Pjanic: "Luis Enrique l'allenatore che mi ha aiutato di più, ma anche con Zeman posso crescere. Mi manca la Champions"
Fonte: Sky Sport
Il centrocampista della Roma, Miralem Pjanic, è stato ospite della trasmissione I Signori del Calcio che andrà in onda domani su Sky Sport alle 23.30. Ecco un'anticipazione dell'intervista.
Zidane, il suo idolo.
"Zidane per me è il numero uno assoluto, la facilità che dimostra in televisione penso che non sia semplice da rendere. Fa cose facili, ma sempre con una eleganza incredibile, per quello lo amo, perché anche fuori dal campo penso sia una persona umile, tranquilla, normale e le persone così mi piacciono. L’ho visto una volta, non potevo parlare con lui, ma il mio sogno è proprio di poter parlare un po’ con lui".
Luis Enrique.
"E’ forse l’allenatore che mi ha aiutato di più, che mi ha insegnato anche di più il calcio perché aveva idee diverse dagli altri che ho avuto. Giocava un calcio diverso e mi è piaciuto lavorare con lui, è stato un anno molto positivo per me perché ho appreso tanto anche sulla vita fuori dal calcio, come mi devo comportare durante la settimana, con lui ho appreso tante cose. Se chiedete a tutti gli altri vi dicono la stessa cosa, che è una persona molto giusta che pensa sempre al meglio per te. E’ un allenatore molto buono".
La Roma di Zeman.
"Zeman è una allenatore bravo, con cui miglioro, sono sicuro che posso ancora crescere con lui. E’ un modulo diverso dall’anno scorso, si va molto più veloce in avanti, lui chiede al centrocampo di proporsi, di andare verso la porta, di cercare di segnare e di fare assist. E’ un allenatore con cui mi devo adattare, ma mi sento molto bene con lui. Sembra chiuso ma non è così, è una persona che scherza, che parla, è un po’ diverso da Luis Enrique ma è un allenatore comunque aperto".
I suoi sogni.
"Il mio sogno è far crescere la Roma, stare bene qua, essere sempre tra i primi tre in campionato con la Roma, dopo vediamo. Naturalmente voglio anche giocare il Mondiale con la Nazionale, gli Europei, ritrovare la Champions è molto importante perché ho avuto la possibilità di giocarla tre anni col Lione, è una cosa che mi manca incredibilmente".