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Matic: "Quando entro in campo immagino gli avversari come fossero miei nemici. Il mio rapporto con Mourinho non si può spiegare a parole"

di Marco Rossi Mercanti

Nemanja Matic, centrocampista della Roma, è stato intervistato da UEFA TV dove parla del suo modo di approcciare alle partite.

Come ti approcci alle partite?
“Io sono focalizzato solo sulla partita, così come la squadra, e studiamo gli avversari. Alle persone piace dire che un giocatore è bravo solo per l’ultima partita fatta, io dico che un giocatore è bravo per la prossima partita”.

Come è cambiato il tuo modo di arrivare alle partite?
“Quando ero molto giovane, non dovevo motivarmi molti prima di giocare una partita. Non appena entravo in campo e vedevo i miei avversari, immediatamente immagino che loro fossero i miei nemici (ride, ndr). Poi li guardavo negli occhi e mi dicevo che ero pronto per mostrare loro ciò che ero”.

Qual è il momento che conta di più?
“Ogni momento conta. Il riposino, l’allenamento, lo studio degli avversari, l’analisi tattica”.

Come ti senti adesso prima di un match?
“Mi rilasso, giusto poco prima dell’inizio sento che inizia a salire un po’ di tensione ma, non appena inizia la partita e io tocco il mio primo pallone la tensione sparisce. Sono concentrato solo sul campo, sui miei compagni e i miei avversari”.

Il rapporto con Mourinho?
"Ciò che differenzia Mourinho dagli altri allenatori è la sua fame di vittorie e di trofei. È per lui che sono tornato al Chelsea. Abbiamo un rapporto speciale ed è così fin dall'inizio. Non si può spiegare a parole, siamo entrati in sintonia subito perché a Mourinho piace la mia dedizione e il mio carattere. Lui pretende ogni volta di più e vuole sempre che si lavori per continuare a crescere. È un onore per me il fatto che mi abbia voluto più volte nella sue squadre".


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