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Perrotta: "Se non ci fosse sintonia tra società e Garcia, sarebbe il caso di lasciarsi"

di Alfonso Cerani
Fonte: retesport

Sulle frequenze di Retesport è intervenuto Simone Perrotta, il quale ha parlato della sua ex squadra, la Roma. Ecco le parole:

Come stai passando quest’estate Simone?
“E’ partita bene, il mese di giugno è molto più impegnativo rispetto al passato, perché c’è la chiusura dei tornei e sono molto occupato”.

Una valutazione sulla stagione della Roma? Ci si aspettava di più, anche se Garcia ha detto che questo era l’obiettivo massimo?
“L’aspettativa iniziale era diversa, ma il secondo posto consecutivo è un grandissimo risultato. Dopo la stagione passata ci si aspettava di più e la squadra poteva far di più. Ha avuto dei problemi ma fortunatamente è riuscita a prendersi il secondo posto”.

Cosa è mancato alla Roma per fare di più?
“Sono mancati dei giocatori importantissimi rispetto allo scorso anno, come Strootman, Castan, Benatia, Maicon, che era quello che dava superiorità numerica in attacco e imprevedibilità offensiva. Inoltre l’anno scorso c’era un altro Gervinho. Sono mancati dei punti cardine, sono arrivati giocatori forti come Iturbe, che però non ha reso. Lui è un grande calciatore e lo dimostrerà sul campo. La mancanza di uomini, oltre che giocatori, si è sentita parecchio”.

Bisognerà trattare con cura le situazioni relative ai recuperi di Castan e Strootman, sei d’accordo?
“Strootman ha un problema di calcio, quello di Castan esula dal mondo calcistico. Bisogna vedere come arriveranno a luglio, sono due giocatori che se dovessero star bene sono troppo importanti. Se non fossero nelle condizioni, bisognerà sostituirli con giocatori di questo livello”.

Quanto è importante Garcia?
“È importante che ci sia un condottiero che conosce la piazza di Roma e i proprio giocatori. Garcia ha dimostrato tutto ciò, ma è la società che deve prendere delle decisioni. Non è facile giudicare un allenatore, ma secondo me ha fatto due ottime stagioni, in cui nonostante tutto è riuscito ad arrivare secondo in classifica. Se ci soffermiamo sull’aspetto sportivo, bisogna riconfermarlo”.

Come interpreti le parole di Garcia di sabato scorso?
“È difficile, dall’esterno ho pensato che lui ha pensato che la Juventus sia più forte. Il suo è stato un atto di onestà verso la piazza. La dichiarazione dopo Juve-Roma era giusta, perché nella squadra si stava creando un alibi, il momento era giusto per dire quelle cose. Però quello che ha detto in questo momento sembra più un appello per dire che ha bisogno di una squadra più forte per vincere lo scudetto”.

Se rimanesse con questa rosa sarebbe difficile motivare i giocatori?
“La comunicazione in quel momento penso sia stata giusta, l’ho condivisa. È anche giusto adesso, raggiunto il secondo posto, essere onesti e dire che con questa squadra non si vince lo scudetto. Il suo è un atto di onestà, poi può essere condivisibile o meno, ma ha avuto il coraggio di esprimere il suo giudizio”.

Poi l'ex centrocampista della Roma ha continuato: "Se non ci fosse sintonia tra società e Garcia. sarebbe il caso di lasciarsi. Nell'ultimo anno di Spalletti non c'erà più. Questa squadra è forte e competitiva, forse ha bisogno di qualcosa di nuovo in diversi punti del campo. Una squadra forte che nonostante tutto è arrivata seconda. Ha una rosa importante, ci deve essere sintonia, credere tutti in un progetto, questa è una squadra che deve puntare al massimo. Se mi sento un ex calciatore? In giro non mi ci fanno sentire, vivo le sorti della squadra. I tifosi dell'altra sponda dicevano «ve sfonnamo» e io mi sentivo ancora un calciatore. Onestamente mi sento ancora così. Ho rappresentato la squadra in diverse occasioni, un calciatore lo si è sempre ed essere associati alla Roma è bello. Il futuro allenatore della Roma? Mah, sicuramente fra qualche anno Totti, sarebbe il massimo. Vedere Totti continuare da allenatore sarebbe bello per la città e per lui”.


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