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Pannes: "L'obiettivo di completare la squadra manageriale è stato raggiunto. Stadio è vitale"

di Adriano Mazzone

Questo pomeriggio alle 14,00 è stata trasmessa su Roma Channel un'intervista a Mark Pannes. Andranno in onda anche delle repliche: alle 18,15, alle 19,15 e alle 21,30.

Perché lasci questo incarico?
“E’ sempre stato nei nostri piani che questo incarico fosse temporaneo. Quando siamo subentrati come management c’era instabilità e avevamo concordato come la mia presenza servisse a stabilizzare la situazione e tale incarico è stato ricoperto da me e da Sean Barror. Il nostro obiettivo era di completare una squadra manageriale e avviare alcune iniziative significative. Sono stato orgoglioso, durante la conferenza, di vedere lo staff manageriale allestito. Penso a Walter Sabatini e Franco Baldini per le questioni tecniche, Fenucci per l’ambito amministrativo, Catia Augelli come responsabile dell’area comunicazione, Winterling per la parte commerciale, il leggendario Baldissoni come consigliere e ora Italo Zanzi ha completato lo staff. Per cui è arrivato il momento di andare via poiché avevo raggiunto gli obiettivi”.

Un profilo di Italo Zanzi?
“E’ la persona ideale per questo incarico, ha il profilo giusto per questo ruolo. È una persona dinamica, è una straordinaria opportunità, ha tutte le capacità per farlo al meglio. Il suo curriculum parla per lui: ha una laurea in giurisprudenza, un master in economia e nel contempo è ha giocato per la Nazionale di pallamano. È stato segretario della MLB, sovrintendente per la vendita dei diritti televisivi, ha fatto parte del Concacaf, la terza organizzazione calcistica del mondo, si è occupata dell’aspetto commerciale. Parla tre lingue e sta imparando l’italiano. Gran temperamento, ottimo carattere, gran professionista, chiunque abbia lavorato con lui ne parla bene”

Cosa avete fatto finora e cosa deve essere stato?
“C’è moltissimo da fare per costruire qualcosa di grande: molto lavoro, un’organizzazione all’altezza, un passo alla volta. La prima cosa fatta è stata quella di avvicinare i tifosi dal club. Io stesso mi sento un tifoso, non sto andando via ma semplicemente non sono più in capo a questa organizzazione. I tifosi sono troppo importanti, amano questo club e avevamo bisogno di avvicinarsi a loro e da qui sono partite varie iniziative come quella di mandare gli auguri ai nostri abbonati o le visite durante gli allenamenti, le grandi esclusive di Roma Channel, i passi avanti nel ticketing, in modo da concedere più tempo e possibilità per acquistare i biglietti. Addirittura abbiamo delle liste di attesa per abbonarsi, come la Curva Sud. Anche io sto aspettando. Abbiamo fatto il possibile per coinvolgere i tifosi. Poi una notizia straordinaria è stato trovare un accordo con la Disney, leader nel family entertainment. Poi l’accordo con la Volkswagen, molto importante. Ci sono vari versanti: i tifosi, l’aspetto commerciale e poi lo stadio, molto importante. Riguardo a ciò, molto è stato fatto e molto resta da fare ma siamo vicini a dare un annuncio. Per noi è di vitale importanza. Nella conferenza stampa è stato chiesto a Pallotta quando la Roma raggiungerà standard internazionali e per noi quel giorno arriverà quando avremo lo stadio di proprietà perché i guadagni che ne derivano sono incredibili. Poi c’è il vantaggio di giocare in un’atmosfera unica, che solo il tuo stadio può regalarti. Ora abbiamo una squadra giovane, talentuoso, abbiamo formato una base efficiente in quest’anno e mezzo. Dobbiamo portare avanti questo business. Mi rendo conto che possa sembra un discorso di business all’americana ma qui si tratta semplicemente di conferire delle responsabilità allo staff per consentire loro di esprimere delle qualità. Direi che la piattaforma c’è ed è stata costruita, ora tocca allo staff manageriale portare avanti quanto fatto.  Si può lavorare insieme, c’è grande talento e competenza”.

Che sviluppi avrà il brand Roma?
“Per esempio, ora non voglio parlare dei tifosi che seguono ogni giorno la squadra La grande notizia riguarda gli appassionati di calcio, gli sportivi e dobbiamo catturare la loro attenzione. Per farlo bisogna essere competitivi, vincere e bisogna dar loro anche un accesso diretto al club. Quando faremo questo, avremo faremo passi da gigante. Nel giro di dieci anni possiamo costruire uno tra i club più importanti al mondo”.

Cosa l’ha reso particolarmente orgoglioso?
“Vedere in conferenza l’intero staff manageriale, poi l’organizzazione della Hall of Fame, aver costruito questa relazione speciale tra i tifosi e i giocatori del passato, poi l’entrare ogni volta allo stadio Olimpico ogni volta mi ha regalato sensazioni uniche. È stato un grande onore far parte della Roma".

Qual è il messaggio che lascia ai tifosi?
“Abbiamo tanto lavoro da fare, abbiamo messo in campo talento, un’etica del lavoro di alto livello, esperienza, conoscenze tecniche, posso solo dire che per costruire qualcosa di importante abbiamo bisogno di voi”.


Il suo cuore è giallorosso?
“Sicuramente, all’inizio non credevo ma ora devo ammettere che è una sensazione speciale”.

 


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