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Luis Enrique: "Un pizzico di fortuna ci ha aiutati. Siamo tutti contenti ma dobbiamo vincere anche mercoledì" AUDIO!

di Yuri Dell'Aquila

Vocegiallorossa.it vi propone l'audio della conferenza stampa di ieri di Luis Enrique, raccolto dai microfoni di Radio Amore Campania, al termine della vittoria contro il Napoli.

 

Luis Enrique a Sky
"Giorno più felice? Sono molto felice, oggi è stata una partita matta. Abbiamo avuto fortuna, il risultato sarebbe potuto essere diverso. Che risposta dai calciatori? Benvenuti nel calcio moderno. Se contro la Juve o il Napoli non fai allo stesso livello la fase offensiva e difensiva sei morto. L'avversario pressava altissimo, siamo stati bravi. I tifosi saranno contenti ma dobbiamo lavorare ancora molto. Punto di svolta della stagione? Sì, ora dobbiamo essere pronti per continuare così. Il lavoro dei terzini? Sono le cose che controlliamo, qualsiasi sia il risultato dobbiamo fare il nostro gioco. Credo che quella fortuna che ci è mancata fino ad ora, oggi è arrivata. Mi sono italianizzato? Sono contentissimo di stare in Italia, mi piace il Paese, mi piace Roma, sono contento di italianizzarmi. Facciamo meno possesso palla? Sì, noi giochiamo palla al piede, nello spazio. Cerchiamo di fare il nostro possesso palla, che è sempre lo stesso, per guadagnare profondità. Io continuo per la mia strada".

Luis Enrique a Mediaset
"Se il progetto comincia a maturare? C’è un equilibrio, con una partita non comincia e non finisce un progetto.
Oggi è stata una partita incredibile, apertissima. Il Napoli è una delle più grandi squadre. Totti? Con Francesco e con gli altri ho avuto sempre un buon rapporto. Mi piace tantissimo che pensi che il nostro è un progetto importante, è sempre un giocatore di riferimento per noi. Noi vogliamo sentire l’orgogilo dei nostri tifosi. Le contestazioni verso Francesco? Quelle fanno parte del calcio, i rigori li sbagliano solo quelli che li calciano. Per noi continua ad essere importantissimo. Se sono i miei giocatori che cominciano a capirmi o sono io che sto capendo come si gioca in Italia? Penso entrambe le cose, uno dei compiti dell’allenatore è capire che calciatori ha, cosa si può fare, ma io cerco sempre di convincere i giocatori che il modo migliore di vincere è con il possesso di palla. Il Barcellona? Sì, quasi lo stesso. Dopo il gol abbiamo avuto tante occasioni, la seconda parte è stata più brutta, ancora non abbiamo la fiducia per uscire con il pallone controllato. Oggi un po’ di fortuna l’abbiamo avuta, ma è una fortuna che fino ad oggi era mancata. In queste due ultime partite la squadra è migliorata tanto a livello difensivo, dobbiamo cercare equilibrio tra le due fasi. La sosta? Non mi dà fastidio, ho tanta voglia di tornare a casa. Ho tanti amici che si domandano se a Roma mi hanno già matado (ucciso, ndr). Qui mi trovo bene. I giornalisti italiani? Non ero abituato a così tante conferenze stampa, è stancante".

Luis Enrique alla Rai
"Allenare a Roma è difficile, è vero, ma ho ricevuto l’appoggio della gente. Totti è un punto di riferimento per Roma intera, è un giocatore importante. Quanto manca alla Roma per diventare come il Milan? Stiamo parlando di una squadra che ha già vinto lo scudetto e sta facendo molto bene anche quest'anno, io  ho appena iniziato un progetto, abbiamo tempo. Se vedrete partite sempre così emozionanti? Io ho una squadra molto tecnica, ma preferirei una squadra più equilibrata dal punto di vista tattico, che mantenesse degli equilibri che ci facciano soffrire meno. Il rinnovo di De Rossi? Per quanto mi riguarda non c’è fretta, la società ne sta parlando con il giocatore e lui è pienamente coinvolto nel progetto, no c’è fretta. Cosa ci diciamo quando ci abbracciamo ad inizio partita? Chiedilo a Totti (ride, ndr)".

