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Pellegrini: "Giornate così sono difficili il doppio per me, è difficile anche solamente parlarne. E non aiuta aver cambiato allenatore dopo 4 partite"

di Marco Campanella

Al termine di Fiorentina-Roma, ha parlato Lorenzo Pellegrini a DAZN. 

Cosa è successo? Come pensi si possa risolvere questo contrasto con la tifoseria?
"Non conosco un'altra via d'uscita che non sia quella del lavoro. Allo stesso tempo bisogna essere uomini, guardarci negli occhi e dirci la verità che certe prestazioni come questa sera non sono accettabili per noi. È un momento difficile da cui se ne esce solo con il lavoro, solo dando tutto, cercando di fare qualcosa in più che ci manca".

La Roma non sta facendo vedere il suo valore. Qual è la tua analisi?
"Probabilmente sono due cose diverse, dover analizzare l'aspetto mentale del momento e dover analizzare la partita di stasera, perché veramente oggi nulla di positivo, non trovo nulla che mi viene in mente da cui poter ripartire, poter dire, insomma, ecco, ripartiamo da questo, come ho detto prima, non conosco un'altra via che non sia quella del lavoro, di lavorare più forte di prima, perché siamo tutti qui per cercare di fare il bene della Roma. Io, insomma, sapete che cosa vuol dire la Roma per me, e non c'è un giorno in cui io non do tutto per questa società, che per me è veramente tanto speciale, e giornate così sono difficili il doppio per me, perché sì, perché sono difficili il doppio".

Cristante e Mancini non sono rientrati in campo al termine della gara. 
"Ti dico la verità, Fede, io non me ne sono neanche accorto perché ovviamente ero in campo, quindi siamo rientrati e ho voluto prendere tutta la squadra con me per cercare di fargli capire che quello che era successo nel primo tempo e si poteva cambiare nel secondo, dipendeva da noi. Nel secondo tempo è andato ancora tutto più storto, dopo che abbiamo preso il gol siamo rimasti in dieci. Come dicevo prima, c'è veramente poco da analizzare, da cui prendere spunto in questa partita. Bisogna guardarsi negli occhi ed essere uomini prima che giocatori e ammettere che questa non è una prestazione che può fare un giocatore della Roma, che non può fare la squadra della Roma. Sono cose che purtroppo succedono, oggi purtroppo è successo e credo che adesso dipenda da noi tramite il lavoro, tramite l'umiltà, tramite l'atteggiamento di ognuno di noi a cercare di far cambiare le cose perché quello che si è visto oggi non si deve rivedere più, perché è difficile anche solamente parlarne".

Spalletti: "In bocca a lupo Lorenzo". 
"Grazie, crepi". 

Lorenzo Pellegrini in conferenza stampa

"Il clima nello spogliatoio non è semplice. Quello che ho detto alla squadra, e che comprende anche me, è che certe prestazioni sono inaccettabili per noi e oggi è una di quelle. D'altra parte bisogna pensare ad andare avanti e non conosco una strada diversa dal lavoro e dal farlo più di prima. Ma ora è importante guardarsi negli occhi ed essere uomini prima che calciatori, stasera è inaccettabile per tutti".

C'è compatibilità tra voi e l'allenatore?
"Da quando mister Juric è arrivato, non c'è stato mai un singolo momento in cui la squadra non gli abbia dato tutto. Come tutte le cose, ci vuole tempo per vedere determinati risultati. Escludendo stasera: quanto è successo non è accettabile e sapete che io soffro sempre due volte, una da romanista e l'altra da professionista. Come una doppia pugnalata. Voglio rivedere la partita ma la sensazione dal campo è che non ci sia stato nulla a cui appellarsi. Ora non c'è da fare drammi, ma la difficoltà è vera e oggettiva e bisogna risolverla per il bene della Roma".

Cosa vi siete detti con Dodo a fine primo tempo?
"Non è successo niente, per liberarmi della sua marcatura ho un po' appoggiato il braccio e poi lui in area ha fatto lo stesso. Ci siamo detti qualcosa, ma al di là di questo il momento è frustrante e non aiuta".

Come giustificare il momento?
"Non cerco scuse di nessun tipo, la partita di oggi va sopra ogni alibi. Da parte di tutti quanti. Una prestazione del genere non va bene. C'è un problema oggettivo e bisogna risolverlo. Fossi io il problema, alzerei la mano e me ne andrei. La Roma è in un momento difficile e bisogna dirsi le cose come stanno".

Lo spogliatoio è con Juric?
"Da quando lui è arrivato, non c'è una persona che non abbia fatto quanto doveva. Non possiamo permetterci cose del genere".

Cosa vi manca, lato struttura?
"Quando parlo di temi organizzativi è perché una squadra inizia con un allenatore e dopo quattro partite te ne ritrovi un altro, sicuramente non è un beneficio. Ogni allenatore è diverso, De Rossi e Juric hanno filosofie molto differenti. Evidentemente tutti dobbiamo migliorare, io per primo".

Cosa non è andato, già dall'inizio?
"Quando dico inaccettabile, parlo di tutto. Di come sei entrato in campo, delle difficoltà trovate e di non saperle mettere a posto. Parlo di tutti, nessuno escluso. E ci vuole il coraggio di dire che abbiamo fatto tutti schifo. Io non sono fatto per nascondermi dietro a un dito".


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