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Mourinho: "La prestazione di Llorente mi ha colpito. Stankovic? I nostri tifosi sono fantastici, ma ho seguito il mio istinto e non si tocca un amico mio. Il mio futuro? Penso alla prossima partita". VIDEO!

di Marco Campanella

Al termine di Roma-Sampdoria, ha parlato José Mourinho

José Mourinho a DAZN

Soddisfatto della gara di oggi?
“Il primo tempo in 11 contro 11 era una frustrazione. Abbiamo creato gioco nel primo tempo e avuto due occasioni. Nella ripresa, con l’uomo in più, abbiamo fatto gol. In 10-15 minuti non abbiamo magari avuto l’ambizione di fare altri gol. Dopo abbiamo cambiato e messo Solbakken con più freschezza con Stephan dall’altra parte e Paulo in mezzo. Quando Paolo è venuto in mezzo al campo abbiamo avuto più occasioni. Avevamo bisogno di punti”.

Wijnaldum?
“Lo sentivo che sarebbero arrivate queste tipo di partite da parte sue. Non mi piace parlare dei singoli, ma anche Llorente ha giocato benissimo con Chris in una linea di 4 dove non siamo abituati. Non sono andati in Nazionale e abbiamo avuto più tempo per lavorare. La prestazione di Llorente mi ha colpito molto. Gini anche ha giocato molto bene”.

Può essere un'opportunità continuare a giocare con la difesa a 4?
“Vediamo, dipende dagli avversari e dai giocatori a disposizione. Come allenatore metto i giocatori migliori e quando oggi si parlava di giocare con Celik in una difesa a tre mi dicevo che lui non fosse un terzo di difesa. Non ha mai giocato in difesa e abbiamo pensato di non farlo. Quello che mi è piaciuto di Diego è che, quando ha palla, palleggia meglio rispetto agli altri difensori che abbiamo, i quali sono più bravi in altri aspetti di gioco. Sempre stato concentrato quando aveva la palla e cercava sempre il giocatore libero tra le linee”.

I cori su Stankovic?
“Non mi deve ringraziare, l’ho fatto per un grande uomo. Non si tocca un mio amico. Sono stato anche io insultato in modi diversi, ho costruito intorno a me un muro di protezione e anche lui avrà fatto così. I nostri tifosi sono fantastici però in quel momento ho pensato che fosse meglio seguire il mio istinto”.

Il tuo futuro?
“I Friedkin stavano allo stadio perché è il loro club, sono contento che siano venuti, io lavoro per loro”.

Parlerete prima della fine del campionato o dopo?
“Parleremo della prossima partita, la prossima settimana”.

José Mourinho in conferenza stampa (dall'inviato all'Olimpico, Gabriele Chiocchio)

Dopo lo svantaggio c'è stata difficoltà della gestione del pallone. Si può migliorare?
"Vogliamo sempre migliorare. Quello che dici è vero, dopo l'1-0 non abbiamo giocato per chiudere tutto. Stanchezza, ritmo basso anche di testa, palle perse coi 3 di centrocampo. Senza sentire grande pericolo, ma se sei basso e perdi palla e sei in vantaggio solo per 1-0 la partita è aperta. Coi cambi abbiamo migliorato, il secondo gol non arriva a caso, ma come conseguenza di un miglioramento. Solbakken aperto a destra impediva ad Augello di andare alto, le transizioni avevano profondità a destra e sinistra con El Shaarawy e Paulo davanti a Matic e Wijnaldum ci ha dato sicurezza nell'uscita palla. Partita finita anche senza il 2-0".

Ha giocato con la difesa a quattro: le è piaciuta? Potrà rigiocare a quattro anche non in emergenza? Ha i giocatori per questo modulo?
"I giocatori sono questi. Cristante è un'altra soluzione, con i cinque centrali che abbiamo tre vanno in panchina. La difesa a tre è la conseguenza della necessità di nascondere i problemi e di utilizzare i giocatori considerati più bravi e la squadra è cresciuta. Diego e Smalling mi sono piaciuti, con la palla Diego è diverso dagli altri, gioca di più e meno lungo, cerca i compagni tra le linee. Zalewski non è un terzino a quattro. Sono pochi gli allenatori che possono giocare sempre come vogliono, ci sono altri allenatori, come nel mio caso, che devono adattarsi a quello che hanno. Oggi la cosa più importante era vincere".

