.

Pallotta, Manolas e Kluivert si intervistano a vicenda. Il presidente: "Non è facile cedere giocatori, a volte non hai scelta. Kostas in passato era presuntuoso, ora è una persona matura". VIDEO!

di Gabriele Chiocchio

Il presidente della Roma James Pallotta è protagonista insieme a Kostas Manolas e Justin Kluivert di un'intervista tripla pubblicata sul canale Youtube giallorosso.

Pallotta a Kluivert: “Cosa hai pensato del gran numero di tifosi accorsi all’aeroporto?”
Kluivert: “A dire la verità, non me l’aspettavo. Bellissimo, un momento indimenticabile. È stato bellissimo vedere così tanti tifosi ad aspettarmi”:
Pallotta: “Mi hai visto nelle ultime file? Eppure c’ero anch’io ad attenderti…”

Pallotta a Manōlas: “Hai quasi partecipato a una rissa con Džeko, quante ne avresti prese?
Manōlas: “Non è stata niente di che, non so quante me ne avrebbe date. Avrebbe dovuto esserci una vera rissa innanzitutto”.
Pallotta: “Potremmo organizzarla dopo l’allenamento di oggi. Se lo attacchi verso il basso puoi farcela, magari punti al ginocchio…
Manōlas: ““Sì, ma dovremmo prendere un altro attaccante”.
Pallotta: “Sì, ma siamo assicurati (ride, ndr).

Manōlas a Pallotta: “Cosa stava pensando mentre si dirigeva verso quella fontana?”
Pallotta: “Col senno di poi mi viene da dire che non stavo pensando affatto, ero preso dal momento. Non ricordo bene chi abbia segnato il terzo gol… davvero, non ricordo. La cosa interessante è che quando hai segnato non mi sono messo a esultare ma ho guardato lo stadio, non riuscivo a credere quanto fossero felici le persone. Era incredibile, poi c’eri tu che correvi come un bambino. È stato bellissimo, ha mostrato l’essenza dello sport. Anche se sei un professionista, in un momento come quello torni bambino, è pura gioia. Quando siamo tornati in hotel a Piazza del Popolo, c’era tutto il personale, 25 persone, che indossava magliette e sciarpe della Roma. Sono entrato nell’hotel e uno di loro mi ha detto che c’erano migliaia di tifosi alla fontana, e che avrei dovuto salutarli. Zecca e gli altri cercavano di dissuadermi ma ho pensato che sarebbe stato divertente. Mentre stavo andando, mi sono messo a guardare la fontana e poi i tifosi. Ho iniziato a togliermi giacca e cravatta, non era la prima volta che sono entrato in una fontana, non la prima volta che ci saltavo dentro.  Non credo stessi veramente pensando, so solo che quattro ore dopo, quando mi sono svegliato, mi sono detto che forse era vietato entrare nelle fontane. E un’ora dopo mi hanno multato, ma ne è valsa la pena”.

Pallotta a Manōlas: “Si dice che ogni mattina e ogni sera riguardi il gol al Barcellona, vero o falso?”
Manōlas: “Vero, l’ho riguardato diverse volte. Prima della partita di ICC, molti tifosi mi hanno mandato dei messaggi con quel gol, è stato un momento davvero importante. Mi piace sentire la telecronaca, dicevano che era il gol del greco”.
Pallotta: “Ti motiva, vero?
Manōlas: “Sì, mi spinge a provare a rifarlo”.

Manōlas a Pallotta: “Qual è stato il giocatore più difficile da far partire per lei?”
Pallotta: “Lasciare la Roma per ritiro o per un’altra squadra?
Manōlas: “Per un’altra squadra”.
Pallotta: “Mi piaceva molto Salah. Molti ancora non sanno che non avevamo scelta, dovevamo lasciarlo andare. Aveva ancora un anno di contratto, ha chiesto di essere ceduto perché sentiva di dover dimostrare qualcosa in Premier League. È stato difficile. Anche con Alisson è stato difficile, Radja è un guerriero. Non è facile, in molti casi non hai scelta. All’esterno la gente pensa di sì, ma a volte non ce l’hai, cerchi di ricavare il massimo e speri di acquistare giocatori di personalità che siano migliori o almeno allo stesso livello di chi se n’è andato. La gente pensa che sia facile acquistare e cedere giocatori, ma per me e lo staff non è affatto semplice, ci sono molti fattori da considerare e in molti casi non hai scelta”.