Luis Enrique a Roma Channel
"Voi siete ogni giorno a Trigoria e vedete cosa cerchiamo di fare. Oggi partita incredibile, contro una squadra fortissima, che ha superato il Manchester City e che in classifica è avanti. Oggi per noi è stato importante perché volevo vedere che siamo capaci di fare il nostro gioco in ogni campo e in ogni condizione. Ho letto uno striscione con scritto mai schiavi del risultato, è bellissimo che succeda questo. Credo che tutti i romanisti vogliono che facciamo la nostra proposta in qualsiasi campo, a volte ti riesce bene, a volte male perché ci sono avversari fortissimi. Ma noi siamo sulla strada di andare in campo per fare la nostra partita sempre. Oggi partita matta, tante palle gol per noi e per loro, poteva finire 5-5. Dobbiamo ancora migliorare tantissimo, ma nelle ultime due partite sono state più equilibrate le due fasi, offensiva e difensiva.
Simplicio? Scherzando gli avevo detto che avrebbe segnato, perché l’unica volta che è stato titolare ha segnato. Gli faccio i complimenti, come ho fatto già con Taddei. Così deve lavorare un professionista, ogni volta che ho bisogno di lui c’è. Oggi ha fatto gol, gli faccio i complimenti, è un professionista e un grande calciatore. Oggi una Roma più pratica? Benvenuto nel calcio moderno, i giocatori devono controllare le due fasi. Il Napoli fa bene tutte e due le fasi, lo abbiamo fatto anche noi questa sera. Oggi poi c’è stata anche la fortuna e mi piace anche questo. Sono contento di tutta la partita, ma quando perdi il possesso di palla perché stai vincendo, non è la strada giusta. Certo, di fronte hai sempre la qualità dell’avversario. Mancano tantissime cose, bisogna giocare sempre nello stesso modo o cercare di farlo sempre. Per tutti i miei giocatori la squadra è la cosa più importante. Per andare lontano ci vuole la forza del gruppo. Sono contento per tutti, ma mercoledì bisogna vincere di nuovo".

Luis Enrique in conferenza stampa


"Siamo in crescita se vinciamo e in discesa se perdiamo. E' stata una partita bella per i tifosi romanisti, ma aperta al risultato. La fortuna credo che oggi sia stata più con noi che con loro. La mia richiesta ai calciatori era di fare la nostra proposta, contro una squadra fortissima di Champions League, fatta più di noi. Faccio i complimenti ai calciatori come ho fatto dopo la partita di Udine per il loro atteggiamento. La fortuna? Oggi la partita poteva finire 5 a 5 o 5 a 4 per il Napoli e sarebbe stato un casino per me. Sono felice per aver vinto 1 a 3 in questo stadio. Ci sono molte cose da migliorare, non finisce mai il lavoro dell'allenatore.
La dedica del capitano? Sono felice che il capitano dica questa cosa, ma la vittoria è di tutti. Noi cerchiamo di fare una rosa forte con l'appoggio di tutti. Una partita come questa ti rinforza. La squadra mi segue? Tutti sappiamo che in una squadra con il Napoli la cosa importante è la ripartenza e noi non possiamo rimanere indietro. L'intenzione la squadra ce l'ha, a Udine non ho visto la mia squadra inferiore all'Udinese e oggi non l'ho vista inferiore al Napoli, quello che chiedo ai miei giocatori è l'identità.
La seconda parte non mi è piaciuta, penso che la squadra debba giocare sempre con la stessa intensità. Il possesso palla lo devi avere sempre. La partita di Lamela? E' un calciatore importante, sta diventando più forte ogni giorno, si allena come un matto, ha una qualità e personalità. Oggi io voglio parlare della squadra e di quelli che erano in panchina e di chi sta dando forma a questa idea".
 


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