.

Perrotta: "Spalletti ha stuzzicato Totti per stimolare il suo orgoglio"

di Claudio Lollobrigida
Fonte: retesport.it

Simone Perrotta è intervenuto ai microfoni di Rete Sport. Diversi gli argomenti affrontati dall’ex centrocampista giallorosso, a partire dal suo personale voto alla stagione della Roma: “Il terzo posto era l’obiettivo minimo a inizio stagione, poi Spalletti è riuscito a rimettere la squadra sulla carreggiata giusta, facendo una media darei un 7. Spalletti cambiato? Da fuori non è facile carpire certi aspetti della persona. Sicuramente lo vedo migliorato nella comunicazione e credo che l’esperienza con lo Zenit lo abbia arricchito molto. Gli va dato atto del lavoro che ha fatto e della sua forza come allenatore. Pregi e difetti? Il più grande pregio è la capacità di  dare sempre un’entità ben precisa alla squadra, trasferendo nei giocatori entusiasmo, in modo da tirar fuori il massimo da ogni singolo giocatore. La stessa cosa l’ha fatta con Totti, lo ha stuzzicato per stimolare il suo orgoglio e far si che Francesco sfoderasse quelle brillanti prestazioni. Difetti fatico a trovarne, mi piace sempre menzionare gli aspetti positivi di ogni persona. Nainggolan simbolo? Certamente incarna la figura del centrocampista perfetto per Spalletti, ma menzionare solo lui sarebbe riduttivo. Anche Diego Perotti ha cambiato le sorti della Roma, la capacità di non dare mai punti di riferimento è stata fondamentale, e nel suo ruolo è più complicato. A mio avviso anche De Rossi ha ancora qualcosa in più di Nainggolan. Cosa manca alla Roma per vincere? Una solidità economica. Se devi confrontarti con società come la Juventus, che può permettersi di rifiutare 100 milioni per il suo giocatore migliore, e tu invece sei costretto a vendere i tuoi pezzi pregiati per via del bilancio diventa più complicato stare al passo. La base della Roma certamente è forte, ma poi manca la possibilità di acquistare giocatori che fanno la differenza. La Juventus è stata brava a rifondarsi dai tempi del dopo Calciopoli e lo stadio gli ha dato una grande mano. Il recupero di Strootman? E’ un giocatore che fa la differenza. Da fuori sembra quell’identikit che ti aiuta anche durante gli allenamenti e quando hai a disposizione questi calciatori con qualità tecniche indiscusse, attitudine al lavoro e mentalità vincente è sempre un bene. Le due milanesi? Vedo il Milan più in difficoltà dell’Inter. Nella partita di Sabato  i rossoneri sembravano  di una categoria inferiore. L’Inter ha investito tanto e l’organico della rosa e buona, ma poi bisogna assemblare bene la squadra e in questo deve essere bravo Mancini”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