Kluivert a Pallotta: “I giocatori più anziani dicono che lei compra una Lamborghini a chi segna almeno 10 gol, è vero?”
Pallotta: “Ho regalato una Lamborgini, ma le altre erano Ferrari”.
Kluivert: “Lo farà anche quest’anno?”
Pallotta: “Solo se segni 30 gol! Se segni 10 gol… vuoi una Lamborghini? Che macchina vorresti? Che macchina hai ora? Guidi? Hai la patente?”
Kluivert: “Sì!”
Pallotta: “Pensavo fossi troppo giovane… una Mercedes nuova, va bene?”
Kluivert: “Sì, potrebbe andar bene”.
Pallotta: “Dovremmo pensarci, una Lamborghini per 10 gol, potrebbe valerne la pena”.
Manōlas: “Penso che questa domanda fosse per me”.
Pallotta: “Era per te? Non credo segnerai 10 gol, no?”
Manōlas: “Ne ho segnati 5…”
Pallotta: “Se ne segni 10, ti regalo una Lamborghini, anzi noi, poi diventate tutti pazzi!”
Manōlas: "Ne ho già una!".
Pallotta: "Hai una Lamborghini? Davvero? Di che colore?"
Manōlas: "Bianca. Sta arrivando, dall'America. Non ho ancora pagato, vuole farlo lei?"
Pallotta: "Se segni 10 gol ti pago la benzina per i prossimi 5 anni".

Manōlas a Pallotta: “Quando si ritirerà De Rossi, sarò io il capitano?”
Pallotta: “Dai, leggi la domanda giusta, è davvero quella? Non sono io a doverlo decidere, credo siano i giocatori a doverlo fare, a seconda di chi è il leader della squadra o chi ha aiutato a guidarla, che siano o meno capitani. Da quando sei arrivato, sei cambiato molto in questi anni in modo molto positivo. Io e credo anche la squadra pensiamo che in passato tu sia stato anche un po’ presuntuoso, ed è stato positivo che tu abbia attraversato quel periodo. Sei cresciuto molto, me lo dicono tutti, sei diventato una persona matura e un grande compagno di squadra. Non vedo il motivo per cui tu non debba continuare su questa strada, continuerai a essere un punto di riferimento. Sono davvero contento di quello che hai fatto in questi anni e sono contento che tu sia qui”.

Manōlas a Pallotta: “È lei a capo dell’account Twitter della Roma?”
Pallotta: “No, lo gestisce qualcuno in Nigeria”.

Manōlas a Pallotta: “Cosa ha pensato dell’acquisto di Ronaldo?”
Pallotta: “Ho pensato fosse buono per la Serie A, non l’ho presa come se fosse una cosa negativa per la Roma, per niente. È un giocatore straordinario, probabilmente uno dei più forti di sempre. Negli ultimi anni la Serie A era un po’ sottovalutata, credo sia un ottimo campionato, in tutte le sue componenti. In Spagna ci sono 4-5 squadre forti, in Germania e Francia meno, in Inghilterra 6-7 e in Serie A altrettante. Per molte squadre è difficile andare a giocare in certi campi, sono partite tatticamente diverse a quelle delle altre leghe. Non ho pensato che verrà qui e segnerà 60 gol, speriamo non lo faccia, ma avrebbe potenzialmente più difficoltà rispetto alla Spagna. Non sto cercando di spronarlo affinché mi smentisca, penso semplicemente che in Italia sia diverso. Poi stavo cercando di capire come diavolo l’avrebbero pagato!”.

