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Muzzi: "La Roma deve ripartire da Dzeko"

di Marco Rossi Mercanti

“L’isolamento? Lo vivo male come tutti, sto a casa e sono sempre in contatto con la Federazione che trasmette dei video tramite Instagram e seguo le lezioni di mister Ulivieri”. Così a tuttomercatoweb.com Roberto Muzzi, ex collaboratore tecnico di Andreazzoli al Genoa e allenatore dell’Empoli prima dell’arrivo di Marino.

Bisognava fermare prima il campionato?
“Col senno di poi non si può dire. Appena è uscita la notizia del Coronavirus credo che nessuno gli abbia dato il giusto peso”.

Si aspetta la ripresa?
“Me lo auguro. Ma non tutte le società possono fare ciò che è strato prospettato, ossia tamponi, analisi e soprattutto i ritiri blindati. Non è semplice. Mi auguro però che si trovi una soluzione per la ripresa. Il calcio è uno sport bellissimo, se riprende vuol dire che è finita questa pandemia o almeno esiste ancora ma in maniera ridotta”.

Per lei è tempo di pensare al prossimo campionato. Immagino si veda di nuovo su una panchina.
“Fermo non so stare... sono carico e pronto, non vedo l’ora di ricominciare. Vorrei un’altra chance”.

Il Milan intanto guarda in casa Empoli. Ricci è pronto per il salto?
“L’ho messo subito titolare, è un giovane importante. Diciamo un giovane... invecchiato. Deve ancora crescere, ma è da Milan”.

Altri giovani da segnalare?
“Frattesi, anche lui un giovane importante”.

La Gumina ha superato il Coronavirus. E da pochi giorni è diventato padre.
“È un bravo ragazzo e un bel giocatore. L’importante che sia uscito fuori da questa situazione”.

Mister, e la sua ex Roma?
“È squadra giovane con talenti. Mi auguro che riprendano i discorsi legati al passaggio di proprietà. Il nuovo presidente ha progetti importanti, grandi ambizioni”.

Da chi dovranno ripartire i giallorossi?
“Dzeko. È fondamentale. Ma alla Roma ci sono anche giovani molto interessanti”.

Andreazzoli al Genoa non è stato fortunato...
“Spero che torni ad allenare in Serie A. Non si può mettere in discussione per la parentesi al Genoa. Spero rientri”.

Lavorerà ancora con lui?
“Vediamo quello che succede. Sicuramente ho preso una strada da allenatore e vorrei proseguire. Però, come detto, fermo non so stare. Vediamo...”.

Ai calciatori possono bastare tre settimane di allenamento?
“Questa sosta è come se fosse la pausa estiva. E poi basta pensare agli obiettivi prefissati. Scudetto, salvezza o traguardi europei: la concentrazione torna senza troppi problemi. Per ritrovare la condizione dieci-quindici giorni potrebbero bastare. Peccato che si giocherà a porte chiuse, con i tifosi ovviamente è un altro calcio”.


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