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Prof. Mariani: "Chi parla di rientro affrettato di Zaniolo dice stupidaggini. Spero che il collega in Austria lo operi bene come ho fatto io con il ginocchio destro"

di Danilo Budite

Il Professor Pierpaolo Mariani, medico che ha operato Zaniolo al crociato, ha parlato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.

La scelta di Zaniolo di operarsi in Austria l'ha vista come una mancanza di fiducia nei suoi confronti?
"Assolutamente no. Anzi spero che il collega in Austria lo operi bene, come fatto da me con il ginocchio destro. In fondo sono un tifoso anche io. Capita più spesso il contrario, ossia che i calciatori decidano di venire da me. Ormai dopo tanti anni di professione, faccio molte revisioni di interventi andati male, come successo per Strootman”. 

Ha parlato con Zaniolo?
“Zaniolo è un ragazzo di 21 anni, come pensa posso dialogare io con lui e lui con me? I miei interlocutori sono i suoi medici che lo devono consigliare sull’aspetto tecnico e medico. Ci è stato comunicato che il giocatore non si sarebbe operato mercoledì mattina, poi il giorno successivo ci hanno detto che sarebbe andato da un'altra parte. Con i Dottori Causarano, Manara e Costa c’è un rapporto molto schietto e sincero. È bastata una telefonata. Già è capitato di sentirci per altri ragazzi del settore giovanile”. 

Il rientro è stato affrettato?
“Questi pseudo addetti ai lavori dicono stupidaggini. Le faccio un esempio, Zaniolo si è infortunato lo stesso giorno di Demiral. Loro sono rientrati in partita ufficiale a 20 giorni di distanza. Le aggiungo che nello stesso periodo ho operato un altro grande atleta come Memphis Depay che è rientrato fino a giocare la semifinale di Champions League e la gara contro l’Italia di lunedì scorso. Come vede tante volte la gente parla solo per il gusto di non stare in silenzio. 

Quanto è alta la probabilità di rompersi di nuovo il crociato dopo l'operazione?
"Prima di tutto può capitare che un giocatore abbia la sfortuna di incappare due volte nello stesso infortunio. C’è qualcuno lassù, più in alto di noi, che decide e noi non possiamo farci nulla. Questo potrebbe essere il caso di Florenzi, il quale per altro sta giocando benissimo e, mi pare, sia stato appena acquistato dal PSG”. 

Per quanto riguarda l'altro ginocchio?
"In questi casi la predisposizione e la struttura ossea del ginocchio può essere uno dei fattori determinanti. Tenga conto che la grande maggioranza (circa il 90%) dei calciatori professionisti non subisce mai nella propria carriera la lesione del legamento crociato anteriore. Chi se lo rompe ha, spesso, una predisposizione biomeccanica avversa. Se, ad esempio, lei si riferisce a Milik che ha rotto entrambi i legamenti, ora vedo che sta benissimo ed è stato quotato dal Napoli ben 35 milioni”. 

Quanto incide una nuova rottura sull'iter riabilitativo?
“Ben poco. La stabilità articolare è un fenomeno complesso che può essere riottenuta dopo un trauma solo dal chirurgo e non da un riabilitatore. Dopo un intervento effettuato in maniera non corretta, la riabilitazione non riesce a dare la stabilità. La rieducazione è importante per il recupero di tante altre funzioni del ginocchio, coordinazione, agilità, velocità ecc., ma non può certo dare la stabilità. La cosa più importante è la qualità della tecnica chirurgica. Per quanto riguarda la riabilitazione, se l’intervento è carente da un punto di vista tecnico, la riabilitazione non può fare nulla per migliorare il risultato sul ginocchio. Una riabilitazione buona si può ottenere presso qualunque società sportiva professionistica ben organizzata. Adesso l’entourage del giocatore scoprirà la differenza del percorso riabilitativo perché li potrà confrontare. Per precisione tutta la parte riabilitativa è stata svolta a Trigoria, in piena sintonia con le mie indicazioni e con il massimo della professionalità da parte di medici, fisioterapisti e preparatori atletici della Roma”. 


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