Mazzone duro con Spalletti: "Cerca pubblicità distruggendo l'immagine di Totti"
Fonte: Il Tempo
Questo uno stralcio delle dichiarazioni di Carlo Mazzone, il tecnico che ha lanciato in Serie A Francesco Totti, rilasciate a Il Tempo sulla polemica tra il capitano e l'allenatore della Roma, Spalletti: «Totti va rispettato, Spalletti deve parlarci e capire come poterlo utilizzare. Consiglio di guardarsi in faccia in maniera schietta e sincera, cercando di capire dove e come Totti possa essere utile in campo: è il minimo che si possa fare, esattamente come ho fatto io con Baggio». Mazzone accusa il tecnico di Certaldo: «Sono fuori di testa, io non ho sposato Totti, l’ho fatto giocare e gli ho riconosciuto che è un grande uomo e un grande calciatore, che ha una famiglia meravigliosa. Arriva questo (Spalletti, ndr) e va a cercare pubblicità, distruggendo l’immagine di un ragazzo eccezionale. Che peccato che ho finito di fare l’allenatore».
Lei cosa avrebbe fatto?
«Avrei convocato il giocatore, l’avrei chiamato, avremmo parlato... Non c’era bisogno di escluderlo dalla lista dei convocati. Io non mi sono mai prostituito con i miei giocatori, che per me sono stati tutti quelli che ho avuto, non solo chi andava in campo e ci faceva vincere o perdere. Ho sempre fatto crescere l’uomo assieme al calciatore. Sono amareggiatissimo. È una sputtanata grave su un giocatore che ha fatto la storia ed è anche una persona educata».
Prego.
«Lascia perdere, hai sbattuto male, hai avuto poche nozioni, quando hai vinto hanno vinto gli altri non te. Meglio che te ne vai da un’altra parte così ci fai un piacere. Ci rendiamo conto di quello che sta creando? Una situazione di tensione incredibile. La partita è passata in secondo piano. Un allenatore con buon senso e personalità, non l’avrebbe fatto. Totti ha fatto conoscere la nostra città che si chiama Roma, ha fatto la storia».
La società ha avallato la decisione dell’allenatore, vede delle responsabilità anche del club?
«Io penso che abbia solo accettato l’intervento del tecnico. Per rispetto all’allenatore gli dicono "pensaci tu", poi io società giudicherò. Ma a che gioco giochiamo? Abbiamo mortificato un grande campione e un grande uomo. Sono dispiaciuto. È una vita che ho smesso, non sono mai intervenuto e mai ho fatto il presuntuoso, ma ci sono certi figli di una buona donna nel giro del mondo del calcio... Se me ne capita qualcuno cerco di creare i presupposti affinché si metta in regola in questo mondo di gente fortunata, dove si guadagnano tanti soldi. Queste so’ fortune».