Kluivert a Pallotta: “Alla mia età cosa faceva? Pensava che avrebbe avuto successo?
Pallotta: “Quando avevo 19 anni avevo finito il primo anno di college, un anno ppositivo. Si può avere una media fino a 4.0, tutte A, al primo anno avevo una media di 1.1 (ride, ndr). Stavo andando davvero bene, mio padre mi chiese a cosa stessi pensando, gli dissi che non stavo pensando affatto. Non avevo idea di quel che avrei fatto, non pensavo che un giorno avrei avuto successo. Pensavo ad andare avanti e che magari non avevo iniziato il college al meglio”.

Pallotta a Kluivert: “Ho visto una vecchia dichiarazione in cui dicevi di sognare di giocare per il Barcellona… sai che non ti venderò al Barcellona?”
Kluivert: “No problem”.
Pallotta: “Giocare per il Barcellona era il tuo sogno?”
Kluivert: “Mio padre giocava lì, penso sia questo il motivo. Ma sono felice qui”.

Kluivert a Pallotta: “Ha fatto arrivare 11 giocatori, sono io il suo preferito?”
Pallotta: “Certamente! Appena esco, quando Pastore mi chiederà la stessa cosa, risponderò allo stesso modo (ride, ndr”).

Pallotta a Kluivert: “Se non fossi diventato un calciatore, cosa saresti voluto diventare?”
Kluivert: “Mi è sempre interessato il tennis. Ho iniziato a giocare a tennis, poi sono passato al calcio”.
Pallotta: “Il tuo preferito?”
Kluivert: “Nadal, penso sia il migliore. Tu chi pensi che sia?”
Manōlas: “Per me è Federer”.

Pallotta a Manōlas: “Chi non vedi l’ora di affrontare? Ronaldo o Radja?”
Manōlas: “Radja è un amico, sono impaziente di affrontare Ronaldo, sanno che è uno dei giocatori più forti al mondo, non vedo l’ora di giocarci contro e di fare una buona prestazione”.
Pallotta: “Sai che sarà spesso nella tua zona di campo, vero?”
Manōlas: “Vedremo chi sarà il migliore…”
Pallotta: “Hai velocità e stazza per avere la meglio”.

Kluivert a Pallotta: “In radio ha detto che le ricordo un giovane Allen Iverson. Cosa voleva dire?
Pallotta: “Intendevo dire il modo in cui lui riusciva a eludere gli avversari con i suoi movimenti Quando vedo quel filmato, e alcuni movimenti e alcune giravolte e il modo in cui lasci di sasso gli avversari, è una cosa che Allen faceva molto, gliel’ho visto fare molte volte. Li lasciava di stucco, prima di cambiare direzione. Intendevo questo”
Manōlas: “Se vi ricordate, ha perso contro la Grecia in semifinale mondiale. Lo ricordate o no?”

Pallotta a Kluivert: “Nella playlist non ci sono Jay-Z e Kayne West. Troppo vecchi per te?”
Kluivert: “No, se potessi avere più brani li metterei entrambi. Mi piace molto quel genere, sono grandi artisti”
Pallotta: “Chi ti piace?”
Kluivert: “Drake”
Pallotta: “Lo faremo venire qui per te”.
Kluivert: “Mi piace come idea! Credo sia il migliore”
Pallotta: “Se segni 20 gol faremo venire Drake. Cosa ne pensi, affare fatto?”
Kluivert: “Affare fatto”.

Pallotta a Manōlas: “Dopo la gara col Barcellona ti sei messo a piangere, hai mai provato simili emozioni?”
Manōlas: “È stato il momento più importante della mia carriera e credo sia stato uno dei più importanti della storia della Roma”.
Pallotta: “Sicuramente, almeno da quando ci sono qui io”.
Manōlas: “Avevamo tanta pressione, quando vinci 3-0 e vedi la gente impazzita, impazzisci anche tu. Era un momento in cui ero da solo e l’ho espresso in quel modo”.
Pallotta: “Ho pianto anch’io, quando ero da solo”.


https://www.youtube.com/watch?v=osI69dt104Y&feature=em-uploademail


Altre notizie
Domenica 24 novembre
PUBBLICITÀ