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Salah: "Nel 2013 aspettavo il Liverpool ma una chiamata di Mourinho ha cambiato tutto"

di Claudio Lollobrigida
Fonte: goal.com - MBC Masr - retesport.it

L'edizione inglese di Goal.com riporta le parole rilasciate da Mohamed Salah all'emittente MBC Masr: "Il Liverpool mi aveva cercato  per un certo numero di mesi. Avevano aperto i colloqui nell'ottobre 2013. Le trattative hanno occupato un lungo periodo di tempo, perché Basilea aveva rifiutato più di un'offerta. Stavo aspettando il Liverpool (che concordasse i termini con il Basilea, ndr) perché mi piaceva molto. Ero ansioso di unirmi a loro. Ma poi ho ricevuto una telefonata da Mourinho che ha cambiato tutto. Mi ha spiegato la situazione e mi ha detto che aveva bisogno di me al Chelsea. Questo è stato uno dei motivi principali per cui sono andato al Chelsea. Mourinho mi ha detto che pensava che fossi un buon giocatore e che mi voleva prendere al Chelsea".

Ecco il resto dell'intervista, proposta da retesport.it.

La tua rete più bella?
"L’ho segnata quando ero in Egitto, nell’Al-Mokawloon. Era una partita contro l’Al Ittihad, il 5 gennaio del 2012 e feci un bel gol, anche se poi quella partita la perdemmo per 2 a 1. Fu una delle reti più belle stilisticamente, ma non una delle più importanti. Poi tre mesi dopo scelsi di andare al Basilea, fu una delle decisioni più importanti della mia vita. È stata la scelta migliore che potessi prendere, perché è stata la mia porta per entrare nel calcio europeo, quello più importante. In Svizzera si gioca un calcio diverso da quello inglese e italiano, un gioco meno difficile. in Inghilterra il calcio è più duro, poi ci sono alcuno campi dove difficilmente una squadra può andare a vincere, mentre in Italia c’è molta tattica e questo fa sì che ogni squadra può andare a giocarsela ovunque".

Hai segnato a ottobre anche un bel gol contro la tua ex squadra, la Fiorentina. Li avrai fatti arrabbiare…
"Si è stato un bel gol, ma i tifosi della Fiorentina erano già arrabbiati con me prima della rete perché ero passato ad agosto alla Roma. Qui in giallorosso sto bene, mi sento a mio agio con i compagni e mi piace la città".

Uno studio ha rilevato che tu sei più veloce di Cristiano Ronaldo…
"Per questo devo ringraziare Dio. È un Suo dono se corro velocemente. Come Ronaldo anche io devo sempre lavorare sul mio corpo e migliorarlo, solo così posso tenere alto il mio standard e dare sempre me stesso in ogni partita. Quando sono in campo non mi concentro molto sul mio avversario ma su quello che posso dare io, ma poi sono sempre pronto a riguardare la partita per analizzare i miei movimenti e comprenderne i difetti".

Un messaggio ai giovani egiziani?
"Da piccolo ho iniziato a giocare nella squadra della città vicino alla mia, Tanta. Poi mi prese Al-Mokawloon quando ero ancora un ragazzo e ho dovuto fare molti sacrifici, il primo farmi quattro ore di viaggio da Basion, la mia città, a Il Cairo per potermi allenare con il resto dei miei compagni. Ovviamente questo ha comportato uno scarso impegno negli studi e la mia famiglia non era d’accordo su questo, ma io scelsi di dare tutto me stesso per proseguire il mio sogno e la mia carriera. E alla fine ce l’ho fatta, sono diventato un calciatore che gioca in Europa. Anche mio fratello era un calciatore, ma mia madre lo costrinse a non intraprendere la mia stessa avventura, in accordo con mio padre. Ai giovani posso dare un consiglio di vita: seguite i vostri sogni e cercate di realizzarli".


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