Mourinho: "L'arbitro ha avuto un criterio a senso unico contro di noi. Pedro poteva fare nuoto, si tuffa in modo fantastico. Si gioca per vincere, ma un punto è meglio di una sconfitta". VIDEO!
Nel post partita di Lazio-Roma ha parlato l'allenatore giallorosso José Mourinho.
Mourinho a DAZN
Oggi c’è stato un livello agonistico importante. Che sapore ha questo punto?
“Un sapore di un punto. Quando giochi lo fai per vincere. Il punto è meglio della sconfitta”.
Oggi i cambi sono arrivati tardi.
“Hanno giocato i giocatori nelle migliori condizioni. I tre a centrocampo stavano in una buona condizione, Renato non ha giocato, Pellegrini non ha giocato insieme ad Aoaur. I tre giocatori potevano avere testa e cuore per giocare una gara di questo livello. I due quinti sapevo che sarebbe stato difficile giocare tutta la gara, ma praticamente lo avevano fatto. Dietro abbiamo solo quei giocatori, non ne abbiamo altri. L’arbitro ha avuto un criterio a senso unico contro di noi, abbiamo ricevuto due gialli in 20 minuti e poi siamo andati in difficoltà. Questo cambia tatticamente la situazione, a Karsdorp ho detto di non saltare mai su Marusic, altrimenti Mancini sarebbe rimasto da solo contro Pedro, che è un fantastico giocatore ma poteva fare nuoto, si tuffa in piscina in modo fantastico. I ragazzi hanno fatto una buona partita, con personalità con tanta palla. Il gol è mancato, abbiamo avuto qualche opportunità anche con Bove e li potevamo fare meglio. Anche Rui ha fatto una parata straordinaria".
Forse è mancata anche un po’ di brillantezza sulla trequarti. Dybala forse è un pochino più indietro?
“Questa è la sua qualità, ha fatto un bel lavoro per noi. Ha dato sicurezza alla squadra, potevo cambiarlo prima ma avevamo bisogno della sua qualità soprattutto contro la Lazio che ha tanta gente in panchina per fare cambi. Se lasciamo palla a loro e ci limitiamo a difendere sarebbe stato difficile. Oggi è un punto”.
Cosa ha detto alla fine a Sarri?
“Lui è sempre simpatico con me. Ci siamo trovati prima della partita e abbiamo scherzato abbastanza con le parole che ci siamo detti durante la settimana. Ci vogliamo bene. Dopo la gara ridevamo perché le prossime due settimane nessuno riderà o piangerà”.
Un bilancio di questo inizio?
“Siamo a tre punti dal quarto posto e per me il campionato è iniziato alla quarta gara. Con tutto questo campionato siamo a 3 punti dalla Champions. Dalla quarta giornata fino ad oggi abbiamo fatto una performance disastrosa contro il Genoa. Poi abbiamo fatto un campionato con quello che è il nostro potenziale, danneggiato per il fatto di non avere Smalling, Pellegrini, Renato a metà. Abbiamo condizioni per migliorare e speriamo saremo più felici con questi giocatori che hanno una storia clinica e che tutti noi lavoriamo forte, insieme ai medici e allo staff. Renato ha fatto tre piccole partite, vediamo se nelle prossime settimane potrà migliorare. Lui può darci tanto”.
Quindi Mourinho è contento di questo inizio nonostante le critiche?
“Le critiche non mi fanno nulla. Sono esigente con me stesso. Non sono mai soddisfatto, questa è la mia natura”.
Mourinho in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Marco Rossi Mercanti)
Come mai ha aspettato fino all’82’ per i primi cambi? Soddisfatto di come era messa in campo la squadra? Aveva preparato così la gara?
“Sapevo che i due quinti Spinazzola e Karsdorp sarebbe stato difficile fare tutti i 90’, abbiamo avuto un’esigenza diversa, un dispendio emozionale diverse. Anche con Zalewski eravamo a metà e metà, non si è allenato tanto in settimana, poi avevamo Celik e Kristensen. Sapevo che Bove avrebbe dovuto fare un lavoro diverso, avevo i centrocampisti in panchina che non potevano entrare come Pellegrini, poteva entrare Aouar ma non ha la capacità fisica per fare il lavoro di Bove, poteva entrare Renato Sanches ma era difficile per lui entrare in una partita fisica ed esigente. Quando hai Dybala e Lukaku, pensi sempre che sia difficile migliorare, puoi mettere un po’ più di freschezza e qualità, la tendenza è lasciarli in campo. Abbiamo cambiato Dybala per Azmoun, ma non eravamo sicuri di poter migliorare qualcosa. Se il risultato non è quello che vogliamo, per il modo di stare in campo, è stato ok. Diciamo la verità, la Lazio ha preso un palo e Rui Patricio ha fatto una parata straordinaria, ma sentivo che il controllo della partita era nostra, potevamo vincerla. Solo in un momento ho pensato di piangere, quando avevamo palla e abbiamo regalato un corner. Se avessimo preso gol, avrei pianto in campo. Siamo allenati per uscire dal basso e abbiamo regalato un corner”.
