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Mourinho: "Perché non chiudiamo le partite? Non ho la risposta. Poteva finire 5-0, Rui Patricio è stato decisivo. Kumbulla è stato il migliore, è cresciuto"

di Marco Rossi Mercanti

Nel postpartita di Roma-Cagliari, ha parlato José Mourinho.

Mourinho a DAZN

Come mai non riuscite mai a chiudere una partita?
“Bella domanda, non ho la risposta”.

Quanto è importante la vittoria?
“È super importante. Passiamo subito avanti, dominiamo, ma poi rischiamo di far fare 1-1. Rui Patricio ha fatto grande parata e poi la palla ha preso la traversa. A me e sembrata una grandissima parata. Ma è completamente fuori dal contesto del gioco. Il gioco è dominio nostro, con palla, senza palla abbiamo giocato veramente bene. Contro una squadra che gioca un calcio molto diretto, che oggi ha giocato con due attaccanti più Pereiro. Oggi però abbiamo avuto controllo controllo controllo. Quello che alla fine conta è che una partita che poteva finire 5-0, per questo ho sentito così tanta pressione. Di solito quando giochi così non senti la pressione. Rui è stato decisivo”.

I due centrali le sono piaciuti?
“Dammi del tu Coro, siamo amici. Kumbulla è stato il migliore della squadra, per me come allenatore. Questo mi dà una grande soddisfazione, perché in un momento della stagione lui ha avuto difficoltà. Io sono stato, direi, molto negativo nel feedback con lui e lui è sempre stato tranquillo e umile. È cresciuto. A 3 è più sicuro, ma anche a 4 ha fatto molto bene. Anche Mancio ha fatto molto bene e anche la copertura del centrocampo è stata molto buona. Contro la Juventus il centrocampo non aveva fatto copertura sul gol di Dybala, abbiamo lavorato su questo. La squadra oggi ha fatto molto bene. Ieri ho finito l’ultimo allenamento con 4 contro il portiere, solo per dargli fiducia e fargli provare le azioni e prendere le decisioni giuste. A Felix è difficile chiedergli di più. Usiamo la profondità, la sua velocità non gli posso chiedere anche precisione. Tammy secondo me soffre questi errori, soffre quando non gli danno palla e si vede la sua frustrazione a questo livello. Zaniolo ha fatto una partita buona, è stato bravo a lavorare con il fisico. Nel primo tempo doveva fare gol di prima sulla palla di Felix, lui invece l’ha stoppata. Abbiamo le opportunità, spero che in qualche partita faremo più gol. Ho visto le statistiche, siamo la squadra che tira di più”.

Dove può arrivare la Roma si vedrà nelle prossime?
“Contro il Cagliari abbiamo fatto fatica. Oggi era importante vincere, 5-0 o 1-0 bisognava vincere per forza. La squadra ha dimostrato sacrificio. Le prossime 5-6 squadre che incontriamo sono nella seconda metà di classifica, ma io ricordo che abbiamo perso contro Bologna, Venezia, pari con la Sampdoria. Non sono mai partite scontate. Però la squadra aveva bisogno di questa vittoria”.

Oliveira?
“Abbiamo bisogno di più Oliveira, nel senso di giocatori di performance, di 29 anni, di esperienza. Giocatori che sanno cosa fare nei momenti della partita. Non è un regista, non è Pirlo, non è Pjanic. Maitland-Niles ci dà più opzioni, oggi Karsdorp è arrivato senza allenamenti. Questi due ragazzi ci danno molte più opzioni”.

Mourinho in conferenza stampa (a cura dell'inviato all'Olimpico Gabriele Chiocchio)

Cosa le è piaciuto di più? Sergio Oliveira ha fatto vedere di essere un valore aggiunto?
"Il rigore non è la sua dimostrazione di personalità, secondo me. Quando parlavo dei rigoristi, i cinque giocatori che erano al tavolo con me volevano tutti tirare. Anche giocatori come Lorenzo e Jordan che hanno sbagliato. In questo senso, avere personalità e coraggio di andare lì non è un problema. Ha tirato bene, ha fatto gol e abbiamo vinto con quel gol. La dimostrazione di personalità è nell'organizzazione di squadra. È stato importante. In fase offensiva ha avuto sempre criterio, ha sbagliato il primo passaggio quando era stanco, ha giocato bene, molto semplice, e senza palla lui e Jordan hanno fatto molto bene la copertura davanti a Mancini e Kumbulla, hanno pressato come volevano e hanno chiuso lo spazio. Non è una sorpresa per me, quello portoghese è un campionato che conosco molto bene. Non avevo mai pensato che sarebbe stato possibile averlo"

Ci sono state delle opportunità per raddoppiare.
"Magari Mazzarri arriva qui e dice che è una partita da 1-1, ma poteva essere da 5-0/6-0. Tutte quelle situazioni che non sono grandi opportunità per la statistica e non sono gol sbagliati, quando sono 4 vs 2, 4 vs 3 e 3 vs 3 sono metà gol, sono situazioni che devono finire in gol. Tutti hanno avuto possibilità, non dico che dobbiamo farne 5-6, ma 2-0 e siamo in controllo. Mi aspettavo quello che è successo, se vedi i gol che ha fatto il Cagliari sono costruzione lunga, prima e seconda palla, rimessa lunga, sono una squadra che se ha calcio d'angolo negli ultimi minuti ha 6-7 giocatori più alti di 1,88. Devono darmi la possibilità di sedermi in panchina a bere. L'ultima sconfitta non è stata facile da dimenticare e i ragazzi hanno fatto una partita con qualità e personalità, non è facile cambiare tutto a 10 minuti da inizio partita con l'infortunio di Pellegrini. Non so se ha toccato palla, ma 17 anni, un altro che non dimenticherà che la sua prima partita con la Roma è stata con me".

Questa incapacità di uccidere la partita è il limite principale della Roma?
"Abbiamo tanti limiti. Abbiamo diversi problemi. Oggi e contro la Juventus se non è la società a prendere Maitand-Niles eravamo morti come contro l'Inter. Senza Karsdorp e Maitland-Niles siamo in difficoltà. In qualche posizione abbiamo difficoltà. Vina è da solo. Questi due giocatori che sono arrivati ci danno due opzioni, oggi Veretout era in panchina e avere un Veretout in panchina piace tanto a un allenatore, magari non piace a lui. In condizione normale, senza squalifiche e con meno infortuni ora abbiamo più equilibrio. Qualche volta si dice che abbiamo problemi a livello difensivo, la gente analizza il gol del Cagliari e troverebbe qualche giocatore che ha sbagliato, troveremo sempre un problema difensivo. Non c'è un problema difensivo quando vinci con un clean sheet. È difficile analizzare le cose separate, per me è tutta globalità".

Un giudizio sulla partita di Mkhitaryan? Avrebbe giocato vicino a Sergio?
"Purtroppo la partita è andata nella direzione per cui avevo detto di non volere. Ho detto all'intervallo che non potevamo tenere l'1-0 fino alla fine, che avremmo dovuto mantenere il controllo del pallone. Volevo avere il pallone, ma Jordan ha fatto bene, Micki si sente tranquillo in quella posizione. Mi è piaciuto Kumbulla, che è cresciuto con un sistema a tre e lì si sente meglio. Io ho chiesto alla linea difensiva di giocare più alto possibile, il pallone usciva sempre pulito. Sono contento della squadra, a parte le opportunità che abbiamo sbagliato, se devo scegliere un giocatore penso a lui, avevo perso la fiducia in lui contro Bodo, ma oggi è stato un mio giocatore"


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