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Tempestilli: "Chi discute Gasperini come allenatore non capisce di calcio"

di Redazione VG

Antonio Tempestilli, ex calciatore e dirigente della Roma, è intervenuto alla trasmissione "Bar Forza Lupi" su Centro Suono Sport 101.5.

Sei stagioni al Como (dal 1981 al 1987); sei alla Roma (dal 1987, al 1993), dove poi sei rimasto come allenatore e dirigente.
"Sì devo devo essere grato a questa società perché mi ha dato la possibilità di crescere in un ambiente sano e di fare esperienza perché ero abbastanza giovane. E poi di darmi la possibilità di arrivare a Roma. Ho passato una gioventù a Como molto positiva sotto tutti i punti di vista, lì è nato anche mio figlio. Il Como ce l'ho sempre nel cuore anche se poi ora è chiaro ed evidente che il mio cuore batte fortemente per la Roma. Sono stato trentatre anni in questa società e quindi potete immaginare l'amore che provo per questa società e l'augurio è che possa arrivare a raggiungere traguardi sempre più importanti".


La Roma, dopo due sconfitte in campionato, è tornata a vincere in Europa League. Tu giocasti una finale di Coppa UEFA nel 1991 con Ottavio Bianchi allenatore, anche lui ex Como.
"Sì. Perdemmo purtroppo questa finale all'Olimpico davanti ai nostri tifosi, anche in maniera un po' subdola. Nella gara di andata, come tutti ricordano, ci furono degli episodi un po' discutibili. Spero che la Roma possa arrivare a portare a casa un altro trofeo della UEFA e che poi possa andare a giocarsi le chance per la competizione più importante che è la Champions League".

È da pochi mesi che Gasperini è qui a Roma. Secondo te questa squadra è già pronta a lasciare il segno, per cercare di raggiungere un obiettivo concreto?
"Nel calcio tutto è possibile, ci sono stati tanti esempi in cui squadre meno blasonate poi sono sono riuscite a raggiungere traguardi importanti. Quando si crea alchimia, tante volte si riesce a sopperire anche a qualche carenza tecnica. Pero, è evidente che la Roma in questo momento non sia attrezzata come lo sono le altre grandi e quindi è sicuramente più difficile. Sognare, come ha detto Gasperini, non costa nulla, ma, per essere realisti, credo che la Roma debba assolutamente cominciare a rientrare in quelle prime quattro posizioni che consentono di entrare nella competizione europea più importante, perché gli introiti economici che porta la Champions sicuramente ti aiutano a poter migliorare anche l'organico e quindi credo che il primo step sia questo. Poi dopo sicuramente Gasperini sta facendo un ottimo lavoro e se questa proprietà, come io credo, ha la volontà di far crescere questa squadra e di prendere degli elementi adatti anche a quelle che sono le idee del mister, sicuramente poi la Roma si giocherà tanto sotto tutti i punti di vista."

Quale giocatore e in quale ruolo potrebbe migliorare questa rosa?
"Sembra che il mister stia cercando un attaccante centrale e un esterno. Meglio di lui nessuno lo sa. Io credo che questa sia già una buona squadra, lo ha dimostrato già lo scorso anno con Ranieri. Sono convinto anche che i tanto discussi Ferguson e Dovbyk saranno in grado di dare il loro contributo perché Gasperini è capace di tirar fuori il meglio e di far crescere tutti i calciatori a sua disposizione. Lo ha dimostrato ovunque è andato e sono convinto che lo farà anche qui a Roma perché è un allenatore molto preparato. Si discuteva molto Gasperini prima che arrivasse. Io credo che discuterlo come allenatore sia veramente da gente che non capisce di calcio. Che poi si possa discutere caratterialmente come simpatia, antipatia, questo è un altro discorso ma uno deve valutare l'allenatore sotto l'aspetto tecnico, per la sua qualità, per quello che riesce a trasmettere alla squadra e a tirar fuori da essa;  e credo che Gasperini stia dimostrando tutte le sue capacità e i suoi valori".

Che cosa ti aspetti nel 2026? Dove potrebbe arrivare la Roma secondo te?
"La Roma, se riesce a centrare la posizione fra le prime quattro, sicuramente ha fatto il suo dovere. Poi, ripeto, se arrivasse qualcosa di più, ne saremmo tutti ben felici”.

Visti i numeri delle Roma di Ranieri, che con Gasperini si stanno mantenendo, la difesa è la base su cui costruire una squadra vincente?

"Nel campionato italiano, è stato dimostrato che chi ha subìto meno gol alla fine poi è sempre arrivato a centrare degli obiettivi importanti. Sicuramente la Roma ha dei grandi giocatori, degli ottimi giocatori in fase difensiva. Da Mancini a Hermoso, da Celik a Ndicka, che, secondo me, è un calciatore straordinario che purtroppo però ci verrà a mancare per via della Coppa d'Africa e quindi sarà una perdita notevole in questo periodo. Mi auguro che chi lo andrà a sostituire riuscirà  a dare il suo contributo, ma, obiettivamente, sostituire Ndicka non è sicuramente una cosa facile. Diciamo che la Roma sotto questo punto di vista, quello della fase difensiva, è sicuramente un'ottima squadra se non la migliore del campionato in questo momento".

Pensi che all'interno della rosa ci sia il calciatore che lo può sostituire oppure verrà cambiato qualcosa a livello di fase difensiva con la partenza di Ndicka?
"Io so che Gasperini  riesce sempre a trovare le soluzioni facendo conto dei calciatori che ha a disposizione. In quel ruolo ha due ragazzi abbastanza giovani, che sono il polacco Ziolkowski e Ghilardi, che, però, in alcune circostanze, hanno avuto qualche momento di difficoltà: sono giovani, devono crescere e sicuramente cresceranno. C'è anche la possibilità di portare Cristante dietro, però poi lo perdi a centrocampo. Credo comunque che Gasperini troverà la soluzione giusta e riuscirà a sopperire a questa importante mancanza che ci sarà per la Coppa d'Africa".

Il Como è in crescita esponenziale. Ti sorprende?
"In questo momento, il Como sicuramente è la squadra che sta dimostrando di essere una delle migliori di fascia media. Penso che la Roma avrà difficoltà, perché il Como se la verrà a giocare. Il suo allenatore trasmette questa mentalità di andarsela a giocare ovunque. L'ha già dimostrato in altre circostanze. Ha un buono organico, per cui sicuramente la Roma dovrà giocare al top per poter vincere e portare a casa i tre punti".

Alla luce anche di quello che abbiamo visto giovedì, di quelle che sono le avversarie nella competizione europea, la Roma può arrivare fino in fondo proprio in Europa League?
"Non è semplice perché ci sono anche squadre importanti, una tra tutte è l'Aston Villa. Però, la Roma è una squadra che se la gioca con tutte. Poi dopo bisogna capire come arriva la squadra nei momenti cruciali. Per arrivare fino in fondo e portare a casa il risultato tante volte occorre anche un pizzico di fortuna. Ci sono tante volte che capita un periodo in cui ci sono infortuni, altre in cui ci sono una serie di situazioni favorevoli che ti portano poi ad arrivare in fondo”.