.

Perrotta: "L'esclusione di Destro? Credo che Prandelli sia andato a sensazione"

di Giovanni Fabbri
Fonte: iltempo.it

Simone Perrotta, ex giallorosso e campione del Mondo nel 2006 con gli azzurri, ha detto la sua sul Mondiale dell'Italia e sulla non convocazion e di Mattia Destro:

Qual è il più bel ricordo del Mondiale 2006?
"La vittoria. È un’esperienza che mi ha cambiato, per certi versi, e ha lasciato il segno".

Questa Italia può lasciare il segno?
"La vedo bene, anche se sulla carta ci sono nazionali più attrezzate per vincere. Non sempre quando si è vinto eravamo i favoriti. La più accreditata è il Brasile, poi ci sono l’Argentina, la Spagna, la Germania e la Francia che sono molto forti. L’Italia è insieme a queste cinque nazionali e l’augurio è che riesca a spuntarla".

Lei è stato sempre titolare in Germania. Chi è il Perrotta di oggi?
"Sono tanti: Pirlo, De Rossi, Buffon e Chiellini, sono loro i pilastri di questa nazionale".

Non ha nominato un attaccante, però.
"Balotelli e Immobile possono essere la sorpresa di questo Mondiale. Mario è più affermato, Ciro è l’attaccante che mancava: attacca la profondità e aiuta la squadra".

A chi darebbe la maglia da titolare?
"Potrebbero giocare insieme".

Giusto escludere Rossi e Destro?
"Prandelli aveva due dubbi ed è andato a sensazione. Bisogna accettare le decisioni. Chi resta fuori è sempre più bravo, è una legge non scritta del calcio, ma non sempre è così".

Molti tifosi, però, sembrano quasi voler boicottare l’Italia.
"Succede quanto entra in ballo il campanilismo e si pensa di più alla squadra del cuore. Ma l’Italia è di tutti. Certo, da romanista, non nascondo che mi sarebbe piaciuto vedere Totti, Florenzi e Destro in Brasile".

Nel suo Mondiale non c’era il codice etico: si stava meglio o peggio?
"In realtà si è sempre fatto sotto traccia ed è giusto così, perché abbiamo una responsabilità sociale che si ripercuote sui bambini".

Tra i grandi del calcio il più atteso è forse Messi. Tra fisco e malori in campo riuscirà a reggere il paragone con Maradona?
"Intorno a lui ci sono tanti discorsi extra-calcistici che possono togliergli serenità. Non credo che il vomito sia frutto dell’ansia, ma lui non dà risposte ed è una situazione anomala. Speriamo non sia niente di che. Di essere il più forte l’ha già dimostrato, così come Ronaldo. Per Messi sarebbe una consacrazione in Argentina ed è ciò che gli manca. Comunque, chi dice di non avvertire pressione in un Mondiale dice una bugia".

Pronostico Italia-Inghilterra?
"Vinciamo noi".

Pronostico vincitore finale?
"Tolto l’Italia?"

Sì.
"Di una cosa sono convinto: non vincerà il Brasile".

E con l’Italia?
"Lo scoglio più duro è passare il girone, poi non ci sarebbe più nulla da perdere".

E se agli ottavi trovasse il Brasile che non batte dal 1982?
"La cabala è per i perdenti". Queste le sue parole rilasciate a iltempo.it.


Altre notizie
PUBBLICITÀ