro. Dobbiamo rialzarci, così deve fare un professionista anche se non è facile”.


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