Abraham ha preso qualche fischio, è un po' in crisi psicologica?
"I fischi qualche volta sono duri, non so se i fischi fossero per lui o per me, per i cambi, o c'era una percentuale che fischiava lui e una che fischiava me. Alcuni possono pensare che non abbia giocato bene e altri che sono stato stupido a cambiarlo perché poteva segnare. Crisi psicologica? Anche se noi allenatori diciamo che il lavoro di un attaccante non è solo gol, per la loro autostima è importante e lui non li sta facendo. Magari soffre per questo. Vinciamo insieme e perdiamo insieme, poi Belotti è entrato fresco, senza il pericolo del secondo giallo come Tammy. Il Gallo ha fatto il suo lavoro, in un pomeriggio di difficoltà con quattro squalificati. Si è visto quello che è successo all'Udinese con tre-quattro squalificati. È dura e in questo caso siamo riusciti a prendere i tre punti".

Abbiamo letto che avresti deciso di restare alla Roma e hai parlato del rapporto con la città.
"Quando vai all'Università Gregoriana, vicino a un illustre cardinale, puoi dire solo cose belle (ride, ndr). Avrò sempre parole belle per questi tifosi. Abbiamo parlato di questo prima della partita. La gente merita gli sforzi, merita che al di là dei professionisti siamo anche romanisti, nel capire quello che loro sentono. Si è costruito qualcosa di molto bello con tutti questi record di persone che vengono allo stadio, è una cosa molto bella anche in momenti in cui i risultati non sono fantastici. Oggi è una partita dopo due sconfitte di fila, la gente viene ed è molto bello. Su quello che si scrive di me, l'unica cosa che posso dire è ciò che ho detto nella flash interview: del mio futuro, del mio stato dell'anima parlo solo a casa e a volte neanche a casa, mi chiudo in me stesso. Non parlo con amici, compagni, giornalisti. Dopo, se qualche mese fa il nostro CEO Berardi ha detto di essere sicuro che io rimanga è un'interpretazione sua. Se questa volta il signor Zazzaroni ha detto quello che ha detto è un'interpretazione sua, io non parlo con nessuno. La situazione è chiara, dal punto di vista contrattuale io ho un anno ancora di contratto. Il calcio è il calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importanti. Tutto bene, tutto tranquillo, la prossima è sempre la partita più importante. I romanisti meritano che non siamo solo professionisti, serve qualcosa in più".

José Mourinho ai canali ufficiali del Club

Che gara è stata?
"Partita difficile. Nel primo tempo abbiamo avuto varie opportunità, ma la gara era aperta. Con l'1-0 e l'uomo in più, non abbiamo chiuso la partita: per 10/15 minuti abbiamo dato a loro la possibilità di entrare in gioco e sperare nel pareggio. Non sono mai andati vicini a farlo, comunque. Abbiamo pensato di cambiare, mettendo gente più fresca e con più gamba. Solbakken è entrato bene, Belotti ha dato buona dinamica. COn il 2-0 la partita è finita. Sono tre punti importanti, dopo due sconfitte di fila non poteva esserci la terza".

Llorente?
"Sono molto contento per Diego, perché ha vissuto queste settimane con professionalità. Non è mai facile arrivere a gennaio e nell'ultimo giorno di mercato. Ha sempre lavorato ad alti livelli, comunicando con i compagni, capendo il modo di giocare. Contro la Real Sociedad si è visto un primo tempo di livello, purtroppo si è infortunato in quella occasione. Oggi era il momento della verità: con la squadra in difficoltà, senza tre difensori centrali, ha giocato molto bene. Anche in fase di costruzione con palla ha mostrato grande tranquillità, mi è piaciuto veramente". 


L'intervista di José Mourinho


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