Pallotta: "Sono vicino alla famiglia del tifoso del Liverpool. Il calcio è rovinato da una minoranza di imbecilli: bisogna cambiare"
Pallotta in zona mista
"Cosa ho provato nella sfida contro il Liverpool in Inghilterra? Non voglio parlarne, quelle sono belle partite ma non sono questione di vita o di morte. La questione di vita o di morte è quella relativa al tifoso del Liverpool, non voglio parlare della partita. Sono triste che la Roma veda la propria immagine calpestata da pochi individui. Ho visto le immagini video e vedere Sean Cox giacente a terra sono terribili, espressione di massima stupidità umana. I miei pensieri sono con la famiglia del tifoso. È deprimente che alcuni elementi rovinino l'immagine di tutti. I nostri tifosi sono straordinari. Se è stato possibile rirmontare contro il Barcellona è merito del 99,9% dei tifosi. Purtroppo una piccola frangia, fuori dal tifo della partita, rovina tutto. È tempo che le cose cambino in Italia e a Roma. Vi racconto un episodio: nel '93 ero a Firenze. Dopo aver visitato un museo famoso sono andato a cena in un ristorante diverso da quello prefissato accanto al museo. Il giorno dopo sono andato a Parigi. Avevo sentito delle sirene prima di partire ma non me ne sono preoccupato. Arrivato in Francia mi chiesero cosa fosse successo e mi si parlava di bombe. Io stavo bevendo una birra quando mi sono accorto che il 20% del museo era stato fatto saltare. In quel caso gli italiani scesero in strada e manifestarono contro la criminalità organizzata. Ecco si dovrebbe tornare a fare questo. Il calcio italiano e Roma ha una storia in questo senso che dura da troppo. Questo ci consegna una reputazione immeritata. I nostri tifosi sono i migliori del mondo e per una minoranza di imbecilli si rischia di compromettere la nostra storia e il nostro patrimonio culturale".