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Mourinho: "Abbiamo giocato bene ma ho visto cose che non mi sono piaciute. Lukaku è felice, ha bisogno di sentirsi amato. L'Atalanta giocherà lunedì, noi domenica. Qualcuno in Lega non è innamorato di me"

di Andrea Gonini

Nel postpartita di Roma-Empoli ha parlato José Mourinho

Mourinho a DAZN

Dybala migliore in campo?
“Io sono l’allenatore, devo pensarla in maniera diversa o almeno esprimermi in maniera diversa. Abbiamo giocato bene, non è stata però una partita da 7-0. È una cosa che succede. Abbiamo giocato per vincere e con tranquillità. La squadra ha fatto una buona gara, non uniforme. Ci sono stati alti e bassi, anche a livello fisico. C’è gente che non è in condizione per giocare ad alta intensità per 90 minuti. Poi 4-0 o 7-0… succede. Mi dispiace per loro, ma è calcio.. succede”.

Il gol di Lukaku:
“Per me non era importante, magari è importante per lui perché sai come sono i giocatori. Lui da quando è arrivato ha sempre messo avanti la squadra, ma chiaramente per lui il gol è perfetto. Dobbiamo imparare a giocare con lui perché ancora non sappiamo farlo bene e neanche lui sa giocare bene con noi. Le partite servono per migliorare. Oggi dalla panchina ho visto delle cose della squadra che non mi sono piaciute, poi in ufficio vedrò meglio”.

Perché è uscito Renato Sanches? Le è piaciuto il centrocampo?
“Sì mi è piaciuto. Paredes ha bisogno di migliorare la sua condizione. Non ha fatto un allenamento con il PSG, è venuto qui, è entrato con la Salernitana dopo due giorni. Ha giocato con la Nazionale. Ha bisogno di minuti, ma minuti controllati. Deve cambiare un po’ il suo profilo, con la palla ha una qualità straordinaria, un numero 6 che non abbiamo. Deve migliorare la sua intensità, il suo modo di pensare il nostro gioco difensivo. Ci sono tante cose da migliorare”.

Come sta mentalmente Lukaku?
“È felice. Ha bisogno di essere felice e di sentirsi amato. È arrivato qui e ha sentito subito che la squadra aveva bisogno di lui. Penso sia davvero felice. Ha voglia di vincere. L’Inter non credo debba essere arrabbiata, ha vinto il derby, ha tanti attaccanti forti, devono essere felici per me perché avevo bisogno di un attaccante come Romelu”.

Che messaggio ha mandato la Roma al campionato stasera?
“Io non vedo le cose così. Capisco la stampa, capisco l’influenza che la stampa ha su qualche tifoso. Io penso che non siamo la squadra raccontata nelle ultime settimane, né io sono scarso. Ma oggi non siamo straordinari. Credo che dobbiamo lavorare, abbiamo il potenziale per migliorare e fare bene. Ieri l’obiettivo era vincere oggi, oggi l’obiettivo è vincere giovedì”.

La rosa è pronta per i tanti impegni?
“Dobbiamo gestire. In difesa abbiamo solo tre centrali ora. Dobbiamo gestire… Renato e Paulo sono usciti per gestione. Siamo stati sfortunati, ad esempio l’Atalanta gioca lunedì invece noi sempre domenica. C’è qualcuno in Lega che non è innamorato di me, abbiamo questo tipo di difficoltà però vediamo. Andiamo poco a poco, sicuramente giovedì ci sarà qualche cambio. A me come allenatore di una squadra della Roma mi fa piacere che un bambino come Pagano ha giocato tre partite su quattro”.

Mourinho in conferenza stampa (dall'inviato Gabriele Chiocchio)

“Prima della domanda vorrei chiedere scusa a Daniele Lo Monaco. Sei sempre stato corretto con me, fai il tuo lavoro come giornalista, anche bravo, ho interpretato la tua domanda ieri, non c’era nessun motivo per la mia risposta. Ti chiedo scusa nello stesso modo in cui ho fatto la stupidaggine di ieri, pubblicamente”.

