Piacentini: "Roma diversa tra campionato ed Europa League? Una coppa europea dà stimoli differenti"
Giovanni Piacentini, doppio ex di Roma e Bologna, è stato intervistato all’interno della trasmissione “Bar Forza Lupi”, in onda su Centro Suono Sport:
I tifosi sono rimasti molto legati a te.
“Mi fa molto piacere, sono legatissimo alla città di Roma e alla parte giallorossa”.
Il gol al derby ha fatto epoca.
“Ho fatto pochi gol in carriera, ma i pochi che ho fatto tutti da 30 metri. Ero designato alla copertura dei compagni, anche con il Bologna ho fatto una rete contro il Milan da fuori area. Ho fatto pochi gol, ma belli”.
Gli elogi nei tuoi confronti di Sebino Nela che ti ha citato nel suo libro?
“Colgo l’occasione per salutare Sebino, ho avuto un ottimo rapporto, mi ha fatto quasi da fratello maggiore quando sono arrivato alla Roma. Ho notato che il tifoso romanista ha un legame per questa squadra che va oltre ogni cosa. Non ho mai visto delle contestazioni nonostante anni non facili, ogni persona che incontravo parlava della Roma. Do ragione a Sebino su quello che ha scritto”.
Noti una Roma differente tra campionato ed Europa League?
“Difficile dire qualcosa, bisognerebbe vivere lo spogliatoio. Chiaro che una coppa internazionale ti dà degli stimoli differenti, giochi in campi importanti come quelli di Amsterdam. In campionato serve più continuità, poi non dimentichiamoci che è un anno molto difficile causa COVID-19. Ero convinto che la Roma si potesse giocare la parte alta della classifica, purtroppo negli ultimi tempi ha perso qualche colpo”.
Nelle partite ha eliminazione diretta c’è un percorso diverso.
“Sì, in campionato basta pareggiare una partita e perdi punti. Nella mia esperienza a Roma, nella stagione 1990/1991 abbiamo raggiunto la finale di Coppa UEFA e abbiamo perso qualcosina in campionato, mentre nelle partite secche siamo andati meglio. Concentrarsi su tre fronti non è facile per un allenatore”.
Hai qualche rimpianto dei tuoi anni alla Roma?
“No, magari pensi che avresti potuto fare qualcosa in più ma sono contento. Devo dire che ho passato degli anni meravigliosi, sono stati anni burrascosi a livello societario, ma sono passati anche bei calciatori in quel periodo”.