Prati: "Scudetto? Alla Roma manca qualcosa per lo strappo decisivo. Punterei di più su Destro"
Fonte: Radio Popolare Roma
Pierino Prati è intervenuto ai microfoni de L’Università del Calcio sulle frequenze di Radio Popolare Roma 103.3 FM. Ecco le sue parole.
Quanto le sarebbe piaciuto giocare un derby come quello di ieri?
"Queste sono partite speciali, piace sempre giocarle. Soprattutto quando finisci ad esultare sotto la Sud. Ieri dopo la prima mezz’ora sembrava tutto compromesso, e invece la voglia di rialzarsi di un grande giocatore come Totti ha fatto la differenza. Quando si ha quella qualità l’età non conta".
Se fosse al posto di Garcia lo farebbe giocare da centravanti puro o da falso nueve?
"A un giocatore di quel livello non direi niente. Lui sa dove mettersi, sa fare la scelta giusta. Basta fidarsi dell’istinto del giocatore senza bisogno di suggerire niente. Francesco può trovare la posizione da solo, che sia a trenta metri dalla porta o in area di rigore".
L’impressione è che abbia fatto la differenza anche dal punto di vista caratteriale, guidando la squadra alla rimonta.
"È quello che è mancato alla Lazio. È una fortuna avere un giocatore come Totti. Ed è in questi casi che si vedono i veri leader della squadra: quando nel momento di difficoltà riesci a risollevare la squadra significa che hai la grinta del leader".
Da dove ripartire per la trasferta di Palermo? Cambierebbe modulo, visto che il 4-3-3 sembra ormai conosciuto dagli avversari?
"La Roma è una squadra che deve giocare come sa, indipendentemente dall’avversario. Deve andare a fare la propria partita su ogni campo. Ha già perso alcune occasioni per superare la Juve, sembra che manchi qualcosa per dare lo strappo decisivo. È sempre alla portata del nemico ma non ha la cattiveria per l’assalto decisivo. Credo che la Roma debba fare meno calcoli e prendere consapevolezza della propria forza, che la porta a imporre il proprio gioco ovunque"
Juve che supera il Napoli e si laurea campione d inverno con un turno d’anticipo. La Roma ha la forza per rimanere a contatto fino alla fine?
"Assolutamente si, credo potrà giocarsi l’aggancio e il sorpasso fino alla fine. La Juve ha vinto ma non credo abbia fatto una grande partita, soprattutto nel secondo tempo mi è sembrata in difficoltà. Mi sembra una Juve meno feroce rispetto alle scorse stagioni. Mancano ancora tante partite, la Roma dovrà tenere il fiato sul collo dei bianconeri ed approfittare degli eventuali passi falsi dei bianconeri, che non hanno il ritmo che li ha contraddistinti fino ad ora".
Manca ad entrambe le squadre una punta tipo Higuain?
"Decisamente si, a tutte e due le squadre manca l’animale d’area di rigore. Giocano molto bene sulle fasce, vanno sul fondo e mettono la palla in mezzo con grande qualità. Ma non hanno il giocatore che si faccia trovare al posto giusto al momento giusto per il tap-in. Ed è una cosa che sanno fare solo i grandi campioni".
Per quanto riguarda la Lazio ha impressionato Felipe Anderson. Crede che sia un potenziale campione?
"Credo di si. Ha un’esplosività nelle gambe che lo rende inarrestabile, quando è in giornata. Ora cominciano a conoscerlo e sarà più controllato, non verrà mai perso d’occhio dalle difese. Se è un campione continuerà a esprimersi su questi livelli, siamo alla prova del nove".
Ieri ancora una prova non esaltante di Mattia Destro, nei minuti in cui è stato chiamato in causa...
"A me piace Destro. Ha una grandissima media gol. Segna un gol ogni due partite, certo che giocando così poco non è facile. Io sfrutterei di più questo giocatore, perché può dare qualcosa alla fase offensiva giallorossa. Non so se ci sia qualche problema ambientale o caratteriale".
Oggi si assegna il Pallone d’Oro. Chi sceglie tra Messi, Ronaldo e Neuer?
"Io credo che Neuer meriti di essere premiato. Ma il Pallone d’Oro non è un premio che mi piace molto, in realtà. Ne darei uno per ruolo, altrimenti difensori e portieri saranno eternamente penalizzati. Meglio eleggere il migliore in ogni reparto, per come la vedo io. I difensori e i portieri meritano quanto i cannonieri, ma sono meno appariscenti e quindi meno premiati".