Ha parlato di cose che non le sono piaciute: sul 2-0 la Roma si è sentita appagata. troppo presto?
“Mi aspettavo questa cosa. Ho chiesto questa intensità a inizio gara, sapevo che c’era gente che non riesce a farlo, sapevo perfettamente che non avevamo benzina per tutto quello per 90 minuti. Questo non mi è dispiaciuto perché è una cosa che mi aspettavo. Ma quando abbassi il ritmo per necessità, la concentrazione deve aumentare. Se non hai aggressività per pressare alto e l’aggressività per essere verticale, come minimo non regali palla all’avversario e fai passaggi nella prima fase. Non è che loro abbiano avuto grande possibilità, ma hanno avuto 20 minuti dove il dominio del gioco era loro, il possesso era loro, noi ci siamo abbassati troppo e dovevamo essere intelligenti a gestire. È così che dobbiamo crescere, c’erano 5 giocatori che hanno iniziato la partita che non erano qui l’anno scorso, abbiamo bisogno di loro e abbiamo bisogno che loro capiscano come giochiamo, specie col blocco basso. Sei dominatore anche lì. Il 7-0 è troppo, non è che abbiamo fatto una partita stratosferica, abbiamo giocato bene, in qualche momento molto bene, non abbiamo sbagliato gol davanti alla porta e per questo motivo il risultato è questo, ma è esagerato”.

Ci fa un punto sugli infortunati?
“Aouar stava uguale a come a tutti quelli che erano un punto interrogativo. Una cosa è quando sei recuperato clinicamente e un’altra quando sei in condizione di giocare. Aouar è arrivato con una sensazione di stanchezza in zona muscolare, quando il muscolo ti chiama e ti dice che c’è qualcosa di strano non si può rischiare. Ha giocato Renato, che al di là del cartellino giallo che mi ha aiutato a decidere di cambiarlo, è stato perfetto perché giocasse 45 minuti. Dybala 75 minuti, Paredes 75 minuti, dobbiamo gestire questi giocatori, facendoli allenare, giocare e non facendoli arrivare a situazione di stanchezza. Romelu per la sua condizione fisica, per la sua storia clinica e per come si è allenato da solo, è quello che si presenta in condizione migliore".

Diciassette giorni di sosta molto lunghi, lei ha ricevuto molte critiche, la risposta è nella qualità che la Roma può esibire?
“I giocatori fanno gli allenatori, gli allenatori aiutano i giocatori a essere migliori. Sono i giocatori che fanno gli allenatori. Qualche volta si parla di allenatori fenomeni, a volte devono fare i fenomeni anche nelle squadre senza giocatori fenomeni. Oggi si è vista qualità, qualità di gioco, per costruire dal basso bisogna che i giocatori lo sappiano fare. A volte abbiamo commesso errori, ma i giocatori stanno prendendo fiducia. Lukaku ha avuto un pallone davanti alla porta e ha fatto gol, queste sono cose importanti”.

Oggi come valuta la prova di Ndicka? È stato un test abbastanza duro per lui?
“Non è un bambino che non ha giocato partite, ha 150 partite in Bundesliga, in una squadra che giocava a 3 in un modo diverso dal nostro. Non voglio dire esattamente i dettagli, perché non voglio regalarli al nemico, ma nel primo tempo che era davanti a me ho fatto un po’ di fatica con lui perché va guidato. Ha presenza, ha costruzione, è veloce, è un ragazzo che ha qualità. Con questi tre difensori centrali e con Smalling abbiamo quattro difensori centrali diversi, però di qualità. Quando manca uno ne abbiamo solo tre, ma sono giocatori affidabili”.

Dybala ha giocato una grande partita e ora gioca con Lukaku. Cosa può portare?
“State tranquilli”.

Mourinho ai canali ufficiali del club

La partita?
"Quelli che mi sono piaciuti di più sono i primi 25 minuti di gara, dove la squadra ha avuto una grande intensità. Dopo abbiamo avuto un po' di alti e bassi, anche la condizione di alcuni giocatori non permette di giocare con alta intensità. Abbiamo perso palloni in fase di costruzione, davanti la porta non abbiamo sbagliato. Il 7-0 non è un risultato giusto, abbiamo giocato per vincere con tranquillità".

Aveva già visto delle risposte positive in allenamento?
"Sono molto realista, c'è gente a cui non piace e lo confonde con pessimismo. Oggi era fiducioso perché sapevamo che ci eravamo allenati bene, sapevo che la gente stava arrivando, sapevo che non avevo Paredes, Dybala, Romelu per 90 minuti ma sapevo che sarebbero cresciuti. Abbiamo fatto una partita interessante. Settimana scorsa ero nell'inferno, oggi non sono in paradiso: sono equilibrato come sempre".


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