Cosa è mancato nella fase offensiva?
“Non è mancata ambizione, lo dico onestamente, penso sia mancata freschezza. Magari sbaglio nella mia analisi, ma Bove mi sembra abbia avuto due palle in area che con più agilità e con meno stanchezza avrebbe potuto definire. È difficile avere 4-5-6 palle gol in queste partite, puoi avere il controllo o no e lo abbiamo avuto contro una squadra che per filosofia è una squadra di palleggio, è una squadra che tiene di più palla. Non ho visto le statistiche, ma dubito che la Lazio abbia fatto più di noi. Potrebbe sembrare mancanza di ambizione, ma può esserci anche un po’ paura. All’intervallo ho detto a Spinazzola e Karsdorp che Ndicka e Mancini erano ammonito e ho detto loro di evitare l’uno contro uno con questa situazione, ho detto loro che dovevamo proteggere i ragazzi con il giallo e saltare in maniera non aggressiva. La paura dell’arbitro ci ha fatto cambiare tatticamente, ci ha fatto essere più bassi. Volevamo aggredirli più alti come fatto all’inizio ma non abbiamo potuto farlo per 90 minuti”.
La zona Champions è a 3 punti soltanto. Pensa che possano essere gli scontri diretti con le avversarie a fare la differenza?
“Siamo lì a 3 punti, con il campionato che è iniziato nella prima gara contro la Salernitana. Ma se il campionato inizia alla quarta e dimentichiamo le prime tre gare con il mercato aperto, con Pellegrini e Dybala out per squalifica, la classifica sarebbe diversa. Siamo a 3 punti perché questa è la natura del campionato, l’Inter sta vincendo… ah sta giocando ora e non sta ancora vincendo? Vabbè, è normale che l’Inter e la Juventus vadano, l’Inter ha una squadra fantastica, la Juventus ha una buona squadra e un fantastico allenatore, l’Empoli ha fatto una partita fantastica con il Napoli, il Monza è venuto qua e ha fatto una partita fantastica, il Milan ha perso 3-2 contro il Lecce, anzi ha pareggiato 2-2. Ora avremo l’Udinese che sta facendo benissimo, è un campionato dove non c’è garanzia per vincere le partite, speriamo che tra due settimane Pellegrini e Renato Sanches siano in condizioni migliori, dietro purtroppo non c’è Smalling e con questa facilità di prendere gialli penso che Ndicka e Mancini siano vicini alla diffida e a essere squalificati”.
Massa non ha avuto coraggio con Immobile?
“Guarda, Colombo era il quarto arbitro e per me è un grande arbitro e grande quarto arbitro. È stato tranquillo, parlava con la panchina della Lazio e la nostra e mi ha detto una cosa per calmarmi, ma è una cosa che non accetto. Mi ha detto che noi non vogliamo fare quel tipo di giallo per protesta e io gli ho chiesto perché lo avessero fatto con Mancini a Milano dopo 10’ e lui mi ha risposto che è un’altra partita. La partita di Milano e quella odierna è dello stesso campionato e questo è un problema. Immobile ha protestato, sappiamo tutti che questo è giallo, lo sappiamo tutti. Immobile ha dominato completamente Massa, però va bene perché ho finito senza gialli grazie a Colombo, top player”.
Mourinho ai canali del club
"Loro hanno avuto un bel tiro di Luis Alberto sul palo e un grande parata di Rui. Però la sensazione di controllo, di sicurezza, l'ho avuta senza dubbio da parte nostra. Un'ottima gara, un'entrata forte nella partita e nel secondo tempo. Abbastanza possesso, abbastanza controllo a questo livello. Ci è mancato il gol, alla fine della partita, quando si sentiva già da parte loro un accettare la situazione e il pareggio, a noi è mancata un po' di freschezza per cercare di chiudere la partita. Un pareggio è un pareggio, è un punto che non sono 2 né 3".
I tifosi? Sembrava di giocare in casa...
"Incredibile. Io pensavo anche a loro. Ci sono club dove giochi per te stesso, per la tua professionalità. Ti pagano per fare il tuo lavoro e lo fai al massimo. Ci sono altri club che sono diversi, e la Roma è uno di questi, dove tu giochi per questa gente. Sapere che al di là dell'importanza dei punti vinti o persi, in questa partita c'è un lato emozionale. Ho visto per strada diversi papà con bambini sulle spalle... queste cose è genetica pura e noi che non siamo nati qua e non lo abbiamo geneticamente, lo abbiamo emozionalmente per quello che fanno loro".