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Simplicio: "Ranieri mi ha rivalutato, all'inizio non mi voleva"

di Marco Rossi Mercanti

Durante il programma “Taca La Marca”, in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Fabio Simplicio, ex centrocampista di Parma, Roma e Palermo tra le tante, il quale si è soffermato sullo stato di crisi del calcio e su tanti altri temi:

La ripresa del campionato?
"È difficile fare previsioni basandosi anche su quello che sta accadendo in Brasile. Bisogna fare molta attenzione nell'eventualità di una ripartenza, non a caso qui ci sono squadre che si rifiutano di tornare in campo. Bisogna fermarsi ed aspettare che la situazione si calmi, il calcio ha ancora paura del virus".

L'avventura al Parma?
"Il mio contratto con il Sao Paulo era in scadenza e c'era una trattativa con Sacchi per portarmi in Italia, il mio procuratore era lo stesso di Adriano che già giocava con i ducali. Il mio approdo in Italia è andato molto bene, sono molto contento della mia avventura con la maglia del club emiliano".

I derby?
"Ho avuto sensazioni bellissime in ogni derby giocato in Italia o in Brasile. Nel mio paese ci sono più stracittadine rispetto al campionato italiano. Ho avuto la fortuna di segnare nei derby sia italiani che brasiliani e sono state delle sensazioni fantastiche".

Il presidente Zamparini?
"Con Zamparini ho avuto sempre un ottimo rapporto, ma ci sono stati degli screzi solo quando dovevo andare via, prima di approdare alla Roma, visto che non aveva preso bene la mia decisione. Con i calciatori era molto tranquillo e pacato, invece dinanzi al pubblico era tutta un'altra persona".

Le voci su Everton Ribeiro al Napoli?
"È un ottimo calciatore e l'ho visto diverse volte da quando era molto giovane. In Brasile è abituato a giocare in un certo modo, invece quando si arriva in Italia cambia tutto, in una sua eventuale esperienza a Napoli potrebbe fare benissimo, anche perché parliamo di una piazza fantastica molto simile a quelle brasiliane. La città partenopea mi è sempre piaciuta, difatti quando potevo mi recavo nel capoluogo campano per incontrare il mio amico Montezine, poi mi sono innamorato della città".

Sei stato vicino a qualche altra squadra italiana?
"La squadra che ha avuto la possibilità di prendermi fu l'Inter, quando ero a Palermo, ma non se ne fece niente, visto che le contropartite tecniche, due giovani, non trovarono l'accordo con i rosanero".

Un giudizio su Kaio Jorge?
"Potrebbe fare lo stesso percorso di Pato. Arrivare in Italia da giovanissimi non è mai semplice e c'è bisogno di tempo per ambientarsi. Le squadre brasiliane sono in difficoltà economiche e per salvarsi necessitano di vendere i giovani prospetti, quindi non mi sorprenderei se lo vedessimo in Europa".

Futuro in Italia per Arthur?
"Ha già dimostrato le sue qualità sebbene in Spagna non si è espresso al massimo. È uno dei titolari della nazionale carioca e in Italia potrebbe fare benissimo. Ha tanta personalità, inoltre è molto tecnico e dinamico, un misto tra Pirlo e Cambiasso".

Che rapporto avevi con Ranieri?
"All'inizio i rapporti non erano eccezionali e non ero l'acquisto che lui voleva, poi mi ha conosciuto e mi ha rivalutato. Mi piace molto come allena ed è davvero bravo, parliamo di una persona umile e lo dimostra il mio caso".

Gerson?
"Mi ha sorpreso vederlo giocare a centrocampo visto che da giovanissimo veniva schierato come esterno offensivo, forse questo può essere uno dei motivi della sua esperienza negativa a Roma. Oggi al Flamengo è uno dei calciatori più importanti, mi piace molto come sta giocando, ha grande estro ma allo stesso tempo riesce ad abbinare qualità ma anche tanta quantità".


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