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Tacredi: "Doni dovrebbe lavorare sull'agilità"

di Greta Faccani
Fonte: 1927 - Tele Radio Stereo

Franco Tancredi è stato ospite oggi della trasmissione 1927 di Tele Radio Stereo e ha lasciato alcune dichiarazioni sulla situazione attuale della Roma.

Sono completamente d’accordo sul fatto che Montella abbia scelto il titolare e l’alternativa, è meglio che si chiarisca subito la situazione, perché il ruolo del portiere è fondamentale e molto delicato. Non bisogna dimenticare che Julio Sergio ha fatto molto bene l’anno scorso, divenendo il titolare. Per esplosività mi assomiglia molto, però è altrettanto vero che oggi il fattore tecnico deve essere legato al fattore fisico. La reattività è fondamentale e apparteniamo a due scuole diverse ovviamente visto che sono passati tanti anni da quanto giocavo io ad oggi. Io penso che, per esempio, Julio Sergio ha nel dna la reattività e magari Doni ha doti fisiche di un certo tipo e dovrebbe lavorare di più sull’agilità, negli spostamenti laterali, in modo tale che si avvantaggi tutta la squadra. Con un portiere con questa altezza e forte tecnicamente, con l’aggiunta dell’agilità, si farebbe tombola"

Un commento sulle tecniche di preparazione dei portieri: “Io penso che ognuno abbia i propri metodi, anche perché è un mestiere in continua evoluzione. Il gioco del calcio si è molto velocizzato anche per i portieri, una volta era diverso, oggi i tiri sono tutti in controtempo e il lavoro sulla reattivià è divenuto fondamentale. Bisogna vedere cosa vuole l’allenatore, se si preferisce uno bravo nelle uscite, o uno più bravo tra i pali con la difesa più bassa, dipende anche dallo stile di gioco della squadra. La comunicazione con il reparto arretrato deve essere sincronizzata e questo è un dato innegabile. Bisogna avere due portieri di grande affidabilità, e un buon terzo, perché le partite sono tante, come gli infortuni. Non basta più il secondo portiere della primavera come una volta".


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